• Il Sindaco dà i numeri**Roma: otto volte seconda alla penultima, mai prima alla fine

    15/05/2008 - 0:00

     
    Sono stati fin qui otto i campionati nei quali la Roma, al penultimo turno di campionato, si è trovata ad inseguire direttamente la capolista.
    Ad onor del vero, solo in tre casi ci sarebbe stata la possibilità anche solo numerica per un sorpasso sul filo di lana, cosa accaduta nei campionati 1935-36, 1980-81 e 2001-2002.
    Nei primi due casi si giocava con i due punti in palio per la vittoria, nell’ultimo si era già passati ai tre punti per ogni successo.
    Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio tutti e otto i campionati interessati a questo discorso.
     
    Campionato 1930-31: l’antagonista della Roma in quel campionato fu per la prima volta la Juventus, che chiuse alla fine con un distacco di 6 punti sui giallorossi.
    Al termine della penultima partita, i bianconeri erano a 5 lunghezze dalla Roma, in virtù della propria vittoria contro l’Ambrosiana per 1 a 0, e della vittoria della Roma a Milano contro il Milan per 2 a 0.
    Nell’ultimo turno la Juventus pareggiò a Livorno per 1 a 1, e i giallorossi persero a Brescia per 3 a 2, perdendo così un altro punto che fece aumentare il distacco finale. Alla fine fu Juventus punti 55, Roma punti 49.
     
    Campionato 1935-36: qui la Roma si giocò per la prima volta in maniera concreta il tricolore, arrivando all’ultima di campionato ad un solo punto dalla sua avversaria, in questo caso il Bologna.
    Nel penultimo turno vinsero entrambi, il Bologna in casa con il Palermo per 1 a 0, la Roma in casa con l’Alessandria per 3 a 1; la classifica prima dell’ultimo turno recitava: Bologna punti 38, Roma punti 37.
    Purtroppo per i giallorossi, i felsinei non lasciarono punti nell’ultima partita vinta con la Triestina in casa per 3 a 0, ed a nulla valse la bella vittoria della Roma in quel di Palermo per 3 a 1. Alla fine fu Bologna punti 40, Roma punti 39.
     
    Campionato 1980-81: si sono dovuti aspettare 45 anni per trovarsi di nuovo in questa situazione; sarà un altro campionato nel quale sarà possibile, almeno in termini matematici, tentare il sorpasso sul filo di lana.
    Se non ci fosse stato il gol annullato a Turone, si sarebbe arrivati alle due partite finali a parti invertite, ma l’errore dell’arbitro Paolo Bergamo e del suo guardalinee Diego Perissinotto, permisero alla Juventus di arrivare allo sprint finale avanti di un punto.
    Nella penultima gara, i bianconeri vinsero a Napoli mentre la Roma si sbarazzò di misura della Pistoiese all’Olimpico; la differenza era solo di un punto (42 a 41), ma nel turno finale la Juventus piegò la Fiorentina di misura a Torino, e la Roma fu fermata ad Avellino sull’ 1 a 1. Alla fine fu Juventus punti 44, Roma punti 42.
     
    Campionato 1983-84: fu ancora una volta la Juventus l’antagonista con la quale la Roma si giocò il tricolore, ma a due gare dalla fine era già tutto deciso; la Juventus potè permettersi un pareggio (in casa con l’Avellino per 1 a 1) ed una sconfitta (2 a 1 a Marassi contro la Sampdoria) senza rischiare nulla. La Roma pareggiò prima con il Catania per 2 a 2 sul neutro di Palermo, e poi piegò di misura il Verona per 3 a 2 in una giornata nonostante tutto memorabile per i tifosi romanisti, che non abbandonarono l’area dello stadio per tutta la notte aspettando la vendita dei biglietti per la finale di Coppa di Campioni contro il Liverpool. Alla fine fu Juventus punti 43, Roma punti 41.
     
    Campionato 1985-86: sarà l’anno nel quale la squadra guidata da Eriksson, compirà una rimonta che avrà i connotati della vera impresa; purtroppo fu vanificata proprio alla penultima giornata, allorquando i giallorossi inciamparono clamorosamente con il Lecce (2 a 3 il finale), mentre la Juventus passò contro il Milan con il minimo scarto grazie ad un gol di Laudrup.
    Dopo quel turno, il penultimo, la Juventus toccò quota 43, mentre la Roma rimase a quota 41; nel turno successivo i bianconeri piegarono a Lecce proprio i “giustizieri” dei giallorossi con l’identico risultato di 2 a 3, mentre una Roma ormai distrutta fisicamente e psicologicamente perse anche in riva al Lario: 1 a 0 per il Como con gol di Corneliusson.
     
    Campionato 2001-02: sarà un’anno facilmente ripetibile, considerando che ad un turno dalla fine, e con tre punti ad ogni vittoria, saranno tre le squadre che potenzialmente potranno aggiudicarsi il tricolore: Inter, Juventus e Roma.
    Il penultimo turno fu positivo per tutte e tre le compagini; l’Inter vinse in casa col Piacenza per 3 a 1, la Juventus e la Roma con identico risultato, 5 a 0, travolsero rispettivamente Brescia e Chievo per la seguente classifica ad un turno dalla fine: Inter punti 69, Juventus punti 68, Roma punti 67.
    Lo scudetto si vince in trasferta, sarà appannaggio della Juventus che ad Udine si impose per 2 a 0, la stessa cosa la fece la Roma battendo il Torino con un gol di Cassano, l’unica a cadere fu l’Inter in un ormai famoso e triste 5 maggio, perdendo 4 a 2 all’Olimpico contro la Lazio.
    Da primi che erano i nerazzurri arrivarono addirittura terzi, la Juventus chiuse a 71 punti, la Roma a 70, l’Inter rimase a 69.
     
    Campionato 2003-04: a tre turni dalla fine la Roma sale a Milano per sfidare i rossoneri che la staccano in quel momento di 6 lunghezze, per tentare un disperato recupero, ma Shevchenko dopo pochi minuti spegne le velleità dei giallorossi; il distacco sale a 9 punti a due turni dalla fine; il turno successivo vedrà perdere il Milan a Reggio Calabria, e la Roma col Perugia sul neutro di Palermo.
    Alla fine il distacco sarà di 11 punti, in virtù della vittoria dei rossoneri nell’ultima casalinga con il Brescia per 4 a 2 e del pari di Marassi tra Sampdoria e Roma. Alla fine sarà Milan punti 82, Roma punti 71.
     
    Campionato 2006-07: troppo il distacco alla fine del campionato, per parlare di testa a testa in questa stagione; alla fine i punti di distacco saranno ben 22, l’Inter chiuderà a 97 punti, la Roma a 75; l’unica magra consolazione sarà togliere a l’Inter la soddisfazione di toccare quota 100 punti, battendola al Meazza nella gara recuperata per la morte dell’ispettore Raciti in un momento nel quale non aveva più la stessa importanza.
     
    Domenica la possibilità di un sorpasso esiste, servirà l’aiuto di un Parma disperato e di un colpo di reni del quale la Roma può essere capace.
    Sognare non costa nulla, tanto vale farlo in grande, anzi in grandissimo, crediamoci allora…

     
    Marco [email protected]

     

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