10 Dicembre 2021

CSKA Sofia-Roma, l’analisi tattica: giallorossi padroni del campo per 75 minuti, poi un finale controverso

Foto Tedeschi

CSKA SOFIA ROMA ANALISI TATTICA – Ritornano i 3 punti in casa Roma in quel di Sofia, ma al fischio finale di questo fastidioso ultimo turno di Conference League più che il favorevole passaggio diretto ai sedicesimi, diventa imperativo mettere subito mani nei due mesi e mezzo mancanti ad una asfittica classifica di campionato. Questo è ciò che scaturisce dalla gelata trasferta bulgara, dove ancora una volta la Roma non si è fatta mancare nulla, dalle note positive a quelle negative e all’apprensione per l’infortunio occorso a Zaniolo in un finale di gara dai risvolti riprovevoli.

Moduli e sviluppi di gioco

Mourinho da continuità al recente 3-5-2 verso il quale ha virato nell’ultimo mese, dando spazio al turn over. Fuzato tra i pali, Kumbulla braccetto con Mancini e Ibanez al centro. A centrocampo ci sono sulle corsie esterne Karsdorp e Vina, mentre al centro Cristante comanda il gioco, con Veretout e Bove mezzali molto propositive ai lati a supporto dell’azione offensiva di Borja Mayoral e Abraham, capocannonieri passato e presente delle ultime apparizioni europee dei giallorossi. Per Mladenov la volontà di chiudere dignitosamente il girone con un 4-3-3 che rispetto all’andata appare più quadrato e non più in emergenza con Galabov e Mazikou terzini, Mattheji e Lam centrali davanti a Busatto. In mezzo Vion detta i tempi con Geferson e Muhar ai lati mentre nel terzetto d’attacco c’è Caicedo punta centrale con Yomov e Bai ai lati.

Primo Tempo

I valori tecnici sono da subito evidenti sul campo, con la Roma che parte forte e fa la gara senza eccessive difficoltà. Un vivace Borja Mayoral che cuce il gioco tra le linee mentre Abraham va profondo. La manovra è avvolgente, con la spinta di entrambi i terzini molto marcata e un primo accenno di forcing che porta una serie di corner consecutivi senza esito. Il vantaggio è maturo e ci pensa Borja Mayoral a gestire e rifinire una palla contesa in area di rigore appoggiando a Karsdorp che confeziona assist per Abraham. La gara è incanalata, la Roma ha supremazia, possesso e indice di pericolosità, ogni tanto si allunga ma non rischia nulla cosicché Bove si inventa una percussione, Vina completa la manovra e il tacco di Borja Mayoral lo nobilita a bomber di Coppe europee degli ultimi due anni della Roma con la gara che è finita in poco più di mezz’ora.

Ripresa atto di presenza fino al finale controverso

Si riparte con gli stessi ventidue, con la costante e puntuale spinta degli esterni e quando Abraham apre sull’esterno e va a chiudere sul tracciante di Karsdorp il 3 a 0 è presto servito. Mourinho comincia a dare spazio a certi desaparecido come Villar (esce Bove, autore di una buonissima gara) e poi Zaniolo per Abraham. La Roma abbassa la tensione, è imprecisa nella gestione palla e le percentuali di possesso palla calano vistosamente, gestisce meno gli equilibri della gara e gli ultimi 15 minuti dimostrano come il calcio è implacabile, perché quando stacchi la spina poi riaccenderla non è automatico. Il CSKA che prova a rientrare in gara con due reti, mentre nel frattempo Shomurodov aveva rilevato Borja Mayoral. Nonostante le notizie da Zorya siano rassicuranti, non può mancare la nota stonata in una serata dagli esiti insperati con l’infortunio di Zaniolo (Darboe al suo posto), per il 5-4-1 conservativo finale.

Maurizio Rafaiani

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