El Shaarawy non basta: Roma con ruolino da retrocessione. Energie, testa e cuore a Budapest
Ormai i tre punti in Serie A per Mourinho sono un lontano ricordo: la Roma non ha ottenuto nemmeno un successo nelle ultime sette partite di campionato (4 pareggi, 3 sconfitte).
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In tre minuti la Roma getta all’ortiche il gol di El Shaarawy e la vittoria con la Fiorentina. Al Franchi finisce 2-1 con i gol decisivi di Jovic e Ikone tra l’85’ e l’88’, che rendono vano l’iniziale vantaggio giallorosso del Faraone. La clamorosa rimonta viola nel finale costringe i giallorossi ad un altro passo falso di questo finale di campionato e restano fermi a 60 punti in classifica. Dicono così definitivamente addio alle speranze di qualificazione in Champions League attraverso la Serie A. L’ultima spiaggia per i capitolini si chiama Europa League. La Fiorentina che aveva vinto l’ultima partita casalinga di campionato contro la Roma, torna a contare due successi interni di fila contro i giallorossi che le mancavano dal periodo 1992-1994 con Luigi Radice e Claudio Ranieri in panchina.
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Roma dal doppio volto
Ormai i tre punti in Serie A per Mourinho sono un lontano ricordo: la Roma non ha ottenuto nemmeno un successo nelle ultime sette partite (4 pareggi, 3 sconfitte) e in questo periodo, dalla 31esima giornata, solo una squadra ha ottenuto meno punti dei giallorossi, la Sampdoria (due) già retrocessa in Serie B. La truppa dello Special One continua a faticare tanto in trasferta, visto che contro i viola è arrivata la quarta sconfitta delle ultime sette gare esterne di Serie A (1 vittoria, 1 sconfitta, 2 pareggi). Numeri che cozzano con il percorso fiero dei romanisti in Europa League, e che certificano un andamento da compagine in lotta per la salvezza in campionato.
Cosa è successo alla Roma?
Dopo un dominio pressoché totale nel primo tempo, i ragazzi di Mourinho non riescono a gestire il vantaggio, sprecano occasioni e si arrendono a un Cerofolini in grande forma, perfetto in almeno due occasioni a negare il gol alla Roma. I capitolini si abbassano troppo, non ripartono più come nel primo tempo. Nel finale, quando il risultato sembrava ormai scritto, quando sembrava che anche stavolta l’uomo di Setubal ce l’avesse fatta con il suo “pullman” di retroguardia a disinnescare gli assalti degli avversari, ecco il ribaltone di Italiano a rovinare la festa.
Lui che in avvio aveva lanciato il guanto di sfida al portoghese tra chi avrebbe concesso di più al turn over. E il “derby delle seconde linee” se lo aggiudica il tecnico gigliato, aiutato da una maggior qualità nei cambi e anche dalle due scelte arbitrali decisive in occasione dei due gol gigliati. A Josè non va giù, è imbufalito e nel post partita ordina il silenzio a tutti, la Roma non parla con la stampa. La Roma pensa solo al Siviglia. Budapest adesso è l’ossessione.
GSpin