Aspri: “Perotti va provato a centrocampo. A Cagliari spero giochi Totti”

Redazione RN
25/08/2016 - 15:08

SENTI CHI PARLA… ALLE RADIO – La rubrica di Romanews.eu “Senti chi parla… alle radio” è lo spazio quotidiano in cui potete leggere i commenti sul mondo Roma di speaker e opinionisti protagonisti dell’etere romano raccolti dalla nostra Redazione.

Fabrizio Aspri a Rete Sport: “Cambiare troppo per la Roma, in vista di Cagliari, sarebbe deleterio, perché questa squadra ha bisogno di metabolizzare gli schemi di Spalletti. Un paio di sostituzioni però andrebbero fatte. Paredes è l’anello debole della mediana, quindi il tecnico di Certaldo dovrebbe cominciare a pensare a Perotti come centrocampista. Ci aveva ragionato in passato e mi auguro che torni sull’idea. De Rossi lo metterei fuori al momento. Poi darei più spazio a Totti in campo al posto di Dzeko. Il capitano può dare una carica emotiva unica“.

Francesco Balzani a Centro Suono Sport: “Sabatini andrà via e tornerà Baldini. Nella Roma non vediamo mai dei passi in avanti, e il ritorno di Baldini lo testimonia. Oggi Sabatini vale meno di Pradè. Da qui alla fine del mercato credo che arriverà un centrocampista: non sarà Borja Valero, che sarebbe stato un giocatore in grado di cambiare i ritmi della partita. Moutinho non è un giocatore simile: è discontinuo. Nel frattempo si registrano cessioni che vanno ad indebolire la rosa in panchina. Aspettiamo a dire che non partirà nessun big. A Cagliari dobbiamo aspettarci nuovamente il tridente leggero: l’ultima sfida contro il Porto ci ha fatto capire che non si può fare affidamento su Dzeko. Non è l’attaccante che ti garantisce gol decisivi“.

Massimo Caputi a Centro Suono Sport: “Le critiche si fanno per crescere. Il Porto è stato sottovalutato, è abituato ad essere in Champions. E’ mancata la mentalità per affrontare partite di questo calibro, è una cosa che manca la Roma. Tutti noi abbiamo anche sopravvalutato la Roma. Paredes è passato in due giorni da essere una pedina imprescindibile a un giocatore da buttare.  problemi che vedo in questa Roma li vedo in difesa e nelle alternative disponibili a centrocampo. Non c’è nemmeno un centravanti di riserva ma c’è ancora una settimana di calciomercato. Mi auguro che ci sia una reazione da parte della squadra“.

Adriano Serafini a Tele Radio Stereo: “Se non è la squadra a crederci in primis, è difficile arrivare agli obiettivi prefissati. La stagione non è finita e inoltre penso che la squadra sia tecnicamente più forte rispetto quella dello scorso anno. Non avevamo capito bene i limiti che aveva questa squadra prima del match contro il Porto: non me la sento però di parlare di un flop totale perché non credo che possa esserlo al 25 di agosto. La squadra è ancora frenata nel suo processo di crescita, anche con Spalletti. Per la prima volta ho visto la Roma giocare meglio in 9 piuttosto che in 11: bisogna ripartire da questo dato. Quando le partite hanno un peso specifico diverso, la Roma continua a fallirle anche con Spalletti che è un allenatore che lavora molto sulla testa”.

Chiara Zucchelli a Rete Sport: “La Roma deve puntare sull’Europa League. Qualcuno dice che gli introiti sono diversi rispetto alla Champions, questo è vero, ma le grandi squadre si costruiscono soprattutto sulle vittorie“.

Luca Valdiserri a Rete Sport: “La rosa della Roma ha dei nomi di qualità, ma bisogna vedere quanto valore internazionale hanno. Ogni volta sia società che tifosi sottovalutano gli avversari europei della Roma, invece poi ci si rende conto che sono qualitativamente migliori di ciò che si pensava. Anche con lo Zenit Spalletti ha faticato in Champions. Adesso ci sarà l’Europa League, speriamo di non sottovalutare anche in questa competizione le squadre ‘minori’ che potrebbero comunque avere una buona impostazione di gioco. Szczesny-Alisson? Non c’è alternanza altrimenti al ritorno di Champions avrebbe giocato il brasiliano. C’è stato il ritorno di Szczesny e credo sia un errore sostituirlo a Cagliari. Il polacco ha fatto due errori nella gara contro il Porto, non sarebbe dovuto uscire dall’area al gol di Layun. Ci vogliono tre-quattro partite insufficienti per fare un cambio in porta”.

Gabreile Fasan a Rete Sport: “Adesso bisogna capire come sarà costruita questa nuova stagione, visto che l’Europa League cambierà anche l’impostazione della settimana e sposterà alcune partite. Gandini è una figura che ha molta esperienza nei club. È un uomo-ombra, una persona operativa che in un Milan “gallianocentrico” è una figura che ha sempre goduto di molta considerazione. Non è neanche settembre, non si può parlare di stagione finita. Sarà un anno più faticoso, ma è ancora recuperabile”.

Roberto Pruzzo a Radio Radio: “Colpa di Spalletti? Sì anche sua, ma in campo ci vanno i giocatori. La storia della Roma è fatta da questi capovolgimenti e figuracce in Europa. Poi si può discutere per come è arrivata. Finire due partite con tre espulsi non dovrebbe mai succedere. Giocatori esperti a livello internazionale non possono commettere certi errori. Ora si volta pagina, questa sconfitta non ti cambia la vita. Non prendi Borja Valero? E pazienza…”.

 Sandro Sabatini a Radio Radio: “Esclusi Nainggolan, Strootman e il pubblico gli altri sono tutti colpevoli. Spalletti ha caricato troppo la partita, quando bastava gestire il pareggio dell’andata. La squadra, poi, non era abituata più al calore della gente allo stadio. Espulso De Rossi, io avrei messo Fazio ma non Palmieri. Il brasiliano è un giocatore non all’altezza della Roma. Peccato per i giallorossi, che hanno giocato contro uno dei peggiori Porto degli ultimi anni. Questa è una sconfitta che lascia ferite dentro ad alcuni giocatori e nei tifosi. Ora la Roma deve mantenere l’amore del pubblico visto martedì sera all’Olimpico”.
Nando Orsi a Radio Radio: “La Roma non è abituata a giocare questo tipo di partite. La squadra, vista in queste tre partite, denota anche problemi di tenuta fisica. Ora è facile sparare accuse contro Spalletti anche se poi qualche errore lo ha commesso anche lui. Gli hanno preso tanti centrali e poi lui fa giocare lì un centrocampista. Ripercussioni di questa sconfitta ci saranno, eccome”.

Daniele Lo Monaco a Rete Sport: “Oggi sono giustamente tutti sul banco degli imputati. Spalletti ha sicuramente sbagliato in alcune scelte tattiche, anche se il tecnico poi le ha motivate. I dirigenti della Roma a volte esagerano con le iperbole a livello comunicativo. Serve una comunicazione piatta“.

Paolo Cento a Rete Sport: “L’Europa League è un obiettivo alla portata della Roma, ma bisogna intervenire sul mercato se mancano giocatori in ruoli chiave. I dirigenti dovrebbero capire che non tutte le critiche sono strumentali. Bisognerebbe migliorare le capacità di ascolto“.

Guido Zappavigna a Rete Sport: “La sconfitta con il Porto pesa molto a livello economico, ma anche sul piano psicologico. Si dovrà ricominciare a a lavorare sulla fiducia persa. Mi è sembrato di vedere una Roma ‘vorrei ma non posso’. La squadra doveva dominare il gioco, invece ha giocato aspettando l’avversario“.

Augusto Ciardi a Tele Radio Stereo: Iturbe sembra in difficoltà, non ha da dare nulla di utile per la squadra. Per me dopo la Juventus continua ad esserci la Roma. In pochi si sarebbero aspettati l’eliminazione della Roma, la squadra non era assolutamente inferiore al Porto. Io prima di prendere Juan Jesus avrei puntato su altri 10 giocatori. Paredes è giovane, ma non è da condannare dopo la partita contro il Porto. Strootman si è impegnato fino alla fine ma non ci si può aspettare da lui subito il massimo della resa”.

Dario Bersani a Tele Radio Stereo: “Sabatini non dovrebbe essere così vicino alla squadra, lui stesso ha dichiarato di esser innamorato della sua squadra. Obiang non lascerebbe mai il segno, al posto suo farei giocare Gerson”.

Francesca Ferrazza a Rete Sport: “Mi sembra esagerato addossare tutte le colpe a Spalletti. De Rossi ha sbagliato, ma nella partita di andata ha retto tutta la difesa. Tra l’altro non so quanti accetterebbero di fare il difensore come ha fatto lui“.

Giorgio De Angelis a Rete Sport: “All’interno della Roma si creano sempre alibi, invece di cercare di assumersi le proprie responsabilità e lavorare al meglio. Quello che sposta in una squadra è ciò che viene impostato dentro un ambiente di lavoro, dentro Trigoria. È una città che mette pressione, è vero, ma anche nell’anno dell’ultimo scudetto squadra e radio hanno cavalcato insieme verso il trofeo, proprio perchè si era riusciti a trovare la giusta sintonia”.

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  1. Quanti obbiettivi ha raggiunto la Roma nella sua storia? Nonostante le tante societa’ succedutesi?

    Molto (molto) pochi.

    Lungi da me difendere questa societa’, io sono un tifo non un avvocato. Pero’ va anche riconosciuto che due secondi posti e un terzo posto negli ultimi tre anni non sono poca roba. E comunque quest’anno hai di nuovo una squadra all’altezza per competere per i primi posti. Poi probabilmente non vinceremo niente, ma questo fa parte del calcio (che ricordo a tutti si tratta di un gioco). Io non ricordo tutti questi anni di seguito lassu’ in cima. Tu?

    Forza Roma!

    1. Sono d’accordo con te sul discorso dei pochi trofei in bacheca nella nostra storia. Ovvio che avremmo tifato un’altra squadra se avessimo voluto vincere. Ma il discorso è più ampio…non hanno mai avuto competitività reale!(secondi a 18 punti di distacco). E poi per non parlare del modo come questa proprietà tratta i propri tifosi non tutelandoli su nulla. Oltretutto ogni anno smantellamento della squadra e ogni qualvolta c’è da fare un piccolo sforzo per arrivare possibilmente a competere davvero sembra che non vogliano azzardare per non infastidire la JUVE SOCIETA’ AMICA!! (PAROLE DI PALLOTTA). Poi meglio non parlare della gestione di un pezzo di storia di questa società(TOTTI) che ha preferito restare qui sapendo di rinunciare a glorie maggiori e guadagni almeno tripli. PALLOTTO è inadatto. Non è in grado. ..se poi vogliamo dirla davvero tutta a qualche proprietà precedente i secondi posti a 1 punto dalla prima non sono stati perdonati. Venivano accolti come retrocessioni quasi. E questi individui oltre a pretendere di spiegare IL CALCIO a tutti non raggiungono nessun risultato seppur minimo e sembrano Mostri di marketing e risultati sportivi. Ma fatti alla mano??…trofei?? Competitività reale??.. semplice sponsor sulla maglia?… rispetto per i propri tifosi??… io vedo solo tanta INCOMPETENZA ARROGANZA E TANTE CHIACCHIERE.

      1. Condivido.
        La Juve società amica da fastidio. Il trattamento di Totti pure.
        Ad essere sinceri, siamo piuttosto società vassalla che amica… comunque.

        Se sono qui solo per lo stadio, hanno sbagliato città. Se si farà, bisognerà aspettare ancora un po’.
        (ed è una cosa che non posso criticare, ne abbiamo veramente bisogno di questo nuovo stadio e non solo per i soldi – anche per i risultati)

  2. E’ inutile ogni volta crocifiggere qualcuno, fino a che smonti mezza squadra ogni anno e compri giocatori medi o campioni nella fase calante come fu Maicon, vedi Dzeko ecc oppure i forti te li fai soffiare come Benatia, Pjanic ecc non possiamo pretendere niente, Spalletti ha fatto già un miracolo salvo poi sbagliare pure lui nel momento decisivo, come la formazione di martedì e il caricare la squadra di troppa responsabilità, non puoi dire CHI SCENDE IN CAMPO CON LA PAURA NON E’ DA ROMA quando sapevamo tutti che sarebbe stato così. La Champions non è per noi ancora, diamo l’anima in Europa League che è alla nostra portata, così si allena anche la testa, la società è giù di squadro ma almeno dal 2011 siamo migliorati. Chi va allo stadio faccia il tifo invece di lanciare anatemi o fare scioperi che invece di danneggiare il Prefetto danneggiano la Roma e basta

  3. Pure così c’è di molto peggio.

    In fin dei conti siamo pur sempre la seconda/terza squadra italiana degli ultimi anni (vero che la Serie A non è al suo top storico per dirla francamente 😉 ma comunque siamo messi meglio che Milan, Lazio o Fiorentina per citarne solo 3)
    Siamo molto lontani (ma molto!) dal top 5 europeo ma più o meno fra 15 / 20imo posto.

    Secondo me il problema rimane mentale ed è una cosa gravissima, non ci sono dubbi.
    Puoi fare una figuraccia europea, l’hanno fatta tutti.
    Però non puoi farne una ogni anno.
    Ah si possiamo!
    Siamo la Roma… tutto è possibile con noi. Soprattutto il peggio.

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