Giannini: “Un sogno allenarsi con Di Bartolomei. Avevo un rapporto freddo con Viola”

Redazione RN
11/09/2015 - 19:46

NOTIZIE ROMAGiuseppe Giannini rivive parte della sua carriera e della sua vita attraverso la rubrica Slideshow di Roma Tv. Ecco le sue parole:

Foto da piccolo
“Sono io da piccolo, avevo sei anni, forse anche meno e già avevo il pallone”.

Foto con le giovanili della Roma
“Era un Roma-Milan del Torneo di Viareggio, quella che avevamo fu una grande squadra”.

Foto dell’esordio con la Roma
“Roma-Cesena, avevo il 15, ci segnarono in contropiede e io entrai al posto di Scarnecchia all’inizio del secondo tempo. Fu la partita che segnò la mia carriera, ci fu un malinteso tra me e Falcao, e loro partirono e andarono a segnare”.

Foto con la prima squadra scudettata
“Una foto importante, ho un grande ricordo, la squadra fece un percorso quasi perfetto in Coppa dei Campioni, c’era il maestro Liedholm, Graziani, Di Bartolomei, tanti campioni. Si arrivò alla finale ma…”.

Foto con Dino Viola
“Avevamo un rapporto un po’ freddo, mi allontanavo ma lui spesso chiedeva di me”.

Foto del primo gol in A
“L’ho fatto a Torino contro la Juventus, i rivali di sempre, fu una grande soddisfazione. Lancio di Chierico, sono partito e ho tirato di esterno destro. Non dovevo nemmeno giocare, Falcao aveva dei problemi al ginocchio, ma poi feci questo gol importante, lo ricordo con piacere”.

Foto del “famoso” Roma-Lecce
“Fu una partita chiacchierata, si diceva che alcuni di noi avessero fatto in modo di boicottare la partita. La ricordo molto bene, facemmo già fatica la domenica prima a Pisa, eravamo stanchi, avevamo speso molto sotto il profilo psico-fisico e arrivammo a questa partita sicuri di vincerla facilmente ma poi svanì il sogno scudetto. Facemmo una seconda parte di campionato stratosferica che non servì a nulla”.

Foto con Di Bartolomei al Milan
“È sempre stato visto come un esempio, era un sogno allenarsi con lui, era un punto di riferimento, era il traguardo da raggiungere, rappresentava la persona più importante, il vero capitano. Mi piace ricordare questa foto, non mi ricordavo di averlo incontrato da avversario e scambiarci il gagliardetto”.

Foto con Rudi Voeller
“Un personaggio che quando arrivò aveva dei problemi fisici, non riusciva a correre bene ma non tutti lo sapevamo, lo abbiamo aspettato e poi esplose”.

Foto con Tempestilli sulla neve
“Stavamo facendo delle vacanze e come spesso capitava ci vedevamo fuori dal campo, invece di scambiarci i gagliardetti ci siamo scambiati gli slittini (ride)”.

Foto del matrimonio
“Chiaramente è stato un giorno importantissimo, eravamo emoionati e tesi tutti e due, alle spalle c’era anche il presidente Viola. Il matrimonio è un ricordo indelebile, rimane per tutta la vita, avevo 23 anni, ero molto giovane ma ero molto deciso”.

Foto con la moglie e le figlie
“Sono i miei tre angeli, sono importanti, grazie a loro ho superato momenti non facili. Mi rendono felice”.

Foto con l’Italia Under 21
“Diversi di noi andarono con la Nazionale maggiore, il capitano era Mancini, poi ci stava Zenga, Donadoni, Ferri, De Napoli e tanti altri, trasmettevamo simpatia, grinta, spensieratezza”.

Foto con l’Italia del suo gol contro gli Stati Uniti d’America
“In quel momento, ai Mondiali, Roma era il punto azzurro, ho un ricordo fantastico, partivamo da Marino dove eravamo in ritiro e c’era un fiume di gente che ci aspettava per strada, è stata un’esperienza incredibile finita con un terzo posto senza aver mai perso una partita”.

Foto della finale Uefa con l’Inter
“Vinsero loro ma fu una partita condizionata da alcuni episodi poco chiari, capitava spesso quel periodo”.

Foto della vittoria in Coppa Italia
“Abbiamo vinto, Viola venne a mancare e la Roma passò a Ciarrapico. Vincemmo contro la Sampdoria, fu una grande soddisfazione, fu un’annata difficile, non avevo un grande amichevole con il tecnico Bianchi”. 

Foto di un’esultanza rabbiosa
“Presi un palo durante quella partita poi segnai e sfogai la mia rabbia”.

Foto di un gol al Foggia
“Un gol importante perché stavamo lottando per la salvezza, eravamo sempre fischiati e questo gol fu liberatorio, non perdemmo a Foggia e piansi, perché non riuscivamo a venir fuori da questo periodo negativo, con un po’ di fortuna segnai”.

Foto con Franco Sensi
“Ero con il presidente, ci siamo salutati, anche se non ho avuto un rapporto amichevole soprattutto all’inizio, forse perché gli erano state riportate cose non vere, si era creato un clima di negatività, sfociò anche con una sua dichiarazione. Quando lasciai la Roma mi chiamò per farmici ritornare e io fui molto contento della sua chiamata, lo ringraziai ma non accettai”.

Foto con Mazzone
“Vincemmo quel derby con lui in panchina 3-0, credo che fu anche il mio ultimo derby, si era capito che a fine stagione me ne sarei andato, ma la preparammo con grande concentrazione. Mazzone la preparò alla grande, prese un foglio del Corriere dello Sport e in questo foglio c’erano le pagelle scritte e i confronti tra le due squadre e lui ci spronò a fare in modo di cambiare le carte in tavola, dal momento che ci davano per sconfitti”.

Foto nel match contro lo Slavia Praga
“Ero con Totti, feci gol, fu una partita importante, dovevamo ribaltare il risultato, all’andata patimmo il ghiaccio e il freddo, dovevamo per forza fare gol. Esultai con rabbia perché sapevo che me sarei andato. La mia carriera è sempre stata giallorossa, mi è costata tanto, avrei voluto concluderla nella Roma ma non è stato possibile.”

Foto di uno striscione nei suoi confronti
“La Roma non si può comprendere, solo chi ama e soffre per lei merita di onorarla per sempre e c’è un’immagine di tifosi che mi consegnarono questo striscione. Volevo vincere qualcosa di importante, non ci sono riuscito”.

Foto della Hall of Fame
“Ero felicissimo, è una delle mie ultime immagini a Roma”.

Foto dello striscione al derby di andata dello scorso anno
“La società AS Roma non deve mai morire, deve sempre tirar fuori giocatori dal settore giovanile. Ero in Libano dove faccio il ct e fu una gioia, essere ricordato dai tifosi come simboli è incredibile, una curva così merita tanto. Nel mio periodo alla Roma abbiamo dato gioie a sprazzi purtroppo”.

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  1. Ti voglio bene Principe perché Roma non dimentica i suoi figli (dedicato a quei poveracci che sparlano del Capitano).

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