• De Rossi e il sogno infranto, quando diceva: “Dalla Roma me ne andrei solo se fallisse”

    Redazione RN
    26/05/2019 - 18:23

    De Rossi e il sogno infranto, quando diceva: “Dalla Roma me ne andrei solo se fallisse”

    DE ROSSI DICHIARAZIONI ROMA ADDIO – “Se qualcuno volesse vendermi? Non me ne andrei lo stesso. Prenderei in considerazione l’ipotesi solo se l’alternativa per la Roma fosse il fallimento”. Così parlava De Rossi in un’intervista nel dicembre del 2009, dieci anni fa. In quei giorni Francesco Totti, altra bandiera giallorossa, aveva appena rinnovato il contratto e DDR si concedeva a dichiarazioni d’amore alla società e ai suoi tifosi. L’anno prima ci aveva lasciati Franco Sensi, e la Roma era in mano alla figlia, Rosella. Degli americani nemmeno l’ombra. Erano anche quelli anni di crisi e di proteste, ma i tifosi romanisti ancora non sapevano che la Coppa Italia vinta nella stagione 2007/08 sarebbe stata l’ultimo trofeo in bacheca per la società fino ai giorni d’oggi, più di 10 anni. Seppur il palmarès rimaneva sempre invariato, l’amore che ha legato il popolo romano alla squadra era inappuntabile. Nel 2011, poi, arriva la cessione della società con Thomas DiBenedetto che, dopo l’acquisizione della Roma nel 2011, è diventato il primo presidente straniero della storia dei Capitolini. Da qui grandi progetti tra cui lo stadio, rimasto ancora in bilico portato avanti da James Pallotta, subentrato a DiBenedetto. Una società che però, al contrario delle altre, è risultata troppo assente agli occhi dei tifosi: non è facile mediare in un ambiente simile se c’è un oceano che divide il Patron dalla squadra e dal proprio quartier generale. Crepe su crepe, fino a creare una voragine. I tifosi della Roma hanno saputo passar oltre ai mancati successi, ma non all’addio di Francesco Totti. La società aveva deciso: il numero 10 giallorosso non poteva più fare il calciatore e per lui era pronto un contratto da dirigente. Esattamente a due anni di distanza, accade la stessa cosa a Daniele De Rossi, seppur con tempistiche e modi completamente diversi. Il 14 maggio la Roma fa sapere attraverso un tweet che il numero 16 giocherà la sua ultima partita con i colori giallorossi contro il Parma. Un fulmine a ciel sereno. Il futuro di DDR era ancora incerto considerata una stagione piena di infortuni, ma il capitano aveva comunque dimostrato di essere un giocatore importante per questa squadra, non solo in campo ma anche nello spogliatoio. Nella conferenza stampa convocata in fretta e furia subito dopo l’annuncio, un De Rossi amareggiato supportato da tutti i suoi compagni di squadra fa capire che la scelta è stata della società: “Io volevo giocare, loro non vogliono”. Chiaro, diretto. Nessun rancore. E allora se pensiamo alle parole di 10 anni fa, capiamo che anche De Rossi si aspettava un epilogo diverso. Ora il futuro è ancora un punto interrogativo, ma comunque sappiamo che tutti, eccetto la società, avrebbero rinnovato il contratto. E quelle crepe, che poi sono diventate voragini, adesso sono insormontabili: nemmeno uno stadio riuscirà a richiuderle.

    Claudia Belli

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    1. e con oggi se ne va l´ultimo interessato veramente ai colori della Roma…da domani solo carta pecorina in campo, in panchina e ai piani alti…che tristezza

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