La Gazzetta dello Sport: “Come giudicare i tre anni di Mourinho?”
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MOURINHO ROMA – Al termine della stagione in corso scadrà il contratto che lega Josè Mourinho alla Roma. Il futuro del tecnico è ancora tutto da scrivere, con una proposta di rinnovo che ancora non è arrivata e le sirene estere, in particolare arabe, che continuano a suonare. I rapporti con i Friedkin non sono dei migliori, mentre dall’altra parte c’è la grande empatia creata con i tifosi.
Il peso dei risultati e quello dei tifosi
Ma su quali basi va giudicato anche un grande allenatore?, si domanda Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport. Un quesito che vale in maniera universale, ma nel caso specifico si riferisce alla questione Mourinho. Anche un grande allenatore, è ovvio, dovrebbe essere innanzitutto giudicato in base ai risultati. Ma, al momento, è complicato fare un bilancio. Perché Mou può vantare performance europee di valore assoluto. Due finali consecutive rappresentano un vanto e un orgoglio.
È anche vero che il lato aziendalista del portoghese, con la cessione di alcuni ragazzi che da lui erano stati valorizzati. Senza contare che, da Bove a Zalewski, alcune sue intuizioni sono state un valore tecnico e patrimoniale notevole. Sono venuti a mancare però i risultati in campionato. La Lazio ha partecipato almeno una volta In tutto questo c’è però un altro Champions. La Roma no. tutto il peso anche dei mancati introiti, che incidono mercato. Non c’è dubbio che nel giudizio dei Friedkin peserà anche il rapporto con il club. Va detto, Mou non è mai stato tenero con la sua società. L’ha spesso criticata per non avere una strategia politica, per non aver irrobustito lo staff con un dirigente pronto ad affiancarlo, ha più volte criticato la campagna acquisti.
Poco da dire invece, sul rapporto con i tifosi. In altre occasioni, di fronte a risultati altalenanti, ci sarebbe stata una profonda spaccatura tra la gente . Nel caso di Mourinho no. Il fronte è assolutamente compatto e ne sono la prova i 65.000 dell’Olimpico che da anni fanno registrare il tutto esaurito, proprio perché vedono nello Special One il leader assoluto. Allora viene da chiedersi: quanto deve pesare nella decisione finale l’amore che la gente sta dimostrando verso il proprio condottiero? Deve prevalere il progetto societario o il volere del pubblico? Sei mesi ancora e avremo una risposta che, comunque, farà molto discutere. Perché anche questo è il destino dei grandi allenatori.