FACCIA A FACCIA. Greco-Cerci

10/11/2010 - 0:00

 
In Roma-Fiorentina s’incrociano le storie di due ragazzi cresciuti praticamente insieme. Due giovani che hanno reaspirato la stessa aria per anni e che, oggi, nonostante il destino li abbia divisi, si trovano più o meno nella stessa condizione: esplodere e convincere tutti.
 
GRECO – Il centrocampista di San Basilio nasce nella Capitale il 19 luglio di 24 anni fa. Entra nel settore giovanile Roma praticamente a 10 anni e, da lì, tutta la trafila. Dopo aver perso il tricolore con gli Allievi nella stagione 2003/2004, a 18 anni Greco fa un’esperienza in prestito, in Serie D con l’Astrea. 17 presenze e 1 rete con i bianco-blu di Casal del Marmo, sufficienti per riguadagnarsi la maglia giallorossa. Il 2005 gli regala gioie e dolori. Dopo un ricovero dovuto ad un’infezione provocata da una vescica (seguita da un sospetto di aritmia cardiaca) che lo mette K.O., impedendogli di rispondere alla convocazione dell’Under 20, Greco si riprende la Primavera di Alberto De Rossi, della quale diviene Capitano, e trova il debutto in Serie A l’8 maggio 2005, in un Parma-Roma finito 2-1. Pochi giorni più tardi, poi, parte titolare nelle semifinali di Coppa Italia contro l’Udinese, giocando anche uno spezzone della finale di andata contro l’Inter. Nel mese di giugno si laurea, quindi, Campione d’Italia con la Primavera. Dal 2006 al 2008 gioca in Serie B e poi in Serie C con la maglia del Verona, collezionando 40 presenze e mettendo a segno 2 gol, per poi fare ritorno alla base. Il giovane centrocampista si trasferisce subito dopo in Serie B al Pisa in prestito, ma un infortunio rimediato in Veneto e non del tutto guarito, lo obbliga al ritorno nella Capitale per l’inizio della stagione 2008/2009. Passa tra i nerazzurri di Toscana nella finestra invernale di calciomercato. Dopo aver messo insieme 9 presenze torna in giallorosso dove si ferma per la prima parte del campionato 2009/2010. A gennaio, quindi, passa in prestito al Piacenza trovando 22 presenze in Serie B. Poi di nuovo Roma. Nel calciomercato estivo non riesce ad accordarsi con nessuna squadra e resta in giallorosso per la Serie A 2010/2011. Sembra non trovare spazio, poi la svolta. Entra al 28′ del secondo tempo di Basilea-Roma di Champions al posto di Menez e dopo due minuti trova il gol, che nel post-gara dedica al figlio Gabriele. Quattro giorni dopo, subentra sempre al francese nel derby. Gli viene annullata una rete dopo 120 secondi, ma risulta tra i migliori in campo. Riceve i complimenti di compagni ed allenatore. Ranieri sa di aver trovato un nuovo titolare.
 

CERCI – Il ‘Thierry Henry di Valmontone’ nasce a Velletri il 23 luglio del 1987. Arriva giovanissimo nel vivaio della Roma e la si mette subito in luce per le sue straordinarie qualità tanto da essere spesso aggregato alle squadre di categoria superiore (agli ’86 in cui figura Greco, per intenderci). Esterno offensivo dal dribbling assassino, brucia subito le tappe. Nel 2004, prima di compiere 17 anni, fa il suo esordio in Serie A: Fabio Capello lo fa debuttare all’ultima di Campionato contro la Sampdoria a Marassi ed il giovane si fa subito notare per tecnica e personalità. Nel 2006 arriva il momento di staccarsi dalla casa madre e di provare l’avventura in prestito in Serie B. Per una stagione milita tra le fila del Brescia, collezionando 21 presenze, poi l’exploit con la maglia del Pisa (che sarebbe stata poi anche di Greco), dove mette insieme 26 presenze, 10 reti e forma un tandem d’attacco micidiale con Castillo. Poi un brutto infortunio e l’approdo all’Atalanta, squadra in cui non riesce a trovare molto spazio a causa dei tanti problemi fisici. Per la stagione 2009/2010 torna, quindi, in giallorosso e firma la sua prima rete romanista il 27 agosto 2009 contro il Kosice nei preliminari di Europa League. Nell’estate del 2010 passa, quindi, alla Fiorentina firmando un quinquennale. Il suo primo gol in maglia viola (contro il Chievo) arriva proprio qualche ora prima della bella prestazione di Greco contro la Lazio. Ora Cerci è pronto al ritorno all’Olimpico da avversario. Vuole fare bene anche se promette di non esultare in caso di gol. Un abbraccio a Leandro, compagno di mille avventure, però, non mancherà.
 

Claudia Fraschetti

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