ESCLUSIVA. Bonfrisco: “Contatto su Perotti? Era da rigore”

Redazione RN
28/08/2017 - 11:28

ESCLUSIVA. Bonfrisco: “Contatto su Perotti? Era da rigore”

ESCLUSIVA RN WEBRADIO – A due giorni da Roma-Inter, continuano le polemiche in seguito all’intervento di Skriniar su Diego Perotti non ravvisato né dall’arbitro Irrati né dal suo assistente al Var, Orsato. Ai microfoni della WebRadio di Romanews.eu è intervenuto l’ex arbitro Angelo Bonfrisco per sciogliere i dubbi al riguardo e fare il punto sull’utilizzo della tecnologia in queste prime due giornate di campionato.

Un tuo giudizio sul tanto dibattuto contatto tra Perotti e Skriniar?

“Dal campo e dalle immagini fossi stato io il Var avrei dato rigore, il contatto c’è e il rigore ci sta tutto. Mettendomi nei panni di Orsato, si può dire che il dubbio sul contatto persiste in lui e non ritiene necessario correggere l’arbitro che a sua volta nel dubbio non aveva concesso il penalty. Inspiegabile è che sia stato concesso un angolo poi, quando il tocco di Perotti in anticipo è netto e questo rende evidente che in quell’occasione la coppia non ci abbia capito molto. Non conosco la qualità delle immagini che vengono fornite agli assistenti ma su questi interventi dobbiamo sicuramente migliorare”.

Angelo, come si è comportato il Var in queste prime due giornate di A?

“Non dobbiamo dimenticare che siamo in una fase sperimentale e tutti devono prendere l’abitudine giusta anche a visionare con una certa velocità gli episodi, dandogli il giusto peso. Bisogna anche ricordare che è sempre l’arbitro che dietro al video cerca di interpretare. Contraddizioni ce ne sono state sicuramente in queste 2 giornate: c’è chi è stato un po’ più sensibile ed è intervenuto, chi nonostante i dubbi non è intervenuto. Bisogna creare uniformità. Con il Var è vero che aumenta l’accettazione dei giocatori, ma aumenta la credibilità delle decisioni prese se quando noi arbitri siamo davanti il video diamo la certezza di offrire un servizio corretto, altrimenti se non diamo sicurezza triplichiamo le proteste e le polemiche. Sui contatti, ad esempio, utilizzare il Var è difficoltoso, le interpretazioni su uno stesso episodio possono essere molte, come quando si guarda il replay da casa con gli amici. L’esempio chiave in questo senso è quello di De Sciglio nell’ultimo Juventus-Milan: non tutti a Coverciano furono convinti del rigore assegnato e se ne parlò molto nella classe arbitrale. In queste prime domeniche è stato già concesso un rigore simile, con un braccio largo interpretato dal Var come rigore: assegnato però non più live con il beneficio del dubbio, ma con il video, correggendo quindi quello che è stato giudicato un errore dell’arbitro. Farà giurisprudenza questa cosa, da ora in poi per ogni tocco di braccio in area squadre e tifosi si aspetteranno un rigore, mentre lo scorso anno la discussione era aperta. Se al video un episodio è giudicato da rigore, vorrà dire che dovrà essere sempre poi rigore, considerando ovviamente tutte le soggettività di chi è al video. L’uniformità è difficile da raggiungere ma bisogna puntarci decisi”.

Credi nella possibilità di richiedere l’intervento del Var dalle panchine?

“Non si è concesso finora per una questione numerica, sarebbe complicato decidere quanti interventi poter concedere a squadra, ma è un’idea che si potrebbe percorrere senz’altro. Metterebbe in dubbio l’autorità dell’arbitro che si vuol invece tanto preservare, ma non è la sola esigenza che potrebbe nascere nel prossimo futuro. Un’altra discussione si potrebbe aprire sull’esigenza anche del tempo effettivo, ma le cose andranno fatte in modo graduale. Ad oggi qualche problema è stato risolto con il Var ma qualche altro è stato creato. Si vuole cautelare la decisione dell’arbitro per non fargli perdere credibilità ma certi errori vanno corretti, altrimenti cosa lo si usa a fare il Var?”

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  1. Vogliamo il VAR a centrocampo con tutti e 22 i giocatori intorno e anche le riserve e i massaggiatori. E forse chissà, con il tempo, far venir giù tutto il pubblico a partecipare.

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