I paletti del “settlement agreement” limitano il mercato della Roma ma Mourinho sa come si fa
Il mercato della Roma, almeno per le prossime sessioni, sarà fortemente condizionato dall'accordo con la Uefa
Foto Tedeschi

Con il campionato fermo per dare spazio ai Mondiali in Qatar e per la sosta natalizia, la Roma inizia già a pensare a come muoversi per la prossima sessione di mercato ma a gennaio il club giallorosso dovrà stare attento ai paletti del “settlement agreement” imposti dalla Uefa.
Mourinho sa come fare
La voglia e la necessità di rispettare in maniera precisa i paletti dell’accordo sul FairPlay finanziario, complicano i progetti di chi, almeno nel breve termine, la Roma deve costruirla e allenarla, scrive Il Corriere dello Sport. E’ chiaro che il mercato della Roma, almeno per le prossime sessioni, sarà fortemente condizionato dall’accordo con la Uefa.
Sul tema, lo scorso 3 settembre, Mourinho è stato netto: «Il meccanismo penalizza troppo chi vuole fare mercato in modo virtuoso. E in modo indiretto protegge chi non si comporta in modo virtuoso ed è già una potenza. Con qualche milione in più la Roma sarebbe in condizione di sognare». Milioni che, al momento, non ci sono. Le dichiarazioni di Mou sono arrivate il giorno dopo la notizia dell’accordo del “Settlement Agreement”: una firma in cui Dan Friedkin ha giocato un ruolo fondamentale e sfociata in un piano di recupero quadriennale con i 5 milioni di multa che verranno detratti dagli introiti dell’Europa League (diventeranno 35 se nel 2027 la Roma non avrà rispettato gli obiettivi).
L’accordo riguarda anche gli ingaggi, con 20 milioni risparmiati rispetto al gennaio 2021, quando si è insediato Pinto (da 126 milioni a 105). I Friedkin hanno deciso di rispettare tutti gli accordi col massimo rigore perché sanno che, anno dopo anno, il deficit dovrà essere contenuto entro certe soglie. In caso contrario, scatteranno le sanzioni. Prima le multe, poi la limitazione a 23 giocatori. Inoltre non sarà possibile inserire nuovi giocatori se il bilancio acquisti-cessioni sarà negativo. Per i giocatori in entrata si terrà conto di ingaggio, ammortamenti e commissioni, per quelli in uscita si terrà conto dei risparmi su ingaggi e ammortamenti e di eventuali plusvalenze, nella misura di un terzo. Questo consente un piccolo margine di manovra, ma senza esagerare. Ecco perché Mourinho è chiamato, ancora una volta, a una grande sfida, tanto affascinante quanto complicata. Ma i Friedkin si fidano di lui e lui di loro.