´Franci a gamba tesa´: Auguri, scongiuri e la punta pesante che mancava alla Roma
Borriello è un giocatore importante. Luciano Spalletti non aveva certo attinto al pozzo della fantasia per dipingere i tratti del bomber genoano. Cinque paroline buttate lì, anche un po’ irritate – perchè l’argomento Borriello era furbescamente celato in un tranello di mercato – con l’immediata sponda per Vucinic: Mi piace Vucinic e mi tengo i miei giocatori. Rileggere lo Spalletti-pensiero dopo il rigore scaccia fantasmi di De Rossi assume contorni malignamente divertenti. Eh sì, perchè alla fine della giostra, è proprio Borriello la punta pesante che mancava alla Roma. Nel match con l’Inter a Marassi ha infilzato Julio Cesar togliendole due punti in classifica. All’Olimpico s’è prodotto in quell’intervento su Taddei regalando alla Roma i due punti in più che, a quel punto della gara, sembravano già riposti nell’affollato (Siena, Livorno, Empoli, Napoli ecc.) scaffale delle occasioni mancate. Sempre senza dimenticare che nelle vene di Borriello scorre sangue rossoneri… Ora c’è il Manchester, l’impresa impossibile, la notte dei miracoli e bla, bla bla. Tra le decine di messaggi augurali inquieta un po’ quello di Claudio Ranieri, antico cuore romanista: La Roma ce la può fare, due gol la Roma è in grado di farli, deve provarci... Che c’è di strano? Beh, Ranieri è la medesima persona che, prima della meteorite scagliata dal sinistro di Cassani, aveva detto: La priorità è una sola: fare punti col Palermo. Ognuno faccia gli scongiuri che crede. Complimenti a Colantuono invece, e non solo per la vittoria: Mi aspetto tanto da Amauri perchè avrà di fronte la probabile squadra del suo futuro. Questo sì che significa prendere in parola il proprio allenatore… Il premio ottimismo ingiustificato, spetta sicuramente al signor Reja, di professione tecnico del Napoli: Ho la sensazione che la squadra abbia trovato la consapevolezza dei propri mezzi e la maturità giusta. Speriamo abbia trovato anche un buon digestivo per mandare giù le tre pere catanesi. Per la serie lui l’aveva detto (al chiuso degli spogliatoi, riportava La Stampa) ma nessuno gli ha creduto, ecco Walter Monzon Novellino: «Mettiamoci in testa che l’Empoli viene a giocarsi tutto in una partita da ultima spiaggia e con Cagni saranno ancora più determinati. Non pensiamo di avere in tasca la vittoria, sarà ancora più dura che a Catania», corroborato da un più ruspante ma efficace: «Domenica giochiamo contro l’Empoli, non contro il Canicattì». A Canicattì, ancora ridono… E adesso, tutti all’Old Trafford travolti da proverbi e luoghi comuni: La Roma non ha nulla da perdere; La Roma deve provarci. La palla è rotonda; Nel calcio la sorpresa è dietro l’angolo e via così, a fare surf sull’onda della banalità, sperando di non infrangere il Sogno sulle scogliere inglesi.
Paolo Franci