Fonseca: “Il mio rimpianto a Roma? La difesa a 3. Dzeko era difficile da gestire”
L'ex allenatore della Roma, Paulo Fonseca, torna a parlare dei suoi due anni a Trigoria. Il lusitano ricorda anche il problema con Dzeko
Foto Tedeschi

Josè Mourinho è il secondo allenatore consecutivo sulla panchina della Roma. Prima di lui, a Trigoria c’è stato per due anni Paulo Fonseca. L’attuale mister del Marsiglia ha raggiunto anche la semifinale di Europa League che lo ha visto poi sconfitto contro il Manchester United. Il lusitano ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport dove ha ripercorso la sua avventura giallorossa, questo uno stralcio delle sue parole.
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Mourinho sarà il vostro ct?
Leggo che è una possibilità. Ma non ho informazioni dirette, non sento Mourinho dai giorni in cui ha firmato per la Roma.
E a proposito. Come mai anche Mourinho fatica a far decollare la Roma?
Perché in Italia è dura. C’è molta concorrenza per l’alta classifica.
Questa Roma è più forte della sua?
Non posso dire il contrario. Mi sembra evidente. Basta guardare gli investimenti che i Friedkin hanno stanziato sul mercato.
Dei suoi due anni a Trigoria quale bilancio ha fatto?
Primo anno positivo. Chiudemmo quinti a 70 punti, che nella stagione precedente sarebbero bastati per la Champions. Valorizzammo tanti calciatori. Nel secondo anno, complicato anche per i problemi interni, siamo andati bene fino a febbraio e poi abbiamo pagato gli infortuni.
Tra i problemi interni, oltre al cambio di direttore sportivo, ci fu il caso Dzeko.
Non ne voglio parlare, è tutto superato. Infatti è tornato a giocare e segnare anche con me. Gli auguro il meglio. Dico solo che Dzeko per la mia Roma era come Ronaldo oggi per il Portogallo, non era un campione semplice da gestire.
Non c’è un errore che si rimprovera nel suo periodo alla Roma?
Il cambio di modulo. Tornassi indietro non giocherei con la difesa a tre e infatti qui a Lilla non lo faccio. La migliore Roma di Fonseca, propositiva e brillante, giocava con il 4-2-3-1.