IL PAGELLONE DI PAOLO FRANCI:** Vucinic come il falco Tinnunculus, Kinder Totti e Predator Brighi

 
10 a Mirko VucinicIl paragone sarebbe con la regina dei rapaci, l’aquila, se non fosse indigesto simbolo dei poco amati dirimpettai. E allora scegliamo il Falco Tinnunculus, più noto come gheppio, quello capace di restare fermo minuti interi in aria sbattendo velocemente le ali, in attesa che il sorcetto esca allo scoperto. Quel volo, scrivono ornitologi di grido, si chiama “Spirito Santo” e calza alla perfezione col Nostro che, neanche fossimo in una scena al rallenty di Matrix, arriva in corsa, artiglia di sinistro e fa il miracolo balistico. E il sorcetto? Era verde e con la maglia da portiere.10 anche a Matteo BrighiPedalator cortese della marmaglia spallettiana, fa la cosa più bella nell’azione tutta bollicine del gol di Cicinho, con quella carezza alla sfera che neanche una mamma col figliolo. Prima e dopo, fa il trattorista, rizollando il campo a piè sospinto, esibendo cingolo, scavatrice e fosforo in quantità imbarazzanti. Dicevano si fosse fermato all’autogrill da un paio di partite. Forse, ma è bastata un’aranciata e un “fattoria” per ripartire lesto e pimpante.
 
9 a CicinhoEra la sua giornata, non vi è dubbio. Con quel piattone malandrino che ha spennato il Grifone, la spinta finalmente tosta e convinta sulla prateria destra, pareva destinato a una di quelle giornate che finiscono col tabellone degli sponsor alle spalle e il microfono di Sky sotto al naso. E invece no, il ginocchio ha scricchiolato e, per fortuna, non ha mollato. Nulla di grave, certo, ma quel silenzio preoccupato nei febbrili attimi della corsa in barella, danno la misura di quanto l’Olimpico gli voglia bene.
 
9 alla Bestia
“Non me la date facile davanti alla porta che tanto non segno. Quei gol, fateli voi”. La traiettoria di quel pallone assassino che muore alle spalle del povero Scarpi, sembra uno di quegli striscioni pubblicitari attaccati alla coda di aeroplanini leggeri, che diffondono il motto dell’energumeno paulista. L’abbiamo capito ormai, animalone, per te la porta esiste solo se la palla muore negli angoli proibiti.8 a Daniele De RossiA un certo punto, abbiamo cercato i remi. Sì perchè quello scatto dritto, scandito dall’aumentar dei colpi, ha ricordato da vicino gli epici spunti degli Abbagnale. Adesso si ferma. Adesso lo fermano. Adesso la dà sulla fascia.. No no, quello è matto, ha urlato qualcuno sugli spalti, quello va dritto. E Daniele è andato dritto. Poi ha visto il gheppio che faceva lo “Spirito Santo”, il sorcio che s’aggirava ignaro e… vai con il replay che lo voglio rivedere.8 a Francesco TottiNon so a voi, ma a chi scrive quel tocco per Perrotta ha dato la stessa sensazione della barretta Kinder che si squaglia sul palato. Una delizia da assaporare con un solo cruccio: le maledette barrette Kinder hanno un difetto, non sono mai tante quante ne vorresti mangiare. Una domanda: a Londra come stanno messi a cioccolato?8 a Simone PerrottaChe cos’è quel turbinio di piume? Perchè le galline starnazzano e corrono atterrite? Semplice, la scaltra e svelta faina è tornata nel pollaio e, se continua così, caro contadino, è inutile mettere il blocco al chiavistello…5 a JuanMaleducato. Irrispettoso. Inopportuno. E ci fermiamo qui. Ma come? Un principe si presenta all’Olimpico in visita ufficiale e te lo rimandi a casa con il segno dei tacchetti sulle nobili terga? Inaccettabile…4 a Giuseppe SculliPer lunghi tratti, è sembrato Gianni Livore, l’azzeccata parodia di Corrado Guzzanti dell’italiano medio stressato e nevrotico. Sbuffa, protesta, s’incupisce, chiacchiera e siccome nessuno se lo fila, decide di ritagliarsi spazio da protagonista rifilando un paio di pedate malandrine al Capitano. Quando Rocchi gli sventola il rosso, esce dal campo bofonchiando di tutto, ululando e tirando fuori anche un paio di corna, neanche fossimo nella scena madre de “Il sorpasso”. Calma, ragazzo, calma…
 
 
 
Paolo Franci
Quotidiano Nazionale