Il paziente inglese

Valerio Bottini
27/03/2023 - 20:49

Tammy Abraham sembra un lontano parente di quello della scorsa stagione. Pochi gol, poca fiducia e voci di mercato che lo vedono già lontano da Roma

Getty Images
Il paziente inglese

ABRAHAM ROMA GOL – Quella in cui si trova Tammy Abraham non è un’infermeria reale, ma figurata. Non c’è un infortunio fisico di mezzo, c’è una fiducia che sembra sparita insieme alle trame offensive della Roma. Del travolgente attaccante dello scorso anno, con 27 gol segnati in 53 presenze (media di più di uno ogni due partite) sono rimaste le briciole. In questa stagione le marcature sono state finora solamente 7 (6 in campionato, 1 in Europa League) in 38 presenze, con media gol crollata a meno di 0,2 a partita. Un rendimento che porta il club ad interrogarsi sul futuro dell’inglese, con la ricca Premier League in grado di portare un bel tesoretto nelle casse di Trigoria, cercando di evitare (o quantomeno contenere) la minusvalenza in bilancio.

La voglia di guarire

Ancora tante partite separano la Roma dal mercato estivo. C’è un piazzamento tra prime quattro del campionato da rincorrere, e una Europa League che, visto anche il tabellone, accende una timida fiducia nella possibilità di portare a casa un trofeo europeo per il secondo anno di fila. Una coppa, che è peraltro l’unica che manca nella bacheca di Tammy, dopo la Champions League vinta con il Chelsea e la Conference con la maglia giallorossa. Il rapporto con la gente romanista, nonostante le critiche, è ancora buono, quello con i compagni ottimo e quello con la città pure, con la nascita su suolo capitolino del piccolo Amari, primogenito di casa Abraham. Le motivazioni per restare e provare a ‘guarire’ per tornare quello dello scorso anno ci sono. Non è il primo giocatore a sbagliare un’annata, non sarà l’ultimo.

Le sirene di casa

Se ci sono motivazione per restare, ce ne sono peró anche per provare a ripartire da
zero in un nuovo club. A quanto raccontano le ultime indiscrezioni, Abraham sarebbe tentato da un ritorno in Premier League, i cui club non avrebbero certamente problemi a presentare un’offerta sostanziosa a Tiago Pinto. L’aria di casa potrebbe essere quella buona per ridare slancio all’inglese e fargli riacquistare la giusta fiducia. La Roma, in quel caso, dovrebbe trovare un sostituto di livello, in grado di reggere il peso di un attacco che, per caratteristiche tecniche e condizioni fisiche, non può essere lasciato sulle spalle del solo Dybala. Ecco che (forse) lo scenario di un Abraham guarito e ancora al centro del progetto Roma, sarebbe il migliore per tutti.

Valerio Bottini

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  1. In Italia non si da tempo a niente….. Ma lasciatelo in pace. Edin fece peggio… e poi tutti sappiamo quanti ne ha segnati.

  2. Edin ha fatto male il primo anno, Tammy è al secondo. Poi era Edin Dzeko, veniva dal City, dopo aver fatto bene al Wolsburg, con un pedigree della madonna ed era un campione già affermato, Abraham non somiglia neanche lontanamente a Dzeko, purtroppo devo aggiungere

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