7 Gennaio 2021

Crotone-Roma, l’analisi tattica: pressing ultra offensivo dei giallorossi e ribaltamenti d’azione per contrastare le iniziative calabresi

Foto Tedeschi

CROTONE ROMA ANALISI TATTICA – La Roma ha iniziato il 2021 a bottino pieno. Due vittorie su due nell’anno nuovo, prima contro Samp e ieri contro il Crotone. I giallorossi si sono imposti 3-1 con una doppietta di Mayoral (la prima in Serie A) e un rigore trasformato da Mkhitaryan, procurato sempre dallo spagnolo. Di seguito l’analisi tattica del match.

Moduli e sviluppi di gioco

Tre novità e piccolo turn over tra l’ultima dispendiosa gara dell’Olimpico e lo scontro diretto di domenica con l’Inter, nel consueto 3-4-2-1 di Fonseca, con Cristante in mediana che fa rifiatare Veretout posizionandosi a fianco dell’ormai leader indiscusso del progetto di calcio di questa Roma, Villar; anche le scelte sul tridente sono volte a fare rifiatare Pellegrini e Dzeko, con Borja Mayoral e Carles Perez che al fischio d’inizio devono dare conferma di essere pienamente dentro al progetto sfruttando la chance a dispozione, con l’ex Barcellona che manderà segnali pochi incoraggianti; nei restanti, davanti al trio difensivo titolare Mancini, Smalling, Ibanez, completano lo schieramento un Bruno Peres nuovamente a sinistra (dove talvolta pasticcia, essendo di piede opposto), che lascia il palcoscenico al compagno sull’out opposto, un Karsdorp sempre più decisivo; per Stroppa una gara casalinga dove potere cercare di muovere la classifica, con un 3-5-2 dove cambia 2 centrali sui 3 difensivi (Magallan e Cuomo) vicino a Golemic, mantenendo i 5 del reparto di centrocampo e con Simy (per Riviere) che funge da riferimento avanzato con un Messias molto mobile alle sue spalle, che cuce e da raccordo ad una squadra propositiva e mai speculativa.

Roma molto offensiva come atteggiamento, soffoca da subito ogni volenterosa velleità dei calabresi

Roma con idee chiare nell’atteggiamento sin dai primi minuti, con un pressing ultra offensivo per inibire subito la costruzione bassa degli uomini di Stroppa, con i 3 attaccanti a invitare l uscita sui quinti, con Villar e Cristante in pressione, togliendo tempi di gioco a Zanellato e uscendo sulle mezzali avversarie, mandandole sempre in ricezione di spalle alla porta; i centrali giallorossi che aggrediscono molto alto Simy e Messias, tenendo il baricentro molto alto e consentendo alla squadra di stare corta; con tale atteggiamento aggressivo sempre coordinato e coi tempi giusti la Roma soffoca il tentativo di palleggio avversario, con i duelli degli esterni difensivi delle due squadre vinti in entrambe le fasi da Karsdorp e Bruno Peres; anche il Crotone vorrebbe scivolare forte in avanti sulla costruzione bassa giallorossa, andando sui riferimenti, ma pur tenendo atteggiamenti uguali le due squadre differiscono per un ovvia qualità tecnica che finisce molto presto per scavare il divario decisivo che in 30 minuti indirizza la gara; dapprima un apertura perfetta di Villar (che legge opportunamente l’azione come sviluppo esterno, dopo avere preso informazioni visive), con stop tecnico di Mkhitaryan, e Borja Mayoral (in generale sempre bravo bei tagli) ad attaccare la porta con movimento da vero attaccante d’area; e successivamente un break in mezzo al campo, sempre figlio dell’atteggiamento sopra descritto, che consente uno scarico su Borja Mayoral che mette subito nel mirino la porta, escludendo a priori ognuna delle 3 opzioni disponibili, scaricando all’incrocio dei pali una meraviglia di coordinazione tecnico-balistica; e quando il Crotone prova a prendere campo facendo abbassare la Roma, i giallorossi completano il repertorio dei propri sviluppi di gioco con il classico ribaltamento dell’azione, con Cristante che illumina con una apertura tottiana la corsa di Karsdorp (sempre estremamente sollecitato nei 90′), che assiste con la consueta qualità Borja Mayoral (ancora occupazione da manuale di area e profondità),e generando il calcio di rigore col quale Mkhitaryan sigilla la gara; il tutto nonostante il Crotone portasse, nella fase di non possesso, una pressione puntuale con le mezzali sui mediani Cristante e Villar, con Zanellato ad occuparsi di Mkhitaryan che viene a giocare dentro al campo fra le linee; ma la circolazione e le linee di passaggio di Villar e Cristante sono sempre di qualità, inizialmente molto sugli esterni (dentro al campo il Crotone ha superiorità e densità); sul 3 a 0 diventa importante gestire equilibrio e gestione del possesso, così come stare corti e leggere bene la palla profonda alle spalle della propria linea difensiva, non subire gol, in funzione di una ripresa di amministrazione, in vista dello scontro tra 4 giorni.

Ripresa con continuità al primo

Si riparte con Fonseca che ripropone gli stessi che hanno concluso il primo tempo, mentre Stroppa cambia Pereira con Vulic, mantenendo l’assetto, ma quanto prima deve forzare i tempi per potere provare a riaprire la gara; e con Riviere (esce Eduardo) vicino a Simy, Messias alle spalle dei due, in un 3-4-1-2 che di fatto non sortirà gli effetti sperati ;nella ripresa conservativa di Fonseca sono i cambi di Mkhitaryan e Ibanez (per Pellegrini e Kumbulla) e, nei confusi 5 minuti finali, di Cristante e Borja Mayoral (per Veretout e Dzeko) a consegnare al tabellino di gara gli ultimi cenni degni di nota della gara; mancano, ora, 4 giorni per capire se l’idiosincrasia dimostrata dalla Roma negli scontri diretti è destinata a diventare una criticità in grado di condizionare negativamente la stagione in corso…

Maurizio Rafaiani

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