• Juan Jesus: “L’unica razza che esiste è quella umana. Pronto a un gesto forte in campo”

    Alessandro Tagliaboschi
    14/10/2019 - 6:50

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    Juan Jesus: “L’unica razza che esiste è quella umana. Pronto a un gesto forte in campo”

    RAZZISMO JUAN JESUS – La piaga del razzismo negli stadi, purtroppo, sta tornando di forte attualità in Italia e in Serie A. La Roma ha preso da subito una posizione forte contro il fenomeno, dando il daspo a un tifoso che aveva pesantemente insultato Juan Jesus sui social. Proprio il difensore brasiliano è tornato a parlare del tema a calciomercato.com: ” “Lo faccio non solo per me, ma per tutti quelli che subiscono offese per il colore della pelle e devono chinare la testa. Non abbassatela. Tenetela alta, perché l’unica razza che esiste è quella umana. Siamo tutti fratelli. E se domani mi chiedessero di stare in prima fila in questa lotta ci andrei di certo e con orgoglio. Così come sarei pronto, per primo, a un gesto forte in caso di manifestazioni razziste durante una partita. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno mandato messaggi solidali. Dal Premier Conte, al sindaco di Roma Virginia Raggi, a tutti coloro che hanno avuto un pensiero per me. Questa simpatia e gli attestati che ho ricevuto li giro a tutti quelli che subiscono insulti quotidianamente in ogni parte del Mondo. Non siete soli, siamo tutti uniti contro l’ignoranza e l’odio”.

    Juan Jesus e il razzismo: parla anche il suo procuratore

    A fare da eco al suo assistito è intervenuto anche l’agente, Roberto Calenda, spiegando meglio la situazione e raccontando il difficile momento passato dal calciatore brasiliano: “Juan ci è rimasto male. Per l’appunto non è la prima volta che gli capita di subire questi insulti schifosi. Ci tiene tantissimo a questa battaglia. Non solo per lui che comunque ha le spalle grandi ma soprattutto per tutti quelli che nella vita di tutti i giorni devono sopportare epiteti schifosi senza avere le possibilità di difendersi”.

    “Stavolta si va fino in fondo”

    E questa volta perché avete deciso di andare fino in fondo?
    “Perché questa volta si tratta di una persona che è andata avanti più di un mese a insultare Juan per il colore della sua pelle. Qui è razzismo allo stato puro, non un ragazzino che scrive cose che nemmeno conosce. Attenzione non voglio così giustificare tutti quegli haters minorenni che passano le giornate a ricoprire d’insulti persone famose. Anzi. Se non ci fosse stato quel padre così deciso a punire il figlio, noi saremmo andati avanti anche in quell’occasione. Perché serve dare un segnale. E quello di Juan e della Roma è bellissimo. Si è fatta giurisprudenza. Da oggi in poi nulla sarà più come prima”.

    Perché, Calenda, lei ha deciso di esporsi su questa questione?
    “Per me i miei giocatori sono come dei fratelli minori. Vanno affiancati in tutto e per tutto. Dall’aspetto legale, a quello sportivo a quello economico ma soprattutto a livello umano. Mi lasci aggiungere che vedere un ragazzo così per bene come Juan soffrire perché qualcuno gli ha scritto “devi tornare allo zoo, negro” mi ha indignato non solo come agente ma come uomo e come italiano. Gli abbiamo chiesto noi scusa a Juan. Non tutti gli italiani sono come questo ignorante. Non è un problema di città, di nazione, di paese o stadio. È una battaglia di civiltà. Ovunque ci può essere odio e ignoranza. Ovunque bisogna combattere. Da oggi poi abbiamo le armi per colpire anche chi si nasconde dietro a un nickname e insulta in via privata sui social. È un passo gigante nella lotta al razzismo e all’odio in generale”.

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    1. Reazione di Juan comprensibile e condivisibile… ma ma ma caro Juan perché non hai mai avuto la stessa reazione quando si insulta ani i giocatori dell’est definendolo zingari o i cinesi definiti musi gialli o mandarini o ancora i bianchi uccisi per la loro pelle in Sudafrica o insultati in nazioni a prevalenza nera??? La domanda é ovviamente retorica…

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