ESCLUSIVA. Alicicco, il dottore degli scudetti: “Lavorare troppo in palestra è pericoloso, ecco i risultati”

Redazione RN
11/02/2018 - 17:14

ESCLUSIVA. Alicicco, il dottore degli scudetti: “Lavorare troppo in palestra è pericoloso, ecco i risultati”

ESCLUSIVA ALICICCO DOTTORE ROMA – Circa vent’anni e due scudetti con la Roma (1982-83, 2000-2001) nel ruolo di responsabile dello staff medico. Non servono ulteriori presentazioni per il dottor Ernesto Alicicco, intervenuto in esclusiva per la redazione di Romanews.eu con lo scopo di far luce sui continui infortuni in casa giallorossa. Ecco le sue parole:

INFORTUNI MUSCOLARI – “La preparazione estiva deve essere fatta nel modo giusto, altrimenti è come se io sbagliassi il rodaggio di un motore, che poi rischia inevitabilmente di fondersi. Serve ritornare alle vecchie preparazioni: ritiro di 20 giorni e sessioni studiate per mettere benzina nelle gambe. Inoltre noto la mancanza di prevenzione, che dovrebbe essere fatta individualmente su ogni giocatore. I traumi si possono prevenire, ai miei tempi io facevo un lavoro del genere e mi si diceva che ero fortunato, ma io sapevo perché. Questo aspetto oggi manca”.

LESIONI AL CROCIATO – “Il lavoro in palestra non è determinante in un calciatore: la cosa fondamentale, per chi fa questo mestiere, è avere elasticità. Se io rinforzo eccessivamente il muscolo, rischia di diventare eccessivamente fragile. È come se devo trainare un peso con una fune: se io aumento l’entità del peso, la fune rischia di spezzarsi. L’agilità è più importante della forza bruta: ecco perché non reputo questo elemento un toccasana. Io facevo fare palestra alle mie squadre, ma studiata a tavolino”.

DE ROSSI POLPACCIO – “Il problema compare da diversi anni, circa due o tre volte a stagione. Daniele non si ferma al primo dolore, è un grandissimo da questo punto di vista. Su questo aspetto, però, dobbiamo fare attenzione noi addetti ai lavori. A mio avviso è un problema posturale, la pianta del piede non viene posizionata nella maniera giusta e la gamba ne risente, avendo dei problemi”. 

INFORTUNI DOPO LE VACANZE – “Ce ne sono stati molti, sta alla professionalità del giocatore rispettare la tabella di marcia durante le vacanze. Al rientro, è doveroso parlare con il giocatore con schiettezza per capire come impostare il lavoro. Non conoscendo perfettamente la situazione da dentro, posso dire solo che quando un calciatore torna, lo staff si deve riunire, studiare ogni singolo caso e capire come differenziare gli allenamenti”.

SCHICK FIBROSI – “Qui c’è un elemento fondamentale: all’inizio è doveroso fare perfettamente e senza errori la diagnosi per mettere in moto e sviluppare la terapia. Se è una fibrosi, ci sono degli apparecchi fisici per scioglierla, quindi non dovrebbero esserci problemi da questo punto di vista. L’unica precauzione, però essenziale, è avere la certezza matematica che il calciatore sia veramente guarito prima di rimetterlo in gruppo e consegnarlo all’allenatore”.

Mattia Emili

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  1. grandissimo Doctor!! come si diceva nell’ambiente era ed è tutt’ora un grande medico sportivo e un grande conoscitore di psiche degli sportivi. i giocatori si fidavano ciecamente di lui, e ha fatto sempre gli interessi della Roma intesa come patrimonio sportivo di una città e mai del singolo calciatore o solo della società, non ha mai operato per compiacere qualcuno , basta ricordare la vicenda falcao. un giorno spero racconti come andò davvero la visita fiscale che la Roma impose al brasiliano e soprattutto la “vicenda delle scale” quando falcao andò a casa viola ai Parioli.
    onore al grande Ernesto, un galantuomo, soprattutto .

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