In Nazionale è Schick-show: “La differenza è che qui gioco e ho palloni per segnare”

Alessandro Tagliaboschi
08/06/2019 - 9:08

In Nazionale è Schick-show: “La differenza è che qui gioco e ho palloni per segnare”

SCHICK NAZIONALE – Nella sfida di ieri tra Repubblica Ceca e Bulgaria, Patrik Schick è stato l’assoluto protagonista con una doppietta che ha regalato la vittoria alla sua nazionale nelle qualificazioni ai prossimi Europei del 2020. In giallorosso ne ha segnati tre in 24 partite di campionato: “Qui abbiamo uno stile diverso di gioco, sono più nel vivo, ho più palloni giocabili. Soprattutto ho delle opportunità, che è la differenza principale”, ha raccontato nel post gara ai media locali. Uno scarso utilizzo del club, dunque, che il numero 14 giallorosso fa di tutto per sottolineare, anche quando parla del suo stato di forma: “Non sono arrabbiato per il cambio (al 78′ ndc), perché avevo già avvisato di non essere arrivato completamente in forma dal club. E se non è così, lo avverti in partita, dove le cose sono diverse rispetto all’allenamento. E l’ho capito nel secondo tempo. La prossima volta andrà meglio”. Una doppietta fondamentale, quella di ieri sera, per continuare ad avere fiducia nei propri mezzi: “Ogni attaccante ha bisogno e vuole segnare dei gol, solo così non si sente la pressione. Sono contento di averlo fatto di nuovo in Nazionale, devo ringraziare i compagni per la fiducia”. E da leader quale si sta dimostrando, traccia la linea per i prossimi impegni: “Partite come quella con la Bulgaria sono semplicemente da vincere se vogliamo andare all’Europeo. Contro il Montenegro sarà più difficile: sarà una battaglia”.

Vedi tutti i commenti (13)

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

    Tutti i commenti

  1. A Roma ha avuto tante opportunità di giocare e segnare anche con 2 allenatori diversi e nulla è successo e quindi è meglio che torni nella sua nazione dove può manifestare le grandi doti che possiede … ciao stick

    1. Ciao Giampa_’43, io credo invece che sia soprattutto una questione mentale.

      Lui è consapevole di essere decisamente il migliore degli attaccanti ceki e di godere della stima incondizionata del suo ct. Insomma sa che il posto da titolare è suo ed evidentemente gioca senza troppi condizionamenti.

      Queste condizioni mancano, invece, nella Roma dove la concorrenza è (o dovrebbe essere) più folta e non può avere la garanzia del posto da titolare.

      Infatti, sebbene in questi due anni lo abbiamo impiegato in tutti i ruoli dell’attacco (ala destra, centravanti, seconda punta, trequartista) i risultati sono stati sempre piuttosto deludenti.

      Ciao e Forza Roma.

  2. Difra ha dimostrato di non essere capace a valorizzare i calciatori.
    E’ talmente ostinato e poco flessibile che al posto di migliorarli li penalizza.
    E’ l’incontrario di quello che serve ad una squadra di buon livello.
    A Schick darei un’altra opportunità con un allenatore decente.
    Alla fine dell’anno vedrete tutti i danni causati alla Roma da Di Francesco e da chi l’ha scelto e che infatti si e’ ben guardato dal portarselo a Siviglia.

    1. Vero under e squillo non li ha valorizzati..basta avere le palle e non credersi na superstar per avere giocato 12 partite con la samp

  3. Tutti questi aiuti io non li ho visti. Il passaggio del primo gol glielo fa uno della leggendaria difesa della Bulgaria. Il secondo è obbiettivamente bello ed è farina solo del suo sacco.
    In realtà se ci mettesse la metà dell’intensità che mette in nazionale farebbe meglio anche alla Roma.
    Ma è troppo limitato mentalmente.

  4. La differenza è che a Schick mancano un po’ di fondamentali, se stoppi male il pallone in serie a con i pochi spazi che ci sono lo perdi subito contro la Bulgaria hai molti più ma il giocatore è quello che abbiamo visto, sarà estroso ma gli manca qualcosa a livello tecnico a mio parere per essere forte

  5. Problema mentale suo e’ la causa principale, giocare sotto pressione lo fa diventare trasparente, poi si puo’ parlare del ruolo non e’ una prima punta ma e’ una seconda punta, il bello e’ che se natura mentalmente e gioca dove rende di piu’ puo’ diventare forte forte ma a Roma credo abbia finito

  6. Le reti le deve segnare in Italia contro le difese di Juve, Napoli, Inter, Milan oppure contro le grandi europee. Per me rimane un Iturbe 2.
    Inoltre non mi ricordo assist decisivi da parte sua.
    Ferrero ci ha rifilato una sola.

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...