D’Agostino a RN: “Roma, Sarri è l’uomo giusto. Avrei terminato la stagione con Di Francesco” (AUDIO)

Alessandro Tagliaboschi
10/04/2019 - 10:32

D’Agostino a RN: “Roma, Sarri è l’uomo giusto. Avrei terminato la stagione con Di Francesco” (AUDIO)

D’AGOSTINO INTERVISTA ROMANEWSRoma e Udinese due squadre che hanno segnato la sua carriera. Gaetano D’Agostino è cresciuto nelle giovanili giallorosse, toccando con la mano la squadra che vinse lo scudetto del 2001, per poi conquistare le luci della ribalta a Udine con più di 100 presenze in maglia bianconera. Ora allenatore, terminato da poco il rapporto lavorativo con l’Alessandria, non vede l’ora di tornare in panchina senza perdere mai l’occasione di guardare le sue due squadre del cuore. L’ex centrocampista classe ’82 è intervenuto ai microfoni di Romanews Web Radio per analizzare il momento e la stagione della Roma ad un anno preciso dalla grande impresa del 10 aprile 2018 contro il Barcellona.

BARCELLONA UN ANNO DOPO – “Un anno dopo il cambiamento c’è stato ed anche generazionale con l’addio di Alisson, Nainggolan e Strootman. La società ha cercato di cambiare, investire sui giovani ed è normale che quando cambi e togli tre calciatori così importanti e chiave nello spogliatoio e prendi dei talenti devi avere pazienza ed aspettare. Può avere un’exploit inaspettato oppure si deve lavorare. Ci può stare un’annata così, fermo restando che è arrivata agli ottavi di Champions ed è ancora vicina al quarto posto. Non giudico l’operato, perché bisogna stare nella società per capire le dinamiche, ma Di Francesco ha fatto un grande lavoro con una squadra giovane e vediamo Zaniolo, Under, Kluivert che adesso è migliorato tanto tatticamente, tutti calciatori lanciati da lui. Ci vuole il giusto tempo e secondo me Di Francesco per quanto mi riguarda poteva terminare la stagione”.

ZANIOLO – “Zaniolo è stata una novità bella, molto bella e affascinante. Secondo me la Roma lo ha preso pur di dare via Nainggolan e si è ritrovata in mano un gioiello e Di Francesco ha avuto il coraggio di metterlo a Madrid dove ha fatto vedere subito la sua personalità. Credo che sia una scoperta meravigliosa per la Roma e per il calcio italiano. E’ da tutelare a 360°, perché è giovane e deve consacrarsi migliorando perché ha veramente tanti margini per fare ancora di più. Ruolo? Io lo vedo come una mezzala libera di svariare e di andare ad aiutare l’attacco: fisicamente è un giocatore molto moderno, fisicità, è padrone del suo corpo, più metri ha a disposizione più riesce a far male agli avversari”.

TONALI – “E’ un giocatore che assomiglia a Pirlo anche nelle movenze, nella fisicità, però è un calciatore moderno sa anche interdire e andare in pressione, reggendo bene l’urto fisico, è capace ad uscire dalle situazioni di densità in mezzo al campo, impostare e tirare da fuori che oggi è fondamentale. Ha il carisma e la grinta di Gattuso, ma le movenze di Pirlo. Lo consiglio alla Roma perché Daniele De Rossi può fare uno o due anni, non penso per altri sette e Tonali può dare geometrie e tempi di giocata alla squadra. E’ un nome su cui investire ed avere pazienza, ma credo che con lui sei a posto per 10 anni a centrocampo”.

L’ALLENATORE – “Serve un allenatore che esalti l’entusiasmo della città. Io nel 2000, quando mi allenavo con la squadra di mister Capello, anche se non faceva un gioco stellare si vedevano le giocate dei campioni. Oggi si fa fatica a vedere Totti o Batistuta, ma serve uno che faccia divertire ed esalti la piazza, che faccia andare la squadra in qualunque campo e fare la partita. Di Francesco lo ha dimostrato in buona parte della sua avventura a Roma. Serve uno alla Sarri che esalti la tifoseria”.

UDINESE – “Il patron Pozzo ed il figlio sono due geni, quando hanno difficoltà riescono sempre a mettere una pezza. Anche l’anno scorso Tudor ha fatto bene, questo allenatore merita un premio ed una giusta serietà: ogni volta che viene chiamato fa bene. All’Udinese serve ridare appartenenza, serve uno zoccolo duro di calciatori italiani come eravamo io Di Natale, Floro Flores, Iaquinta e aiutare chi viene da fuori a capire bene l’ambiente friulano”.

Alessandro Tagliaboschi

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