Kumbulla espulso per condotta violenta e rigore contro la Roma: cosa dice il regolamento
Per il centrale albanese è arrivato il cartellino rosso diretto dopo un fallo di reazione su Berardi verso la fine del primo tempo di Roma-Sassuolo: ecco cosa dice il regolamento

ROMA SASSUOLO KUMBULLA ESPULSIONE – Alla fine del primo tempo di Roma-Sassuolo i giallorossi si trovano sotto nel punteggio e anche nella conta degli uomini in campo. In gol per i neroverdi Laurienté (13′ e 18′), autore di una doppietta, e Berardi (45+3′) su rigore guadagnato poco prima dell’intervallo. In particolare, in occasione del penalty dagli undici metri, il direttore di gara Fabbri ha estratto il rosso diretto nei confronti di Kumbulla, reo di aver scalciato il capitano neroverde. Il centrale albanese, infatti, ha colpito l’avversario come risposta ad un calcetto subito a sua volta da Berardi stesso, all’interno della propria area di rigore. Richiamato inizialmente dal VAR, l’arbitro ha scelto poi l’espulsione diretta per il difensore. Motivo: condotta violenta.
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Stando a quanto riporta l’articolo 39 del Regolamento del Giuoco del Calcio, “un assistente segnala che un calciatore (A) è colpevole di condotta violenta. L’arbitro, che non ha visto l’infrazione, non si accorge del segnale dell’assistente e la squadra di (A) segna una rete. In questo momento, l’arbitro vede il segnale dell’assistente. Quale deve essere la sua decisione? La rete non dovrà essere convalidata. Il calciatore colpevole sarà espulso ed il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione diretto o di rigore”. Questo spiegherebbe il metro di giudizio adottato da Fabbri alla luce di quanto successo nel finale del primo tempo.