Julio Sergio: “Prima lo spogliatoio era diverso. Taddei un fratello, Totti sempre disponibile. Rimpianto? I 15 minuti contro la Samp…”

Manuela Fais
23/04/2022 - 12:48

Julio Sergio: “Prima lo spogliatoio era diverso. Taddei un fratello, Totti sempre disponibile. Rimpianto? I 15 minuti contro la Samp…”

ROMA JULIO SERGIO – L’ex portiere giallorosso Julio Sergio è intervenuto oggi ai microfoni di Tele Radio Stereo e tra i diversi temi ha parlato anche del calcio italiano e dei momenti vissuti con la maglia della Roma. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Giovani calciatori lasciano il Brasile e si trasferiscono in un’altra città per giocare. Quanto è difficile ambientarsi?

“Io sono arrivato in Italia e a Roma si sta bene perché c’è un clima buono e si mangia molto bene. Ci sono società, grandi società come la Roma o la Juve che fanno un grande lavoro con i giovani che arrivano da fuori. E’ importante che la società siano vicine ai ragazzo che arrivano in una nuova squadra e in una nuova città a 18/19 anni: in Brasile il modo di vivere è diverso e all’inizio è difficile. Avere una persona che ti aiuta ad ambientarti è importante.”

A Roma c’erano tanti brasiliani…

“Si, quando ero a Roma c’erano tanti brasiliani. Taddei per me è stato un fratello. A un certo punto eravamo in otto, eravamo tanti e questo aiuta. Anche con Burdisso mi sono trovato benissimo, è stato una bravissima persona. Panucci mi ha insegnato tantissimo, Totti è stato sempre disponibile. Ma prima lo spogliatoio era diverso. Ora tutti prendono in mano il telefono e non parlano tra di loro.”

La Roma in Brasile che squadra sarebbe per passione e rivalità?

“Sarebbe il Corinthians. Sono i più appassionati, vanno sempre allo stadio, la Roma è sicuramente il Corinthias del Brasile.”

Se dovessi scegliere il miglior momento che hai vissuto a Roma quale sarebbe?

“Esclusi i derby che sono di un’altra categoria, ci sarebbero tante partite. Mi ricordo una partita a Firenze che abbiamo vinto all’ultimo minuto e mi ricordo molto bene la gioia di vincere così. Ma ci sono altre cinque mila cose che ti posso dire che mi ricordo.”

Le lacrime contro il Brescia, ci siamo emozionati insieme a te…

“Sono rimasto quattro anni in tribuna, mangiavo la pasta fredda in Ucraina e poi inizio a giocare, le cose vanno bene e non volevo uscire. Non avevano più cambi, allora decido di fare una fasciatura e rimanere. Non esco ed è stato normale per me: io quando provo a fare qualcosa voglio farlo bene e quello è stato il mio momento. Purtroppo poi ho perso 60 giorni e forse se li avessi giocati sarebbe stata un’altra storia.”

Un rimpianto?

“Sono due: uno come calciatore e uno con la Roma. Come calciatore quando sono andato a Lecce potevo andare a Parigi ma ho fatto una scelta personale che oggi non rifarei. Con la Roma, sono i 15 minuti della partita di Roma-Sampdoria che hanno cambiato tutto.”

Cosa ti ha lasciato Roma?

“Sono arrivata a Roma per fare un provino e oggi ho il rispetto di tutta la città. Sono un privilegiato, perchè quello che mi ha dato questa città e queste persone di Roma è molto di più di quello che ho dato io. Sentire l’affetto delle persone e il rispetto è la cosa più importante e devo solo ringraziare tutti.”

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