• Frattesi: “Il mancato arrivo alla Roma? Ci sono rimasto male. Se domenica segno, non penso di esultare”

    Marco Guerriero
    10/03/2023 - 9:22

    Dalla Roma fino al rapporto con Dionisi, passando anche per la sfida di questo weekend allo stadio Olimpico: il centrocampista del Sassuolo si è raccontato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport

    Frattesi: “Il mancato arrivo alla Roma? Ci sono rimasto male. Se domenica segno, non penso di esultare”

    FRATTESI ROMA INTERVISTA – In un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, il centrocampista del Sassuolo, Davide Frattesi, ha parlato del mancato arrivo alla Roma e non solo. Domenica alle 18 gli uomini di Dionisi giocheranno all’Olimpico proprio contro i giallorossi, e tra gli avversari ci sarà anche il classe ’99. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni.

    L’intervista di Frattesi

    Il rapporto con Dionisi

    Davide, secondo Dionisi lei parla troppo anche in campo

    “Sono proprio un rompic… Pochi giorni fa il mister mi ha dato 500 euro di multa perché ho sbracciato verso Laurientè nella gara contro la Cremonese. Non era un gesto di insofferenza, volevo solo dirgli di stare largo. In realtà il mister non aveva appigli per rompermi le scatole e così…”

    Il suo rapporto con Dionisi esce un po’ dalla normalità

    “Un rapporto bellissimo anche se ci punzecchiamo. Il legame è nato l’anno scorso quando mi convinse a restare. Poi mi ha fatto vedere il calcio in un altro modo insegnandomi a non chiudermi mai di fronte alle novità. Io sono riconoscente a chi mi dà una possibilità. E mi sento in dovere di dargli qualcosa in più. Quando eravamo quartultimi mi sentivo in difetto con lui. Mi vergognavo quasi a salutarlo perché non riuscivo ad aiutarlo”

    Il mancato arrivo a Roma, la sfida di domenica all’Olimpico e il futuro in carriera

    Lei ha già segnato sei gol. Punta alla doppia cifra?

    “Difficile rispondere. A volte sono un po’ autolesionista… Però qualcosa è cambiato. L’estate scorsa, quando potevo passare alla Roma, il trasferimento non si concretizzò per un paio di milioni. Non ho mai chiesto perché la Roma non mi avesse voluto davvero, ho preferito non approfondire. Ci sono rimasto male. E adesso non ci penso più. Non so dove giocherò, ma ho un approccio diverso al mio futuro”

    Quali sono i criteri in base ai quali sceglierà?

    “Innanzitutto il progetto della società, perché sono molto ambizioso. Poi l’aspetto tattico: meglio mezzala che in un centrocampo a due. Sto seguendo anche l’esperienza di Scamacca e Raspadori e capisco che ci vuole tempo per inserirsi in un altro contesto. Serve soprattutto la testa giusta”

    Dovunque andrà, ci sarà la pressione che manca a Sassuolo

    “Non mi piace parlare di pressione, quella la provano altre persone. Preferisco chiamarla sfida. Quando giochi da avversario a San Siro o all’Olimpico, e fischia tutto lo stadio, non sento pressione: è bello, mi esalto”

    Se segna domenica esulta?

    “Non penso. Magari esulteranno i miei amici romanisti che saranno allo stadio: gli ho detto che, se lo fanno, non sono veri giallorossi”

    Quanti biglietti ha dovuto procurare?

    “Pochissimi, raccattati qua e là: l’Olimpico è sempre pieno. Porto la famiglia e nonna Stefania che da un mese me lo chiede. L’anno scorso comprai 38 biglietti: mi costò un patrimonio”

    Lei ha nelle gambe un ritmo da Champions?

    “Dovrei mettermi alla prova, ma credo di sì. Velocità e intensità sono le qualità più importanti. Ho una scala di obiettivi: esordire in Champions, dimostrare di avere un passo adeguato e poi migliorarlo. C’è troppa differenza di ritmo tra la A e la Champions o la Premier. Scamacca mi racconta che in allenamento vanno sempre al massimo, pure quando bevono, e non si fermano mai. Qui magari stacchi due o tre minuti tra un’esercitazione e l’altra e in campo si paga. E poi siamo indietro di anni nei lavori in palestra”

    Lei sembra sempre allegro. Le capita qualche momento buio?

    “Sì: mi chiudo in casa e non rispondo nemmeno al telefono. E se perdo, soffro. Divento matto quando vedo giocatori che dopo una sconfitta vanno tranquillamente a cena o fanno serata in discoteca. Io voglio rendere orgoglioso chi punta su di me e ho un senso del dovere fortissimo”

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    1. A Frattè nun di bucie, perchè la tua società, lo scansuolo pretende dalla Roma 35/40 mln per te. Effettivamente con tutta la stima che possiamo avere di te, tutti quei soldi ad oggi non li vali. Salutami carnevali er gozzone…

    2. 10 milioni di differenza tra domanda e offerta non mi sembrano proprio due spicci…e oggettivamente 35 milioni erano anche troppi, la colpa del tuo mancato ritorno nella Capitale è più del Sassuolo che della Roma

    3. Se un calciatore ci terrese veramente a venire alla Roma farebbe di tutto per venire ma di com’è i veri calciatori non esistono e inutile che dici minchiate perché alla fine della vita personale nessuno ti può costringere avete visto il farabuto di zaniolo voleva andarsene vi quindi perché l’ui è un anti Roma fratesi se voleva la Roma l’o avrebbe voluto

    4. Povero illuso….. con Re Matic, wjinaldum e cristante il pallone non lo vedrà mai….. altro che gol…. poraccio…..

    5. I soliti P-boys se la prendono con il Sassuolo e non con i texani. Trovate la differenza in classifica: Napoli paga (bene) Raspadori, la Roma ancora aspetta lo sconto per Frattesi. Buon campionato a tutti

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