Il progetto americano procede piano ma bene, Baldini giallorosso a ottobre

15/05/2011 - 14:28

(Foto Getty Images)

Pubblicato il 14 maggio

PROGETTO AMERICANO E FUTURO BALDINI – Baldini sta studiando. Con impegno e determinazione. E, soprattutto, con grande interesse e chiaro desiderio di pianificare il futuro giallorosso. L’avvocato Baldissoni incontrato a Londra lo scorso martedì ha risposto a tutte le sue domande, ha descritto il progetto americano nei minimi particolari e, cosa più importante, gli ha lasciato ‘in dote’ una lunga lista di incartamenti e una due-diligence da leggere con attenzione.
Ora che il ‘prezioso’ plico è sulla scrivania dell’ex ‘progettista’ della Roma scudettata del 2001, comprensivo di idee, marketing, rapporti con la Banca, i passi saranno ancora più spediti e dinamici. E sarà più facile, una volta terminata la lettura e l’analisi, convincerlo a compiere il passo finale. A pronunciare il fatidico ‘si’. Dopotutto, confermano a romanews.eu fonti vicine al dossier:   “Non è poi cosi difficile convincere chi vuole fortemente essere convinto…”.

LA SERIETA’ DEGLI AMERICANI – Ormai non è un segreto: Baldini sta già operando per la Roma. Con discrezione e rispetto dei ruoli, affidando a Sabatini il compito di allestire la rosa del prossimo anno, scovando talenti in giro per il mondo e plasmando con cura il dopo-Sensi.
“Il progetto procede piano ma bene e le sensazioni sono buone”, fanno sapere le fonti. E in effetti le sensazioni che ha provato il futuro dirigente della Roma, incontrando in terra inglese il legale di DiBenedetto, sono state all’insegna del massimo ottimismo. Ha avuto l’impressione di parlare con (e di) gente seria, di professionisti laureati ad Harvard, di imprenditori di spessore e qualità culturali ed economiche, di investitori destinati a fare bella figura nel panorama calcistico italiano. Insomma, Baldini vuole venire. Ma per farlo desidera trovare una sensata,  indolore via d’uscita dalla Federazione Inglese e un doveroso compromesso con il compagno di mille avventure: Fabio Capello.

L’ARRIVO A OTTOBRE – In Inghilterra tutti sanno che il General Manager della nazionale ha già le valigie pronte ed un biglietto per volare sulle sponde del Tevere.
E Don Fabio è al corrente più di tutti dell’irrefrenabile desiderio del suo ‘braccio destro’ di intraprendere una nuova avventura dal sapor di ‘scommessa’. “Sente che deve farlo… – ci fanno sapere – e quando tutto sarà pronto lo farà”. Ma per decidere come e quando spiccare il volo ha dovuto lanciare uno sguardo al calendario e intrecciare i propri desideri con quelli della rappresentativa made in England.
Sta seriamente meditando di restare fino alle qualificazioni e, dunque, di rimandare l’investitura in giallorosso non prima di ottobre o di novembre, in caso di accesso di Terry e compagni ai play-off. Una riflessione, questa, dai connotati di decisione.
Un modo per non scontentare nessuno, rimanere fedele alla propria coscienza e non lasciare incompiuti progetti, impegni e obiettivi. Un modo per non dire ciao-arrivederci, ma al tempo stesso una maniera soft, indolore per far capire che non c’é più modo di restare un anno in più.

UNA SCOMMESSA PER LA CIVILTA’ – Baldini sa perfettamente che non sarà un gioco da ragazzi tornare a Roma e ripartire lancia in resta. E’ consapevole che sarà una scommessa.
Ma questo toscano innamorato del teatro e delle buone letture, non si saprebbe assolvere se rinunciasse ad una chance del genere. L’obiettivo è sportivo, ma non solo.
Nel mirino ci sono anche altri traguardi, ben più nobili, assai più difficili da raggiungere.
Il primo tra tutti: far tesoro delle esperienze maturate e portare un contributo di civiltà sportiva. Il calcio in Inghilterra è gioia, allegria. Un motivo per far festa. In Italia è animosità, tensione.
Lui che è innamorato del mondo spagnolo (dove ha lavorato per il Real Madrid) e che ha sposato in pieno la filosofia anglosassone, crede fortemente che il calcio nostrano possa diventare migliore. E che abbia le qualità per farlo. E questa è l’occasione per proporre idee e progetti e iniziare l’avventura. Tagliare questi traguardi sarebbe il top per l’uomo-Baldini. E per farlo, dovrà chiedere aiuto al professionista-Baldini, che avrà il compito di allestire la rosa della nuova Roma, acquistare talenti, convincere una piazza affamata di calcio. E soprattutto, dovrà vincere. Perché, lo sa perfettamente anche lui: senza risultati sportivi sarà molto difficile andare a caccia di sogni.

IL MESSAGGIO GIUSTO – Belle parole, ottimi intendimenti. La regola è nota: i messaggi possono essere ancor più importanti se a lanciarli è un personaggio che ha titolo, spessore, credibilità. Carlo Petrini, nei suoi libri, racconta grandi verità, lancia grida d’allarme e sferra pugni allo stomaco. Tutto vero. Ma il suo pensiero ha fatto davvero breccia? Baldini, ai tempi della Roma capelliana e delle lotte al Palazzo di Franco Sensi, era ritenuto un ‘Masaniello’ del dorato mondo del calcio. Era credibile. Una credibilità che ha usato fino al suo ultimo giorno in giallorosso, quando senza peli sulla lingua e con il coraggio delle persone vere, disse tutto ciò che pensava. Non tralasciando nulla, facendo trasparire verità e stati d’animo. Senza veli, diplomazie, filtri.
E’ il suo modo di essere. Conosce i rischi dell’impresa, è consapevole che esiste una possibilità di potersi far male. Ma l’impresa lo esalta e spera che qualcuno, nella capitale, lo stimi e lo apprezzi ancora. Oggi come allora. Anche e soprattutto per questo.

ONESTA’ E LINEA VERDE – “Andiamo piano, ma bene…”, dicevamo prima. Le fonti vicine al dossier non hanno dubbi: l’era DiBenedetto inizierà molto presto. Il ‘via’ -come anticipato da romanews.eu giorni or sono –  potrebbe coincidere con il compleanno del patron americano, datato 3 giugno. Tuttavia la sensazione è che ci sarà bisogno di fare chiarezza e di lanciare messaggi più comprensibili alla piazza, ai tifosi.
Ridimensionare le pretese, ritoccare qualche frase lanciata per galvanizzare l’ambiente.
Un tocco di ‘onestà professionale’. Basterà dire la verità: la Roma che sta nascendo, all’insegna di un progetto giovane, potrà vincere subito come tra due, tre anni. Nulla è scritto, nulla è scontato.
Ma sicuramente quello tracciato da DiBenedetto e truppa non è il progetto breve e ambizioso di Sensi che, investendo oltre 70 miliardi di vecchie lire, acquisto’ Batistuta per puntare in fretta al tricolore. Quella che sta nascendo è un’era diversa: magari più affascinante, ma diversa.
Sarà opportuno spiegare che la “caccia ai talenti” che sta perseguendo Sabatini avrà bisogno di tempi tecnici per poter decollare in tutto il suo splendore. L’idea è iniziare ad emulare il ‘Modello Arsenal‘, ma l’impresa non è di ordinaria amministrazione visto che gli inglesi hanno dimostrato, a livello tecnico ed economico, di poter osare molto e di saper volare in alto in queste ultime stagioni.

FAIR PLAY E MERCATO – Una volta capito il progetto, è una conseguenza logica depennare dalla lista della spesa gente come Buffon o Pirlo: soluzioni che non farebbero altro che complicare le cose, la pianificazioni. L’obiettivo è costruire, mattone dopo mattone, un club che scopra giovani importanti in Italia, Europa e Sud America, li sappia ‘miscelare’ ad esperti campioni (Totti è l’esempio lampante) e punti ad ingaggi che non superino 1,5/2 milioni di euro.
Una politica condivisibile e in linea con il mercato attuale. D’altronde, ci riferiscono fonti vicine al dossier, “i ricavi non li puoi aumentare fino a che non avrai, tra le altre cose, uno stadio di proprietà…”. Senza dimenticare che il fair-play finanziario è ormai dietro l’angolo e che prepararsi ad accoglierlo tecnicamente e mentalmente è… cosa buona e giusta. Se è vero che la Roma puo’ spendere il 70% di quello che ricava, è opportuno non sottovalutare certi discorsi.

TECNICO E BUDGET – A meno di sorprese, il primo candidato alla futura panchina a stelle e strisce era e resta Montella: un allenatore che va giudicato non solo perché i giocatori lo consigliano, ma per le sue qualità che sono in linea con le esigenze della Roma che sta nascendo.
I tanti nomi usciti in questi giorni non rispecchiano le nuove esigenze: Wenger, Guardiola, lo stesso Ancelotti sono grandi professionisti ma sono ipotesi che non hanno senso: si tratta di allenatori importanti ma non sono adatti -per caratteristiche tecniche ed economiche- a far da chioccia a tanti giovani a caccia della definiva consacrazione.
Ennesimo messaggio di chiarezza. Lo stesso che riguarda il budget da spendere sul mercato.
Dopo vari calcoli e attente analisi dei bilanci, la somma dovrebbe ammontare a 35 milioni di euro. Soldi cash da aggiungere a quelli che si ricaveranno dalle cessioni di qualche ‘pezzo da novanta’ della Roma attuale. I nomi? Intanto dipenderà dalla richieste che arriveranno in questi giorni. In ogni caso Sabatini, direttore ‘in pectore’, si è già posizionato sul mercato per vedere come operare in entrata e sta valutando tutte le ipotesi in uscita, ascoltando giorno per giorno i diretti interessati.
De Rossi, che a detta di qualcuno è ‘incedibile’, in realtà rappresenta un tema al quale prestare molta attenzione. Al pari di quelli relativi a Menez e Vucinic. Tutti appuntamenti in agenda, pronti per essere definiti non appena il torneo avrà chiuso i battenti e la Roma avrà staccato un ‘pass’ per la prossima stagione europea.

Fabrizio Aspri

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