IL PAGELLONE DI FRANCI. 10 all´ ´amico Russo´, 9 al ´geniale Ayroldi´

Redazione RN
23/09/2010 - 0:00

 
10 all’amico Russo
Io st’uomo lo adoro. Sì certo, vado controcorrente perchè quando qualcuno ti regala una cosa mai vista non devi far altro che sorridere e ringraziare. Grazie amico Russo (con la maiuscola, quell’altro, quello che si doveva comprare la Roma è già carta per incartare le scarpe..) per averci regalato un nuovo mondo, dove i fischietti suonano al contrario, le bandierine s’alzano come al Palio di Siena e sì, le linee del campo sono sinuose e in movimento come le chiappe della Arcuri. Grazie amico Russo e non dar retta a quell’orda frignante di isterici romanisti, tu sei un profeta, un precursore, un esploratore e noi ci inchiniamo al tuo cospetto: erano duemila anni che aspettavamo uno che facesse fare la figura del pirla ad Attila.
9 al geniale Ayroldi
Lui è quello che ha fottuto Rosetti al mondiale con una di quelle corbellerie che se vai su youtube e fai la ricerca “corbellerie arbitrali” non la trovi e ti appare il messaggio: “Gentile utente, la corbelleria in questione è talmente una corbelleria che sarebbe da corbelli fartela vedere”. Se l’arbitro Russo fa la frittatona fischiettando sghembo, lui è la gallina che depone le uova, scaldandole con quella bella bandierina svolazzante. Ne fa talmente tante che alla fine della partita c’è stato anche un piccolo parapiglia davanti agli spogliatoi: erano Boldi e De Sica che se lo litigavano per i prossimo cinepanettone.
8 a Marco Borriello
Sfonda la porta quando la speranza è un flebile anelito mostrando le zanne alla panchina. E’ un licantropo famelico quello che s’aggira nella brughiera bresciana, cercando il gol con grandguignolesca dedizione. I cacciatori longobardi lo impallinano un paio di volte stendendolo senza pietà, ma il rigore in questa partita è come il pantalone a vita alta: a Roma non va più di moda. Lo stilista è un tal Carmine Russo, ma di lui s’è già detto.
7 a Phil Mexes
Sì sette, come i metri che c’erano tra il suo piedone e la linea dell’area, quando Hatemaj inciampa sull’umidità dell’aria e raccatta quel rigorino mica da poco. Il biondo la prende a male e reagisce isterico, come se gli avessero dato contro un rigore inesistente per un fallo che non c’è fuori area. Ma dimmi te sti francesi quanto sono strani…
7 a Hetemaj
Pare una pomata contro l’herpes e invece è un furbo signorino che prima ti purga e poi ti piglia per i fondelli con un casquet che è un capolavoro. Su cosa sia inciampato quando Mexes gli arpiona il pallone è ancora un mistero: chi dice l’umidità, chi una mosca grassoccia, chi un’insidiosa defecatio di storno. Il mistero è aperto e del caso si occuperà prossimamente Voyager, la trasmissione sui grandi misteri dell’universo.
6 a Claudio Ranieri
Con quel suo tono stile “Ciolsi” (che poi sarebbe Chelsea ma quando lo dice lui io lo scrivo così) ne ha per tutti, compreso il pre-pensionato Marcello Lippi, uno che ha fatto la figura del pirla (come Attila) al mondiale e non solo: Ranieri dice che alla Juve ci fu la famosa “cena della piadina” con Blanc, quando i due s’incontrarono clandestinamente per ricostruire la Juve e dargli il benservito.
I bene informati ci raccontano che consigliò Antonio Conte alla Juve e in alternativa Ciro (chi? Ciroooooooooo) Ferrara, il ritorno di Cannavaro, l’acquisto di Diego e per non farsi mancare nulla pure Fabio Grosso. Ora ditemi voi: se questo dovesse venire alla Roma che combinerebbe? Io lo so: Carlos Bianchi in panchina, Fabio Junior per Borriello e soldi, De Rossi e Perrotta per Bartelt, con Camoranesi al posto di Menez. E volete che non ci sia un posticino anche per Cannavaro in luogo di Juan?
 Paolo FranciQuotidiano Nazionale

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