Dzeko-Quagliarella, quando il gol non basta. A Torino serve convincere

Redazione RN
04/12/2015 - 22:00

TORINO-ROMA, IL FACCIA A FACCIA – Quando nel gioco del calcio qualcosa gira storto, a farne per primo le spese è sempre il bomber. Colui che deve portarsi sulle spalle il fardello del gol, che deve trascinare, che deve risolvere il match. Lo sanno bene Edin Dzeko – tre partite consecutive senza vincere – e Fabio Quagliarella, tornato a trionfare in casa nell’ultimo turno di campionato (non succedeva dal 27 settembre). Entrambi cercano l’exploit definitivo, finora mancato in un mare di occasioni perse e rimpianti. Entrambi, sabato alle ore 15.00, sono a caccia della prestazione.

4 GOL CONSECUTIVI, POI IL BUIO. ROMPICAPO EDIN – Bayer Leverkusen, Lazio, Barcellona e Bologna. Quattro reti, due su azione – quelle in Champions -, due dal dischetto – nel derby e nel diluvio del Dall’Ara – non bastano a Edin Dzeko per convincere. La media gol appartiene decisamente ai suoi tempi migliori (con il City, lo scorso anno, solo 6 reti stagionali), eppure il momento no della squadra lo porta senza pietà sul banco degli imputati. Inadatto alla Roma? La Roma è ‘troppo poco’ per lui? Il gioco di Garcia non lo valorizza? Le domande, nei tanti dubbi della piazza, si affollano su un giocatore che – oltre a segnare – sta anche dando un ottimo contributo in fase di ripiego e costruzione di gioco. ‘Compito non da Dzeko’, secondo molti. Eppure la sensazione è che, una volta ritrovato il cuore di questa squadra, il meglio del bosniaco in giallorosso debba ancora venire.

SPRINT IMPECCABILE, MA IL GOL MANCA DA SETTEMBRE – La traversa colpita con il Bologna è il riassunto perfetto dell’attuale momento di Fabio Quagliarella in granata. Voglia, ma poca concretezza. Grinta, ma tanta sfortuna. Dopo l’inizio stagione strepitoso in piena sintonia col ruolino reti dell’annata precedente (4 marcature nelle prime 4 di campionato) ritrova la Nazionale a distanza di quattro anni e infiamma – nuovamente – di speranze il pubblico granata. La doppietta alla Samp, datata 20 settembre, è però il suo ultimo affondo in un campionato che lo vede a secco da ben 72 giorni. Da quando ‘Quaglia’ si è inceppato, tutto il meccanismo della squadra di Ventura è entrato nel tunnel della difficoltà, salvo il 2-0 agli uomini di Donadoni. Un risultato che, in vista del match contro la Roma, può risvegliare il sesto senso dell’ex juventino: quello del gol.

Michela Santoboni

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  1. No cari miei, a Torino serve VINCERE, senza “con”. Se poi arriva pure una gara convincente bene, ma non è assolutamente una priorità. Bisogna rimanere attaccati alle prime, ricordo che siamo ancora a soli 4 punti dal 1° posto e nulla è perduto nonostante la metà delle persone qua si voglia già suicidare.

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