IL PAGELLONE DI FRANCI: 10 a Phil Mexes in 3D, 9 a Gigi Delneri

Redazione RN
14/11/2010 - 0:00

 
10  a Phil Mexes in 3DPare che sulle tribune dell’Olimpico (quello tarocco…) gli sviluppatori di “Call of Duty”, il gioco della Playstation che spopola tra gli otto e ottant’anni, si siano azzuffati dandosele di santa ragione. Motivo: uno dei due aveva chiesto all’altro di contattare Phil per metterlo sotto contratto. Già pronti i titoli: “Non ve la faccio prendere mai: Revolution”, “Trigorian heroes”, “Phil of war”: Senonchè quello se n’è dimenticato. Nel frattempo il Nostro era ovunque: in area a rostrare palloni, dai dirimpettai a cercare il gol e in mezzo al campo a bruciare l’erba. Con gli occhialetti 3D me lo sono ritrovato in braccio e non è stato bello: ha spedito in calcio d’angolo il mio piatto di minestra.
9 a Gigi DelneriPare abbia detto che strameritavano di vincere e che nel calcio starsene per 80 minuti nella metà campo avversaria conti poco. Ma siete sicuri? A me risulta abbia detto: “Asbdadasbadarsda asbadavavasbdavardasaba’” aggiungendo poi “frasasarvarafasasara asbdsa’ Quagliaverssralara cregreaaramara dafa  afrarsnareee earsada ra da rqdaaaaaafada varara fafafa cacaca”. Ha già firmato il contratto con la Nasa: inciderà messaggi di benvenuto per gli alieni che saranno trasmessi nello spazio.
8 a Francesco TottiParte maluccio e irrita con quella mania dei colpi di tacco che, peraltro, non gli riescono più. Nel primo tempo pare Franceschino con la sua apetta, ma poi arriva quel calcio di rigore che è un bagno nell’oro di Montezuma. Gonfia il petto e zittisce l’orda nemica portandosi il dito al naso alla Batigol (sigh..). Il gol fa cambiare idea a Ranieri che aveva già Borriello nella mazzafionda. Così resta in campo e nel ruolo di centrocampista aggiunto regala nouvelle cuisine tattica, al punto che m’aspettavo anche il cappellone da cuoco. Il gol gli farà bene, sicuro.
8 a Simone PepeBella riconoscenza. Non l’ha vista mai per undici partite e che ti combina? Si mette a fare lo Spiderman proprio contro casa sua. Riise, in romanesco-ostrogoto deve avergli ricordato le sue origini e, a un certo punto, arriva quel delizioso regaluccio che prende la forma di provvidenziali falangi che accarezzano il pallone. Insomma, è un po’ come il metano che ti dà una mano. E lì arriva il meglio, perché parte una specie di danza Maori della protesta guidata da lui e dal gibbone fasciato (letteralmente: Chiellini). Ma io dico: ma che c’è da protestare? E’ come se Emilio Fede urlasse al mondo che non ha mai preso le parti di Berlusconi, o Santoro dicesse che Anno Zero è una trasmissione equilibrata.
8 a Vincenzo IaquintaMa come? Il figlioccio di Spalletti segna quel gol da Louvre della pedata e il posseduto da mille demoni di Sky, Maurizio Compagnoni, apre il libro delle odi per Aquilani? Urlando ovviamente: “MOOOSTRUOSSSSOOOO AQUILANIIIIIIIII!!!”. Boh, mi riguardo l’azione e penso: non capirò più nulla di calcio. Vedo un gran bel tunnel, una prateria davanti ad Aquilani e un crossaccio dalla trequarti. E’ lì che s’accende l’arcobaleno, con la girata volante di Iaquinta, il più pericoloso che però, inspiegabilmente, Delneri toglie spiegando che: “Asabagahfaa fa sffhahdahdahha dfadajakakdkaks farararasdasasa”. Nel frattempo Aquilani fa un passaggio di tre metri e Compagnoni urla: “IMMENSSSOOO AQUILANIIIIII LAAA SUAAAA MIGLIORRRR PARTITTTTTA DAL 1675!!”. Boh.
7 a Leandro GrecoApri le gambe vispo Tereso, apri le gambe… E Leandro le apre. Patatrac. Fosse uno con gli zebedei formato Ferrero Rocher, lo avremmo ritrovato pochi minuti dopo in panchina con gli occhi sbarrati e l’incubo nella testa. E invece il ragazzo caduto sulla terra ha palle di kriptonite, perché poco dopo inventa la lambada per la punizione di Totti e la calda manina di Pepe. Lasciamo stare, poi, quando c’è da cucire gioco e accorciare le geometrie: qui è a metà strada tra Harry Potter e Evgeni Plushenko, l’asso del pattinaggio.
5 a Marco CassettiMondo ingrato. Mi tocca bacchettarlo e non avete idea quanto mi dispiace. Ma nell’occasione dell’ombrellata di Iaquinta pare lo spot dell’abbonato Rai, comodamente seduto in poltrona a gustarsi lo spettacolo. Imperdonabile il salto della quaglia nell’azione che inabissa la Roma, al punto che un Ranieri furioso lo toglie, gli piazza un bollettino in mano e lo manda alle Poste. A che fare? A pagare l‘abbonamento Rai. 
4 a Felipe MeloIo dico che questo sarà pure brasiliano, ma i suoi genitori dovevano essere in gita alle Far Oer quando lui è nato. Non si spiega in nessun’altra maniera la chirurgica precisione con la quale – perdonate il paradosso – sbaglia lanci e aperture. In confronto Damiano Tommasi era Falcao, Brocchi è Zidane e Loria è Beckenbauer. Fa simpatia quando ammazza due storni con un destraccio in area eppoi si rivolge verso la Curva chiedendo maggior incitazione. MI hanno passato il nastro con le urla della curva juventina e sono al 213esimo segno della croce.

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