Fate presto: un allenatore per l’Italia

Redazione RN
25/03/2018 - 7:50

Fate presto: un allenatore per l’Italia

IL TEMPO (S.Pieretti) – Figc, niente scherzi. Il commissario straordinario Roberto Fabbricini ha le idee molto chiare, e sa bene ciò che deve fare. «Abbiamo il dovere di cercare il meglio». Il sub commissario Costacurta elogia Di Biagio e tiene ancora in piedi la sua candidatura. «Mourinho e Guardiola non avrebbero saputo far di meglio contro l’Argentina, migliori di Di Biagio ce ne sono pochi. Gigi è una risorsa ella Figc».

Il Paese trema, si può scherzare su tutto tranne che sul nuovo ct. Sono bastate le convocazioni per queste due amichevoli per far emergere la natura cerchiobottista dell’attuale commissario tecnico, sono bastati i novanta minuti contro l’Argentina (mezza Argentina, senza Messi e Auguero ndr) per capire la sua inadeguatezza per un ruolo in cui necessitano personalità, carisma e idee chiare. La sfida persa contro i sudamericani è stata – in tutto e per tutto – l’appendice dei playoff persi contro la Svezia: una lenta agonia, con il risultato già segnato. Fabbricini indica la strada maestra con determinazione, senza indugi: in cuor suo non dimentica la disastrosa stagione di Di Biagio alla guida dell’Under 21 che fallì la qualificazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro con una squadra altamente competitiva. Nonostante ciò, l’allenatore venne ugualmente riconfermato alla guida degli azzurrini quando – in qualsiasi altro momento storico della Federazione – sarebbe stato accompagnato alla porta senza troppi ringraziamenti. Il calcio italiano (da ieri azzurri ventesimi nel ranking) ha già pagato (con una medaglia in più a Rio, la Figc avrebbe incassato più soldi nella suddivisione dei ricavi ndr) e non può permettersi si scommettere ancora su un tecnico che fin qui non ha dimostrato nulla. Serve una svolta concreta, soprattutto in questo momento dove la qualità dei giocatori non è elevatissima, e dove all’orizzonte non c’è ancora un leader carismatico all’interno dello spogliatoio (Buffon a parte) in grado di poter dare l’esempio. I risultati ottenuti da Conte da ct testimoniano come un tecnico di elevato spessore possa rendere competitivo un gruppo che – a livello tecnico – non appare eccellente. Il sub commissario Costacurta ha dichiarato che «il prossimo 20 maggio verrà annunciato il nuovo commissario tecnico»: la finale della Coppa d’Inghilterra è in programma il 19 maggio, e il Chelsea di Conte è in semifinale.

Che sia un indizio? L’ex tecnico della Juventus si è già chiamato fuori da tempo, ma non si escludono colpi di scena. Il nuovo ct azzurro dovrebbe uscire dal testa a testa tra Ancelotti e Mancini, con l’ex tecnico di Milan e Real in vantaggio: il primo – esonerato a settembre dal Bayern – ha ancora un anno di contratto con i bavaresi, il secondo ha firmato un accordo fino al 2020 con lo Zenit. Non sarà una questione economica a fermare Fabbricini, la Nazionale deve trovare una svolta tecnica. Dopo aver fallito nelle edizioni del 2010 e 2014, e non essersi qualificata per i Mondiali del 2018, l’Italia deve ripartire. E per farlo deve «cercare il meglio». Ancelotti, Mancini o Conte, tutti gli altri si facciano da parte.

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