Da “Sarà il nostro Ferguson” a “Rudi, metti le cose a posto”: il Pallotta-pensiero su Garcia in un anno di dichiarazioni

Redazione RN
02/10/2015 - 21:30

IL PALLOTTA PENSIERO SU GARCIA Abbiamo giocatori eccellenti, adesso Rudi può mettere le cose a posto”. Sono le ultime parole in ordine di tempo spese dal presidente della Roma, James Pallotta, nei confronti del suo allenatore, Rudi Garcia, che non sta attraversando ore facili dalla serata grigia di Champions League. I tifosi hanno individuato in lui il primo responsabile della sconfitta con il BATE Borisov, la critica non lo ha certo assolto e lo spogliatoio inizia a mandare segnali di fumo non del tutto confortanti.  Interviene allora il patron americano che indica la strada al condottiero scelto ormai più di due anni fa per costruire finalmente una Roma competitiva dopo le parentesi negative di Luis Enrique e Zeman:  Deve trovare la giusta combinazione tra la forza e i punti deboli dei singoli calciatori”. Semplice indicazione o un ammonimento per quanto si sarebbe già aspettato di veder realizzato ad oltre un mese dall’avvio della stagione? La storia, sopratutto recente, delle dichiarazioni di Pallotta sul tecnico francese è costellata da grandi rassicurazioni, strenue difese,  ma anche strigliate neanche troppo velate come quelle in cui criticò le dichiarazioni rilasciate da Garcia alla vigilia di Roma-Palermo, ultimo impegno della passata stagione. Per avere un quadro più chiaro del rapporto tra presidente e allenatore nell’ultimo delicato anno vissuto dalla Roma, Romanews.eu ha raccolto in una cronistoria il pensiero di Pallotta sul suo tecnico a partire dall’ottobre 2014.

(2 ottobre 2015) RUDI, RIMETTI LE COSE A POSTO –I’m not happy. Abbiamo giocatori eccellenti adesso Rudi può mettere le cose a posto. Deve trovare la giusta combinazione tra la forza e i punti deboli dei singoli calciatori”.

(11 settembre 2015) GARCIA AVRA’ UN BEL DA FARE – Avere un grande centravanti è diverso. Totti può giocare con lui, potreste essere sorpresi del fatto che può giocare in una posizione in cui giocava anni fa. Ci sono anche Falque, Gervinho… e’ un gruppo diverso, può mettere in atto diverse tattiche. Sono molto eccitato, Rudi Garcia avrà un bel da fare”.

(31 agosto 2015) GARCIA CAPRO ESPIATORIO – “Credo che Garcia abbia avuto semplicemente una seconda parte della scorsa stagione difficile, troppi infortuni, e per questo abbiamo fatto cambiamenti che hanno portato miglioramenti e ora abbiamo visto che la squadra corre fino alla fine. Ci vuole tempo per una grande squadra, il problema è che a volte Garcia diventa il capro espiatorio”.

(17 giugno 2015) RUDI HA SBAGLIATO –  “Quando parlo di Ferguson parlo della sua straordinaria carriera, vorrei che Rudi facesse lo stesso con noi. Penso che Garcia abbia vinto più partite nei suoi primi due anni da allenatore che qualunque altro tecnico nelle sue due prime stagioni qui a Roma. Il fatto che Rudi abbia centrato la qualificazione in Champions League nei primi due anni è una grandissima cosa per noi. E’ entusiasta di continuare, sa benissimo cosa stiamo già facendo per aiutarlo dal punto di vista della preparazione dei giocatori, e questo gli permette di dedicare molto più tempo sulla tattica, strategia, lavorando su calci da fermo, allenamenti, filmati, dati, tutte cose su cui vogliamo che si concentri ed avere a sua disposizione tutte le cose che possano rendere questa squadra migliore. Garcia sbaglia però, perchè con lo stadio raggiungeremo e batteremo la Juve” .

(5 giugno 2015) VOGLIO AIUTARE GARCIA –  “Rudi è il nostro allenatore e non c’è stato nessuno scontro con Garcia. Abbiamo solo discusso su come migliorare la squadra e noi vorremmo aiutarlo”.

(4 giugno 2015) UN ERRORE PARLARE DI SCUDETTO IN PUBBLICO –  “Il gap con la Juve non è incolmabile, la Roma deve correre di più. Garcia resta con noi, ma se ci sono divergenze si parla col club, se no si crea confusione. Vogliamo andare avanti con il nostro tecnico. Con lui la Roma è arrivata due volte seconda. Non nego che quella conferenza stampa non mi sia piaciuta. Certe cose non bisogna darle in pasto all’opinione pubblica. Le sue parole sullo scudetto? Garcia ha cercato solo di dare sicurezza alla squadra. È stato un modo per aumentare l’autostima dei giocatori. Probabilmente però anche in questo caso sarebbe stato meglio parlare di certe cose all’interno dello spogliatoio e non in pubblico”.

(31 maggio 2015) Pallotta vieta la messa in onda su Roma Tv della replica della conferenza stampa di Garcia alla viglia di Roma-Palermo.

(15 aprile 2015) RUDI è CONFERMATO –  “Garcia confermato per la prossima stagione”.

(3 marzo 2015) GLI INFORTUNI HANNO INGUAIATO GARCIA – “Le voci su Garcia? Perché non dovrebbe essere il nostro allenatore? Quali voci? Lo avete sentito da me? Decido io, è ridicolo dai. Ha avuto a che fare con tanti infortuni e dovuto cambiare tante formazioni”.

(24 febbraio 2015) GARCIA NON E’ UN PROBLEMA – “Garcia è passato dall’essere dio all’essere il diavolo, ma io sono fiducioso. È un periodo così, ne usciremo. Abbiamo perso qualche partita? No, Allora perché sono tutti così dispiaciuti? E’ solo un problema per i media, sono loro a crearlo”.

(21 ottobre 2014) GARCIA COME FERGUSON –Garcia sarà il nostro Ferguson”.

GiuliaSpiniello/Riccardo Ugolini

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  1. Quest’ anno PENSAVO FOSSE GRANDE ROMA INVECE È UN CALESSE!!!
    In questo ambiente manca la mentalità vincente , una cosa che non si può comprare durante il calciomercato né altrove , ma bisogna averla dentro.

    1. Devono averla anche e sopratutto calciatori e staff la mentalita’ ammesso che nell'”ambiente” siano compresi anche loro. Magari una stampa meno sensazionalista aiuterebbe

  2. Pallotta ha detto cose piu’ che sensate, niente da eccepire, in ogni sua uscita, con buona pace anche dei tifosi che si sono sentiti offesi, nonostante in quel famoso striscione non ci fosse nulla di offensivo ma solo un dato di fatto, sono comunque dalla parte di Pallotta, dagli una settimana a Garcia e se non si vede niente di sensato “Camminare……” fuori da Trigoria e spazio a chi ha piu’ esperienza di lui, senza offese, senza se, senza ma, senza gridare allo scandalo perche’ sarebbe “il quinto allenatore” ecc tutte fesserie, potrebbe essere anche il decimo, si cambia fino a che non arriva quello giusto

  3. Io penso che un presidente sia libero ed abbia il diritto di esprimere ogni dubbio e perplessità e se si rende conto che per il bene della sua azienda esonerare un suo dipendente, lo può fare senza chiedere il permesso al giornalaio di turno. Poiché sono i primi a non essere coerentie molti hanno la faccia di bronzo. Dicono una cosa e il giorno dopo il contrario.

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