Se alla Roma piace rimandare a domani quello che poteva fare oggi
Perché è mancato l’atteggiamento? Le motivazioni in una gara in cui si può chiudere il discorso qualificazione agli ottavi dovrebbero occupare il cervello e impadronirsi dei muscoli dei giocatori in maniera naturale.
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La Roma non riesce a replicare la vittoria sullo Slavia Praga e torna dalla trasferta con la prima sconfitta europea della stagione. La squadra di Mourinho non chiude il discorso in chiave primo posto per il quale occorreva un successo. Viene raggiunta proprio dai biancorossi della Repubblica Ceca a 9 punti nel Gruppo G, che però hanno dalla loro una miglior differenza reti a parità di scontri diretti. Non solo si è passati da un primo posto blindato a un primato ora in bilico, ma la Roma non è neanche ancora matematicamente qualificata agli ottavi.
Quanto ha pesato il derby sulla sconfitta di Praga?
Il derby distante solo tre giorni avrà di sicuro pesato sulle scelte iniziali del tecnico portoghese e forse anche sulla determinazione della squadra, che però ha fatto decisamente troppo poco in campo contro una rivale che ha girato su altri ritmi per tutto l’incontro. In un primo tempo sostanzialmente equilibrato e privo di grandi emozioni, i padroni di casa provano a fare la partita presentandosi più volte nei pressi dell’area giallorossa con i ragazzi di Mourinho che rimangono a guardare, attenti soprattutto a non scoprirsi troppo e provando a colpire in ripartenza. La Roma non ha fatto nemmeno un tiro in porta, ma è stata brava a chiudere tutti gli spazi rischiando il minimo indispensabile.
La Roma s’inceppa e Mourinho non fa sconti a nessuno
Gli inserimenti nel secondo tempo di Karsdorp e Cristante non portano i frutti sperati e i giallorossi vanno sotto. Lo svantaggio produce quantomeno una scossa e arriva il primo tiro in porta con Belotti. La reazione però è più d’istinto che di qualità. Anche al super Lukaku, che segnava ininterrottamente in Europa League da 14 partite, si inceppa il grilletto dei miracoli e deve arrendersi alla serata infelice della truppa giallorossa.
Indigesta dunque per Mourinho l’ultima partita europea da seguire in tribuna per squalifica. Al fischio finale riunisce i suoi nello spogliatoio e non fa sconti a nessuno: niente ha funzionato, la sconfitta è meritata, pochi hanno avuto l’atteggiamento giusto, tra cui Bove, “l’unico che non meritava di perdere, l’unico che ha dato tutto”.
L’atteggiamento mancato contro lo Slavia Praga
La domanda che sorge spontanea però è: perché è mancato l’atteggiamento? Le motivazioni in una gara in cui si può chiudere il discorso qualificazione agli ottavi dovrebbero occupare il cervello e impadronirsi dei muscoli dei giocatori in maniera naturale. E invece alla Roma piace il brivido delle situazioni da dentro o fuori. Troppa grazia portare a casa un risultato positivo e concentrarsi con serenità sul campionato. Adesso si volti pagina e competizione e si metta testa al derby. Rimane il rimpianto per l’occasione sprecata e per aver rimandato a domani quello che poteva prendersi oggi.
GSpin