Fermo immagine, Roma-Slavia: T’amo pio Bove

ROMA SLAVIA MARCACCI – Continua l’appuntamento con la rubrica di Paolo Marcacci al termine delle partite della Roma. Ogni post-gara un commento su quanto mostrato dagli uomini di Josè Mourinho.

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T’amo pio Bove

Questo è un ragazzo che non sembra un ragazzo e non è uno scioglilingua, anzi: nel panorama del calcio italiano attuale è un grande complimento, che diviene gigantesco alla luce degli ultimi accadimenti. Edoardo Bove è un calciatore più grande, inteso a livello di maturità, della sua età; il ragionamento può peraltro essere ampliato oltre la sua dimensione di calciatore di successo, per quanto ancora in fase evolutiva: gli sportivi come lui dovrebbero essere portati molto più in giro per l’apertura scuole, per mostrare a tanti ragazzi di poco più giovani quale possa essere un esempio virtuoso in carne e ossa.

Il suo fascio di luce al centro della scena aveva saputo meritarselo nella scorsa stagione, con tanto di importante vetrina europea bagnata da un gol a suo modo storico; ha saputo poi attendere, senza mai sfiorare nemmeno il malumore, di nuovo il suo turno nella stagione in corso, facendosi trovare pronto quando è arrivato, come era inevitabile che fosse, di nuovo il suo momento.

Il gol, mirabile come esecuzione e come preparazione della giocata, esibita al primo giro di lancetta, è allora un dettaglio, tecnicamente meraviglioso, all’interno di un discorso molto più ampio, che oltre alla sfera delle sue qualità in crescita, soprattutto sotto l’aspetto tattico, coinvolge anche quella valoriale.
Se il calcio italiano sta mostrando delle reali speranze di tornare al centro della scena europea e i segnali a ben vedere ci sono tutti, è anche perché ragazzi come Bove al clamore degli esordi stanno facendo seguire la normalità dell’impegno.

Paolo Marcacci