Juninho al veleno contro Rudi Garcia: “E’ la persona più cattiva che abbia mai incontrato”
Il campione brasiliano, che ha collabroato con Garcia quando quest'ultimo allenava il Lione, ha espresso parole di disprezzo verso l'ex tecnico della Roma
Che tra Juninho Pernambucano e Rudi Garcia non corra buon sangue è piuttosto evidente. Il brasiliano, dirigente del Lione, aveva scelto l’ex tecnico della Roma come allenatore dei francesi, dando il via ad un rapporto professionale che si è chiuso in modo tutt’altro amichevole. Garcia è oggi il tecnico dell’Al Nassr di Cristiano Ronaldo, con cui si preannuncia un rapporto non semplice da gestire. Di questo ha parlato lo stesso Juninho in un’ intervista rilasciata a MaisFutebol: “Non oserà fare nulla che sia d’intralcio a Ronaldo. Anzi, gli servirà la colazione se necessario” – ha commentato senza giri di parole l’ex centrocampista – “Non sa gestire nulla. Il modo in cui gestisce è attraverso la paura che impone agli altri. Rispetta solo le persone che hanno potere o delle quali può trarre vantaggio dalla relazione. La mia esperienza con Rudi Garcia è stata terribile. È la persona più cattiva che abbia incontrato in tutta la mia carriera” – ha aggiunto – “Rudi in campo è pessimo quasi quanto lo è di persona. L’unica cosa buona di lui, che è più utile per le squadre medio-piccole, è che sa sfruttare il gioco in profondità. Ma non conosce la parte tecnica, l’occupazione degli spazi, l’intelligenza di gioco, la variazione tra corto e lungo”.
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Ha parlato un mezzo giocatore.. se nel calcio non ci fossero i calci di punizione, di lui non si avrebbe nessuna traccia. Pallone gonfiato
Per fortuna che Rudi noi lo conosciamo, la persona più carina e disponibile, di un’intelligenza unica nell’ inserirsi nell’ambiente romanista.
Un Signore. Che a Lione ha portato la squadra in semifinale li e di Champions League. Che ha vinto uno scudetto a Lilla.
Bravissimo anche nel costruire le squadre e nello scegliere i giocatori.
Tra le migliori partite della Roma viste allo stadio ci sono alcune della Roma di Garcia nel primo anno e mezzo.
Per cui a noi queste parole non fanno nè caldo nè freddo, qualificano chi le ha dette.