Dybala, 21 minuti mondiali per Mourinho
Mourinho aspetta Dybala e continua a seguirlo anche a distanza
Protagonista con la Roma di José Mourinho, Paulo Dybala è riuscito a ritagliarsi uno spazio anche in Nazionale. Ventuno sono stati i minuti concessi da Scaloni a la “Joya” contro la Croazia, in uno dei match più importanti, quello che poi ha portato l’Albiceleste a volare in finale ai mondiali.
21 minuti mondiali
Sedici minuti più 5 di recupero. Tanto sono bastati a Dybala per tornare a sentirsi un calciatore, scrive Il Messaggero. Uno come Paulo è vivo soltanto quando gioca: anche se entra sul 3-0 a partita ampiamente archiviata, l’assist con un colpo sotto, poi sprecato da Mc Callister, è bastato per lanciare un segnale. Soltanto la cavalcata entusiasmante della Selecciòn, ad un passo dal suo terzo mondiale, ha evitato che si accendessero i fari sul mancato utilizzo di Dybala. Tuttavia qualche articolo, sui quotidiani Olè o sulla Naciòn, è comunque apparso. La domanda che si ponevano in Argentina era la stessa che ha catalizzato l’attenzione a Roma: possibile che un calciatore della qualità di Dybala non giochi mai?
Un quesito al quale proprio la Naciòn nelle ultime ore ha provato a dare una spiegazione, riprendendo un’esilarante teoria elaborata da un utente di Twitter che ha iniziato a spopolare in Argentina (150mila retweet in poche ore più un articolo sul quotidiano) dopo la vittoria dell’Albiceleste ai rigori contro l’Olanda. AI fischio finale, infatti, il figlio di Scaloni, lan, è entrato in campo per festeggiare la vittoria con il padre. E ciò che più ha attirato l’attenzione è stata l’inaspettata somiglianza che il bambino ha con Paulo. Da lì è stata partorita la fantomatica teoria che l’attaccante della Roma sia il figlio di Scaloni venuto dal futuro e che abbia perlopiù il compito di guidarlo nelle scelte per non interrompere la linea temporale con conseguente eliminazione dell’Argentina.
Un sorriso che si è unito a quello di Paulo finalmente impiegato in Qatar: i 21 minuti sono valsi un sospiro di sollievo. L’argentino diventa così l’ultimo giocatore della Roma a prendere parte ad una finale di Coppa del Mondo. Gli ultimi furono De Rossi, Perrotta e Totti nel 2006 nel successo azzurro a Berlino. E chissà che la finale di Doha non gli regali un ruolo da protagonista in corsa. Mourinho lo aspetta. Anche a distanza continua a seguirlo e martedì sera è stato tra i primi a sentirlo (seguito anche dagli sms di diversi compagni di squadra) per congratularsi con lui. La luce lentamente si sta riaccendendo. José non vede l’ora di gustarsela.
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