Curva Sud intitolata a Maestrelli, scoppia la polemica. Il figlio: “Mi è sempre piaciuto lo sfottò tra Roma e Lazio”
Il comunicato del club biancoceleste ha movimentato il pomeriggio calcistico della Capitale

Prima del fischio d’inizio di Lazio-Spezia, gara del campionato di serie a in programma il 2 ottobre alle 12.30, la curva sud dello stadio Olimpico verrà intitolata ufficialmente a Tommaso Maestrelli, l’allenatore della Lazio nel 1973-74.
La polemica
Come riporta La Repubblica, il comunicato pubblicato dal club biancoceleste ha inaspettatamente movimentato il pomeriggio calcistico della Capitale. Non tanto per i tifosi laziali, contenti per la sensibilità dell’iniziativa promossa da presidente Lotito, in memoria di una figura chiave della storia del club, quanto per la tifoseria giallorossa. Immedesimatevi per un secondo nel tifoso romanista che, sorpreso ha fissato il proprio smartphone, cercando di comprendere al meglio la notizia: “Ma in che senso la Sud? Cioè il cuore del tifoso giallorosso intitolato al tecnico del primo Scudetto della Lazio?! Ma scherziamo?”. Le reazioni sui social sono state immediate, generando un calderone di sfottò. “E mo’ chi glielo dice che devono cambia ‘i cori a quelli?”, “Perché sei convinto che valga pure pe’ noi?” e ancora “Classica provocazione di Lotito, vedrete che il Coni bloccherà tutto”. Difficile come ipotesi, l’iniziativa è legittima ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Infine c’è chi è pronto a gustarsi la scena: “Lotito sotto la Curva Sud che taglia il nastro? Un sogno che si avvera per un romanista”.
Le parole del figlio di Maestrelli
Il figlio dell’allenatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Adkronos e ha parlato anche delle polemiche scoppiate a causa dell’iniziativa: “Mi è sempre piaciuto lo sfottò tra Roma e Lazio, anche babbo si divertiva e apprezzava. Lui aveva tantissimi tifosi romanisti con cui si divertiva, si scambiava opinioni. E’ un sacrilegio per loro, lo so. Però mio padre aveva giocato anche nella Roma per tre anni, quindi diciamo che un 80% è Lazio e un 20% è Roma. [..] L’iniziativa è inaspettata ed emozionante. Sono venuto al campo con i miei figli e i figli di mio fratello. A pensare una cosa del genere cinquant’anni fa non ci avrei mai creduto, pensavo che dopo dieci anni tutto finisse. Invece, per un figlio vedere un papà ricordato in questo modo, a prescindere da quello che ha fatto, è una gioia immensa, me lo fa sentire vivo, vicino, questa è la cosa bella. Oggi parlerò col cuore, dirò quello che mi sento ma sicuramente mi guiderà babbo in questa cosa” ha concluso.