• Il Sindaco dà i numeri:** Loria, chili e centimetri** al servizio di Spalletti

    03/07/2008 - 0:00

    Dopo John Arne Riise, quello di Simone Loria è stato il secondo acquisto della società giallorossa teso a rinforzare l’organico in vista della prossima stagione che, come le ultime disputate, sarà lunga ed impegnativa.Ancora una volta, come nel caso del norvegese, si è puntato a rinforzare la difesa, reparto che forse nelle mente di Spalletti, era quello che più di tutti necessitava di qualche ritocco, se non altro a livello numerico considerando che specie nella zona centrale difensiva si verrà a perdere almeno un elemento, vista la partenza ormai quasi scontata di Matteo Ferrari.Ed è proprio li che Simone Loria verrà impiegato, porterà sicuramente fisicità e grinta, oltre, almeno si spera, a qualche gol, cosa quest’ultima che nelle ultime stagioni ha saputo mettere nel suo repertorio.Cerchiamo di conoscere un po’ meglio Simone Loria; è nato a Torino il 28 ottobre del 1976, è alto 1,86cm per un peso forma di 82kg, calcisticamente cresce nel vivaio della Juventus, squadra nella quale, malgrado il suo orbitare tra “primavera” e prima squadra, non riesce ad esordire in “A”; sono gli anni di Lippi allenatore e precisamente le stagioni furono la 1994-95 e 1995-96.Nella stagione successiva viene ceduto a farsi le ossa all’Olbia in serie “C2” dove alla fine del campionato avrà collezionato 31 presenze realizzando una rete; gioca quasi sempre da titolare sotto la direzione di mister Vallongo, solo in due casi entrerà a partita iniziata. Al termine della stagione passerà alla Battipagliese in serie “C1”, dove rimarrà per due campionati e mezzo, prima di spostarsi alla Nocerina; in questo periodo di tempo, collezionerà in tutto 72 presenze e 2 gol prima di trasferirsi nuovamente per approdare al Lecco, squadra che lo metterà finalmente all’attenzione di club più importanti.In riva al Lario disputerà due campionati giocando alla fine 52 gare e realizzando 6 gol sotto la guida di quattro allenatori diversi tra cui spiccano i nomi più noti di Giordano e Donadoni, è proprio qui che qualcuno si accorgerà di lui: Massimo Cellino.Al Cagliari arriva nella stagione 2002-03, all’età di 26 anni, i sardi disputano il campionato di serie “B” ma l’obiettivo è risalire nella massima serie nel più breve tempo possibile; Simone quindi entra a far parte per la prima volta nella sua carriera, di un progetto importante e lo fa nel migliore dei modi, disputando nella serie cadetta due stagioni da protagonista che lo porteranno a disputare in tutto 67 partite e a realizzare 10 gol.La sua seconda stagione in terra sarda sarà quella forse più importante, considerando anche che i suoi 7 gol contribuiranno in modo decisivo ai risultati dei rossoblu che alla fine del campionato riconquistarono la massima serie guidati prima da Ventura e poi da Reja in panchina, e da Zola, Suazo e Esposito in campo.Si sale in “A” e, sotto la guida di Arrigoni, lui fa il suo esordio il 22 settembre 2004 in un Cagliari – Siena finito 2 a 0; alla fine del campionato saranno 20 le sue presenze, una sola la rete che comunque sia rimarrà importante in quanto la sua prima nella massima serie, il 24 ottobre 2004 in un Atalanta – Cagliari finito 2 a 2.Nel campionato 2005-06 arriva l’esperienza con l’Atalanta, Simone si rimette in discussione ricominciando dalla serie “B”, ma in una città calda e appassionata come Bergamo, si possono trovare gli stimoli giusti e le motivazioni per far bene e così sarà.Nel suo primo anno in neroazzurro, anche grazie alla sua grinta e alla sua grande dedizione al lavoro, diventa subito un beniamino del pubblico dell’ “Atleti Azzurri d’Italia”; saranno 35 le presenze e ben 6 i gol che aiutarono i bergamaschi a risalire in serie “A”, campionato questo che stavolta lo vedrà protagonista più fortunato rispetto all’anno di Cagliari, confermandosi con 28 presenze e 5 reti.Ormai la sua dimensione è la serie “A”, la sua squadra per la stagione 2007-08 sarà il Siena e i risultati in terra toscana convincono anche qualche grande squadra, che di lui ci si può fidare.Nella città del Palio con 35 presenze e 5 gol è uno dei difensori più prolifici della massima serie (meglio di lui solo Maggio e Domizzi, come lui Vargas il suo futuro compagno Panucci); con lui la squadra di Beretta acquista una sicurezza sulle palle alte da far invidia ai grandi club, se si pensa che in coppia con Portanova su 224 corner al passivo per il Siena, saranno alla fine solo 2 le reti subite per una percentuale pari allo 0,89%, meglio solo l’Inter campione d’Italia con 1 gol su 184 corner al passivo, pari allo 0,54%.Da Siena a Roma non sarà facile, sulla carta partirà come “quarto” nella corsa ai due ruoli da centrale difensivo a disposizione, davanti a lui Mexes, Juan e probabilmente Panucci.La stagione sarà lunga, gli impegni tanti, e gli imprevisti ancora di più; da lui ci si aspetta quello che a volte è mancato negli ultimi campionati ai difensori giallorossi, un po’ di sana “cattiveria” calcistica e magari qualche gol specie in quelle gare dove con le difese iper-arroccate risulta difficile sfondare.Le doti sembrano esserci, adesso starà a lui imporsi a grandi livelli, tenendo sempre presente che con tutto il rispetto per Siena e Bergamo, Roma è un’altra cosa….In bocca al lupo Simone.
    Marco [email protected]

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