FURIA ULTRA´ A BERGAMO. BOMBE CARTA CONTRO MARONI

26/08/2010 - 0:00

 
La Gazzetta dello Sport – Dopo i cori negli stadi, le bombe carta. Sulla tessera del tifoso i toni dello scontro si alzano pericolosamente e prendono di mira direttamente Roberto Maroni, il ministro dell’Interno che ha voluto istituire la tessera e che da mesi la difende, anche a costo di tirarsi addosso le ire (e non soltanto, come si vede) degli ultrà di tutta Italia.
 
L’agguato Maroni ieri sera intorno alle 22.30 stava parlando alla Berghem Fest di Alzano Lombardo, la festa provinciale della Lega Nord, a pochi chilometri da Bergamo, quando il suo comizio è stato interrotto da alcuni boati. Le 2-3 mila persone presenti, anche donne, anziani e bambini, hanno incominciato a guardarsi attorno. Mentre dentro il tendone nessuno si era accorto di nulla, già da almeno un quarto d’ora la polizia stava cercando di impedire a circa 500 persone con il volto coperto da sciarpe dell’Atalanta di accedere all’area dove stava parlando Maroni, in compagnia di altri due ministri, Tremonti e Calderoli, con il chiaro intento di contestare. Inizialmente gli ultrà sono rimasti in silenzio e gli agenti, un centinaio, si sono limitati a impedire l’accesso all’area. Il consigliere regionale leghista Daniele Belotti, molto vicino agli ultrà, si era proposto di farsi portavoce della protesta, inutilmente. Quando gli ultrà hanno capito che sarebbe stato impossibile sfondare il cordone di protezione, circa 70 di loro si sono allontanati e passando da un’altra strada sono riusciti ad arrivare nelle vicinanze del palco, lanciando bottiglie, fumogeni, bombe carta, prendendo di sorpresa la polizia. Maroni non è stato colpito anche perché gli agenti sono poi intervenuti occupando l’area, ma provocando anche un fuggi fuggi di persone.
 
 «Solo teppisti» Ci sono stati momenti di grandissima tensione quando all’esterno del tendone un fumogeno ha incendiato un’auto dei carabinieri e il fuoco si è propagato ad altre 4 vetture e ad alcune motociclette. Le fiamme hanno bruciato anche sterpaglie e un albero vicino a un’abitazione. Nel frattempo gli ultrà sono scappati e Maroni ha continuato a parlare. «Questi non sono tifosi, i tifosi veri sono altri. Io con i violenti non parlo», ha detto. Allargando il discorso alle tante manifestazioni di dissenso sulla tessera del tifoso, poi, il ministro dell’Interno ha aggiunto: «Mi sforzo di capire le loro ragioni, ma francamente non le capisco». «Sono atalantino e ho passione per gli ultrà, per il loro entusiasmo, ma non posso accettare che l’immagine di Bergamo sia svenduta da 200 imbecilli che prima dell’inizio della partita vanno ad attaccare la polizia e i tifosi esterni — ha detto invece Calderoli, ministro della Semplificazione —. Coloro che si comportano in modo scorretto non sono veri tifosi, ma tossicodipendenti, alcolizzati che avevano la mammache li martellava da piccoli». Unpaio di agenti sono rimasti feriti, cinque ultrà sarebbero stati fermati, ma il questore Matteo Turillo non conferma: «Non ci sono stati scontri di piazza, maun attacco dei tifosi alle forze dell’ordine». Sui siti dei supporter dell’Atalanta decine di commenti contro i teppisti travestiti da tifosi.

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