Garcia-Sarri, al San Paolo con l’obbligo di vincere per sognare in grande

Redazione RN
13/12/2015 - 15:40

NAPOLI-ROMA, IL FACCIA A FACCIA – A vedere le panchine di Roma e Napoli si ha la sensazione di vivere epoche diverse del calcio. Tuta, sigaretta, occhiale poco alla moda e broncio ‘all’italiana’ per Maurizio Sarri – seconda stagione in A -, soprabito, giacca, spocchia e profilo ‘alla francese’ per Rudi Garcia, rivelazioni – chi prima, chi dopo – del calcio italiano, domani l’uno contro l’altro per decidere parte della posta in palio: la vittoria dello scudetto.

L’EXPLOIT DELL'”IMPIEGATO” – La promozione prima, la salvezza con quattro giornate d’anticipo poi, entrambe con i colori dell’Empoli, fanno di Sarri la rivelazione ‘buona’ della scorsa stagione. “L’ex impiegato” (così lo chiamano, ma a lui non dispiace) si è trovato dalla C a successore di Rafa Benitez sulla panchina del Napoli nel giro di tre anni. E se l’ombra dello spagnolo avrebbe potuto pesare e non poco, il coraggio del tecnico partenopeo accantona ben presto il passato e pensa al presente, creando la sua creatura partita dopo partita, con un gruppo compatto e un leader, Higuain, che lo trascina a suon di gol. Diciotto punti su diciotto in Europa League fanno del suo Napoli una macchina da gol inarrestabile. E se in campionato si scricchiola di più (vedi il 3-2 subito a Bologna), la vetta è vicina. Per coglierla serve battere la Roma. Cosa, di questi tempi, non inusuale.

VINCERE PER RIPARTIRE, IL SOGNO DI RUDI – Sta a Garcia, infatti, alzare il muro al cospetto di Higuain e di una squadra che ruota attorno al suo estro. La crisi della Roma – non vince dal derby – può volar via con una prestazione di tutto rispetto contro la compagine più in forma del campionato. Rudi lo sa e carica al giusto i suoi: “Sembra che la squadra più scarsa d’Italia vada in trasferta da quella più forte”, ha detto in conferenza. Le prestazioni, da qui a un mese, dicono questo. Eppure i giallorossi sono lì, a premere sul collo degli azzurri per tentare il sorpasso, ritrovare lo spirito giusto ma soprattutto un’impronta di gioco che si faccia sentire sul rettangolo verde. Dal match del San Paolo si decide molto della lotta scudetto. Garcia, che degli ultimi risultati non fa un dramma, è per l’ennesima volta all’ultima spiaggia. Domani sta a lui rialzare la testa e sognare in grande.

Riccardo Cotumaccio
Twitter: @_Cotu

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