Garcia: “Le critiche dello scorso anno? Un po’ ingiuste”

Redazione RN
24/11/2015 - 14:00

NOTIZIE ROMA – “Il mio obiettivo è conquistare un titolo con la Roma”. Il tecnico della Roma Rudi Garcia ha rilasciato un’intervista a L’Equipe. Queste le sue parole:

Le critiche dello scorso anno?
“Me ne frego, seguo la mia strada. Finchè sto bene con i miei dirigenti, i miei giocatori, e posso lavorare come voglio…”.

Resteresti 25 anni alla Roma?
“Penso di sì. Ma nel calcio, si sa, questo è complicato talvolta. Lavoro come se dovessi chiudere qui la mia carriera”.

Esonero?
“Io sono positivo. Le qualità di un uomo devono venire fuori nei momenti difficili. Ce ne sono stati la scorsa stagione, potranno essercene in questa. Rimango combattivo, motivato”.

Per presenze sei sulle tracce di Spalletti e Capello.
“Staremo a vedere, lasciatemi finire la stagione (ride, ndr)… Se ho portato una certa stabilità in un club che mangia i suoi allenatori? Non penso particolarmente, non mi cullo sugli allori. Quello che mi interessa è il futuro e ciò che resta da fare qui”

Andrai via senza aver vinto niente?
“Sì, certo… (ride, ndr). Sto bene qui, la Roma è un grande club italiano, e Pallotta sta facendo di tutto affinchè diventi un grande club europeo. C’è il progetto del nuovo stadio, che arriverà presto, spero. Ma il sogno è quello di vincere il titolo prima, allo stadio Olimpico”.

I problemi in difesa?
“In Italia si tendono a sottolineare i gol subiti… La mia squadra si espone e non è sempre facile per i difensori, ma questo ci permette di avere il miglior attacco della Serie A e di aver segnato 10 gol in Champions League”.

Il rapporto con la dirigenza?
“Con Sabatini non solo ci stimiamo, ma lavoriamo a stretto contatto, come accaduto con Digne. Quando Walter me ne ha parlato, gli ho detto di andare lì a occhi chiusi. Ma non voglio che un acquisto sia catalogato come ‘miò. Lo abbiamo visto con Gervinho: quando le cose vanno male, è peggio per loro”.

Futuro al PSG?
“Non mi pongo la questione. Sto bene alla Roma. Non mi vedo in nessun altro club che questo. Avrò sempre tempo per pensarci”.

E la nazionale francese?
“Ne ho potuto parlare con Deschamps quando ha preso la nazionale francese. Il lavoro è diverso. Non è semplice creare un’identità di gioco. Non sono pronto, ho ancora bisogno della presenza dei miei giocatori nel quotidiano. Ma questo mestiere ti mangia, anche fisicamente. Quindi, se un giorno avrò bisogno di un ritmo meno stressante, perchè no?”.

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  1. RUDI GARCIA SEI UN MEDIOCRE. VOGLIO PROPRIO VEDERE STASERA COME FARAI SENZA IL CONTROPIEDE DI GERVINHO. ALLA ROMA SERVE UN ALLENATORE CHE ABBIA IDEE DI CALCIO E CHE ESTIRPI FUORI DALLO SPOGLIATOIO LA MAFIETTA DEI SENATORI, DANDO SPAZIO “ANCHE” AI GIOVANI. FORZA ROMA!

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