FACCIA A FACCIA. Menez-Macheda

07/01/2011 - 20:30

FACCIA A FACCIA. MENEZ-MACHEDA – Sampdoria-Roma, in programma domenica al Marassi (ore 12.30), sarà anche l´occasione di vedere uno di fronte all’altro due artisti del pallone: Jeremy Menez e Federico Macheda. Uno veste la maglia della Roma, l´altro è di dichiarata fede laziale ed è cresciuto nelle giovanili biancocelesti; uno è stato ad un passo dal Manchester United in tenerà età, l´altro ha invece già vestito la maglia dei Red Devils e conta di tornarci. Due storie dell´arte calcistica tutte da raccontare, prima che sia il campo a scrivere un´altra pagina ricca di affreschi e di magie.

LA SVOLTA A 16 ANNI – Sono quattro gli anni di età che separano i due talenti di Roma e Sampdoria. Jeremy Menez nasce a Longjumeau, nella banlieue 94 di Parigi (una delle periferie più malfamate della capitale francese), il 7 maggio 1987. Quattro anni dopo, il 22 agosto 1991, viene al mondo a Roma Federico Macheda, il quale trascorre poi la sua infanzia in provincia di Brindisi, ma ciò non gli impedisce di diventare tifoso della Lazio. Non pensava che nel suo futuro ci sarebbe stata la Roma invece il piccolo Jeremy, che a soli 9 anni viene tesserato dal Sochaux, mentre Macheda, anche lui giovanissimo (appena undicenne), viene adocchiato e prelevato proprio dalla sua squadra del cuore, la Lazio. Dopo essersi fatti le ossa nelle giovanili, entrambi affrontano il momento cruciale della loro carriera poco prima di compiere 16 anni: Menez firma infatti con il Sochaux il suo primo contratto da professionista, diventando così il più giovane giocatore della storia della Ligue 1; Macheda invece si trova ad essere l´ennesima promessa azzurra strappata al nostro calcio, per via di quella legge italiana che impedisce ad un calciatore di legarsi ad un club prima di aver compiuto 16 anni. Ad approfittarne non è una squadra qualsiasi, ma il Manchester United, che nel 2007 offre al ragazzo di origini calabresi l´occasione della vita: un triennale da 65.000 euro a stagione, che suscita le ire del presidente della Lazio Claudio Lotito. Macheda ha rischiato di incontrare a Manchester proprio Jeremy Menez, che prima di firmare con il Sochaux stava anche lui per accasarsi nei Red Devils. ´Ma alla fine Ferguson decise che non ero abbastanza forte´, ha confessato “Jerry” (così ribattezzato dall´ambiente giallorosso), sperando di far ricredere prima o poi uno come Sir Alex.

CHE ESORDIO! – I primi anni da calciatori professionisti sono segnati per entrambi da piccoli passi verso le luci della ribalta. Menez esordisce nel campionato francese nel 2004, a soli 17 anni. Dopo due stagioni a Sochaux, in cui si guadagna subito il posto da titolare e segna anche 7 gol (3 in un unico match, contro il Bordeaux), il giovane ´Houdini´ migra a Montecarlo, dove con la maglia del Monaco vive altre due annate da protagonista. La Francia, e non solo, ammira il talento di un giocatore che fa del dribbling e della velocità palla al piede i suoi punti di forza; Menez salta gli avversari come birilli e mostra anche una buona attitudine al gol, siglando 14 reti con la squadra monegasca. In Nazionale Jeremy vince con gli Under 17 (insieme a gente come Benzema, Nasri e Ben Arfa) l´Europeo del 2004. E´ solo l´inizio di una carriera che si prevede scoppiettante per il talento parigino, prima del grande salto nella Roma di Luciano Spalletti, avvenuto nell´estate 2008. In quell´anno Federico Macheda non ha ancora debuttato nel calcio che conta, ma ha già fatto valere le sue doti di cannoniere nelle giovanili del Manchester, dove nella prima stagione realizza subito 12 gol. Sir Alex Ferguson decide allora di buttarlo nella mischia e lo fa esordire in Premier League a 17 anni (come Menez), il 5 aprile del 2009, in casa contro l´Aston Villa. Quella partita Macheda non la scorderà mai, perché nei minuti di recupero firma il gol del 3-2 finale per i Red Devils, mandando in delirio l´Old Trafford. La storia si ripete alla seconda presenza in Premier: in trasferta contro il Sunderland, Macheda viene mandato in campo nel quarto d´ora finale e, dopo neanche un minuto, segna un altro gol che vale il definitivo 1-2 per gli ospiti. Nelle ultime due stagioni, il ragazzo nato a Roma continua ad essere impiegato con parsimonia da Ferguson, il quale decide infine di mandarlo a crescere altrove, accogliendo la richiesta di prestito da parte della Sampdoria. Il trasferimento viene ufficializzato giusto pochi giorni fa, il 3 gennaio 2011, all´apertura del calciomercato invernale.

IL PRIMO SORRISO – Se Macheda deve ancora attestarsi ad alti livelli, Jeremy Menez è già ormai una realtà del calcio italiano e, perché no, internazionale. A permettere il suo exploit, che molti addetti ai lavori giurano non essere ancora del tutto completato, è proprio la Roma, che decide di acquistarlo nell´agosto del 2008, dopo il fallimento della trattativa per Mutu. Insieme a Julio Baptista, Jeremy rappresenta il volto nuovo dell´ultima Roma di Spalletti, quella dell´amara eliminazione agli ottavi di Champions contro l´Arsenal e del deludente 6’posto in campionato. Nella stagione 2008-2009, Menez fa rimpiangere i 15 milioni spesi dalla società giallorossa, fornendo spesso prestazioni incolori e caratterizzate da una certa indolenza in mezzo al campo. Ma la classe non è acqua e il francese di classe ne ha da vendere, come dimostra il suo primo gol con la maglia della Roma, a Verona contro il Chievo, il 6 dicembre 2008: un destro al volo dal vertice destro dell´area di rigore, con Sorrentino non può far altro che raccogliere la palla nel sacco. Applausi a scena aperta e primo sorriso di Menez nella Capitale. Da lì fino all´inizio della stagione in corso, il numero 94 (scelto in omaggio alla banlieue di provenienza) regala altri sprazzi di magia, ma sono di più le volte che fa innervosire con la sua apparente ´svogliatezza´ prima Spalletti e poi Ranieri, oltre che tutta la tifoseria giallorossa.

L´EXPLOIT – E´ diventato celebre il match Cagliari-Roma 2-2 di un anno fa (il 6 gennaio 2010, con i giallorossi rimontati allo scadere da un gol di Daniele Conti), in cui Menez entra nella ripresa e disputa una gara particolarmente irritante. Nel post-partita Ranieri sprona pesantemente il giocatore e da lì finalmente la Roma inizia a conoscere meglio ´Fenomenez´. Gli ultimi mesi vedono infatti Jeremy diventare un giocatore sempre più solido e, soprattutto, decisivo in quasi tutte le azioni offensive dei giallorossi. Spaventosa è infatti la sua capacità di saltare l´uomo e di servire costantemente assist e cross ai compagni, come hanno dimostrato anche le recenti prestazioni contro Bayern Monaco e Milan. Nonostante il gol continui a mancargli (solo 2 marcature quest´anno, a Basilea e all´Olimpico contro l´Udinese), ´Houdini´ si è conquistato il posto fisso nell´attacco romanista e non può più lasciare indifferente neanche il ct della Francia Laurent Blanc (che lo ha fatto esordire il 10 agosto 2010 contro la Norvegia a Oslo). La Nazionale maggiore è invece ancora un traguardo lontano per Federico Macheda, che negli ultimi due anni è comunque entrato nel giro dell´Under 21. Il prossimo obiettivo dichiarato del 19enne tifoso della Lazio è per adesso quello di debuttare in Serie A, proprio contro la Roma. ´E spero di segnare´ ha dichiarato il nuovo gioiello della Samp, acquistato per riempire il vuoto lasciato da Cassano. Speriamo che la sua resti soltanto una speranza, e che domenica a brillare nel cielo di Genova sia soltanto la stella di Jeremy Menez.

Federico Antonio Petitto

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