Harakiri Roma: ora vietato snobbare l’Europa League

EDITORIALE – Ci sono giorni in cui è difficile vedere il bicchiere mezzo pieno, neanche per chi, come noi romanisti, dell’ottimismo ne ha fatto e ne continua a fare una ragione di vita. Ecco, oggi è proprio uno di quelli perché l’eliminazione dalla Champions League subita per mano del Porto, in fondo, nessuno se l’aspettava dopo la convincente prova dell’andata. Ora però l’ambiente, questa piazza così difficile da dominare, deve dimostrare una maturità superiore rispetto a quella (non) messa in campo dalla Roma nella notte dell’Olimpico, che stellare doveva essere ma che in realtà si è trasformata fin da subito in un incubo di quelli che dopo averti svegliato ti tolgono il sonno per qualche giorno. L’imperativo è uno solo: non cadere nella trappola della ricerca del colpevole, del puntare il dito in cerca di un capro espiatorio. Ad oggi, 24 agosto, sarebbe un sgambetto autolesionista che la Roma non può permettersi. Perché sebbene il colpo sia difficile da incassare, non si può gettare la spugna al primo round. Sarebbe un errore troppo grande, più dell’entrata scellerata di De Rossi o della scivolata di Palmieri, pensare che con tre competizioni da giocare sia già calato il sipario sulla stagione 2016/2017. E anche se lo 0-3 subito dai portoghesi chiude a doppia mandata il “portone” della Champions, questo lascia sempre spazio a una “piccola porta”: quella dell’Europa League che in quel di Trigoria, dalla società, alla squadra passando per il mister, nessuno deve pensare di snobbare. I motivi sono semplici: seppur non garantisca introiti economici importantissimi, si tratta di una competizione in cui la Roma può giocare un ruolo da protagonista e al contempo cercare di guadagnare in termine di prestigio ed esperienza in campo internazionale. Senza contare che questa può essere l’occasione per affrontare, in giro per l’Europa, avversari più abbordabili e avere dunque la possibilità di migliorare il proprio ranking Uefa. Cosa che potrebbe evitare, in caso di qualificazione, un girone di ferro nella Champions League 2017-2018. Da domani deve prendere il via quindi la stagione 2.0 della banda Spalletti: guardarsi indietro adesso non serve, bisogna solo lavorare in silenzio e cercare al più presto il riscatto in campionato. Ricordando, però, che da settembre il giovedì non sarà giorno per testare le riserve, ma notte da brividi in cui dovrà essere la miglior Roma possibile a scendere in campo.
Marco Miele