29 Agosto 2023

Il Pagellone – La magia di Rafia, il Milan che convince e la pessima gestione comunicativa dell’Aia

Dal Milan sempre più convincente, la magia di Vlahovic, fino alla sorpresa Verona. I voti della settimana di Paolo Marcacci

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pagellone marcacci

MARCACCI PAGELLONE – Il Milan sempre più convincente, la maglia di Vlahovic, un Verona coriaceo e meritevole, il solito Osimhen e tanto altro nei voti del Prof. Marcacci.

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Il Pagellone di Marcacci

10) Rafia

Il gol che riapre Fiorentina – Lecce è una perla di rapidità d’esecuzione ed elevato livello tecnico: interno destro a giro, parabola arcuata e tesa, traiettoria inesorabile per Christensen. 

9) Milan 

Un’orchestra, quello visto contro il Torino, nella quale ogni solista si esibisce al momento e al posto giusto. Squadra cresciuta quanto a cinismo e personalità. 

8) Osimhen 

Al di là del rigore calciato alla perfezione, contro il Sassuolo è stato signore e padrone dell’area, sia palla a terra che in elevazione. La sensazione è che con gli aggiustamenti di Garcia possa essere ancora più devastante. 

7) Vlahovic e il gesto della maglia 

La meritava il tifoso alla quale l’aveva promessa, non un tifoso a caso. La sua attenzione in un episodio apparentemente banale è un segno di civiltà. 

6) Verona 

Ha saputo meritare i tre punti facendo leva sui demeriti della Roma. Segno di concentrazione assoluta e compattezza. 

5) Rabiot

Contro il Bologna, girando a scartamento ridotto, è sembrato la pallida ombra di quello ammirato nella scorsa stagione. 

4) Gli alibi di Sarri 

Zero punti dopo due giornate e una serie di dichiarazioni nel post partita di Lazio – Genoa che fanno sentire le unghie sul vetro.

3) Il terreno dell’Olimpico 

La moquette dell’Overlook Hotel dopo che Jack Nicholson in “Shining” era impazzito. 

2) Le battute sul malore di Allegri

Sia gli juventini che gli anti juventini, si sono ritrovati assieme sulla sponda dell’idiozia e del cattivo gusto.

1) Mancini

Gli avevano dato buona parte delle ragioni; lui ci ha fatto capire di averne da parte altri venticinque milioni. Ne esce benissimo il suo iban, lui molto meno.

0) AIA 

Gestione medievale della comunicazione, che un atteggiamento ottocentesco tramuta in incomunicabilità. Nel frattempo, i Di Bello vanno in giro a scoraggiare gli appassionati.

Paolo Marcacci

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1 commento

  1. costavi ha detto:

    Meno male!! Zero all’AIA perchè meno non si può. Almeno c’è qualcuno che cerca di far rimanere a galla l’ultimo filo di credibilità del calcio in Italia.
    Andate a leggere il meccanismo di votazione dell’AIA agli arbitri dopo una partita: vengono penalizzati se ricorrono al VAR (!!!!????) e questo spiegherebbe perché Di Bello non lo ha fatto. E’ come dire che con il morto a terra davanti agli occhi, l’ispettore neghi l’assassinio. Si vedeva da tutte le parti il rigore di Juve Bologna ed il VAR è li per quello. Bohhh! A pensar male non si sbaglia mai, soprattutto quando sono coinvolti i gobbi. E la storia che dice il presidente del Genoa del replay del probabile rigore sugli schermi dell”Olimpico? Cosa vietata dal regolamento ma a Lotirchio cosa può fregare del regolamento se lui è plenipotenziario in FIGC e è senatore?
    Intanto noi con 23 tiri nello specchio, 2 traverse clamorose e sviste enormi sui cartellini rossi e gialli perdiamo col Verona….