• Cremonese-Roma, l’analisi tattica: pochi tiri in porta e tante disattenzioni

    Lorenzo Sassi
    01/03/2023 - 9:10

    L'analisi tattica di Cremonese-Roma, match della 24esima giornata del campionato di Serie A

    Foto Tedeschi
    Cremonese-Roma, l’analisi tattica: pochi tiri in porta e tante disattenzioni

    CREMONESE ROMA ANALISI TATTICA – A 30 anni dalla sua ultima vittoria nel campionato di Serie A e 24 gare senza i 3 punti nel campionato attuale, la Cremonese coglie il primo successo stagionale, che fa il paio con quello colto in Coppa Italia col quale si era guadagnata l’accesso alle semifinali; comune denominatore degli unici due successi in stagione dei grigiorossi di Ballardini è la medesima compagine soccombente, che nella gara odierna ha saputo tenere fede alla legge dei grandi numeri, che da tempo sollecitava la rottura del digiuno inusuale; nella storia del calcio italiano una squadra in particolare brilla, da sempre, per essere puntuale nello scrivere pagine grottesche, tragicomiche, teatrino dell’assurdo, per essere quella più portata, più predisposta al suicidio assistito, talmente masochista che davanti a certi scenari dai sinistri presagi non trova di meglio che consegnarsi, assoggettarsi, con fare sadico e autolesionistico, al ruolo di vittima sacrificale; e chi, se non la Roma, poteva meglio prestarsi per non disattendere un destino scritto, giunto al termine di una sua gara anonima, velleitaria, quasi riverente nei confronti di quello che doveva essere il risultato sancito dalla legge dei grandi numeri.

    Moduli e sviluppi di gioco 

    Mourinho gestisce Abraham per la ripresa, e sostituisce lo squalificato Smalling con Kumbulla, che si sistema con Mancini e Ibanez (che fa il centrale) davanti a Rui Patricio; sugli esterni la corsa ancora calda dalla gara di coppa di Zalewski e Spinazzola, in mediana vicino allo stakanovista Cristante c’è la prima da titolare di Wijnaldum, mentre sul fronte avanzato i due trequartisti a piede invertito alle spalle di Belotti sono Dybala e Pellegrini; Ballardini va a specchio, con Ferrari, Bianchetti e Vasquez davanti a Carnesecchi, con Valeri e Sernicola esterni; in mediana Pickel e Benassi si compensano per caratteristiche, mentre sul fronte avanzato Felix e Okereke sono le veloci punte esterne alle spalle di Tsadjout.

    Primo tempo senza conclusioni, senza sussulti da entrambe le parti

    Con moduli speculari un classico della contrapposizione sono i duelli singoli all’interno della gara, con la Cremonese che fin dai primi minuti aggredisce molto alta la Roma sulla sua fase di costruzione, portando pressione sui riferimenti, con i 3 attaccanti Felix, Tsadjout, Okereke, che escono sui 3 centrali difensivi giallorossi, mentre Valeri e Sernicola soffocano sul nascere la spinta di Zalewski e Spinazzola; il vantaggio degli uomini di Ballardini è figlio del loro atteggiamento, della loro determinazione, della convinzione che i 3 punti siano alla portata; i grigiorossi sono molto aggressivi anche in mezzo al campo e la Roma fatica a costruire e sviluppare un uscita pulita dalle sue retrovie, tanto che nelle sporadiche azioni in cui riesce a prendere campo i reparti sono talmente slegati che l’unico fondamentale applicato è la conclusione dalla distanza, che non inquadra però mai la porta; Pellegrini e Dybala non trovano spazi praticabili, isolando di fatto Belotti, mentre Cristante e Wijnaldum non riescono a dare quelle geometrie necessarie per alzare baricentro, percentuali di possesso, e indice di pericolosità; se al primo affondo la Cremonese rompe gli equilibri il merito è del tandem Valeri-Tsadjout, con i giallorossi colpevoli spettatori non paganti, e con i primi sinistri presagi che cominciano a materializzarsi sul terreno di gioco, mentre Kumbulla e Zalewski cominciano a perdere più di un duello coi rispettivi avversari.

    Ripresa fedele al copione scritto, nonostante tutti i presupposti favorevoli ai giallorossi

    Si rientra con i medesimi 22, con la Roma che prova a serrare i tempi, i ritmi, per raggiungere il pari, e la Cremonese fatica nelle operazioni di pressing vincente che avevano caratterizzato il suo primo tempo; l’uscita della Roma ora è più fluida, Ibanez e i braccetti entrano più dentro al campo, e i giallorossi riescono a costringere i grigiorossi a correre all’indietro; dopo un’ora di gioco la Cremonese ha 3 difensori su 5 ammoniti, e i presupposti non sono dei migliori; Mourinho, che nei primi minuti della ripresa si era fatto allontanare per scaramucce con tutto il corpo arbitrale, attinge dalla panchina di livello ora a disposizione, con Abraham, Matic, Solbakken, El Shaarawy,per Belotti, Pellegrini, Cristante, Zalewski, con il norvegese che fa il quinto a destra, e dopo poco Karsdorp per Kumbulla col passaggio al 4-2-4 dove Dybala gioca vicino ad Abraham, con Solbakken ed El Shaarawy esterni; risponde Ballardini con Meité per Felix e il passaggio a 3 centrocampisti; la strategia vincente sembra essere ora quella giallorossa, che al minuto 70 non ha ancora tirato in porta, con un tasso tecnico col quale la Roma riempie campo e partita, tanto da fare pensare che dopo il pari di Spinazzola (pescato da un Mancini rifinitore) il sorpasso possa venire come inerzia della gara; Ballardini dopo il pari subito inserisce Ciofani per Tsadjout per tenere più la palla davanti, prendere falli, e fare salire la squadra, e Galdames per dare più peso in mezzo al campo; e anche se la forza offensiva, qualità, e onda d’urto dei giallorossi sono esponenziali, e schiacciano la Cremonese nei 30 metri finali, non si può dimenticare la legge dei grandi numeri che pende sulla gara e sulle sorti della Cremonese; e quando la rete dei giallorossi sembra imminente, il folletto dispettoso idea l’azione di alleggerimento Cremonese che sfocia nella carambola Ibanez-Ciofani-Mancini che innesca il rimpallo col quale Okereke confeziona il contrasto con Rui Patricio che genera il calcio di rigore decisivo.

    MAURIZIO RAFAIANI

    Vedi tutti i commenti (4)

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


    *

      Tutti i commenti

    1. ancora non si arriva a capire che Pellegrini soffre Dybala . Pellegrini si e` ormai perso e Dybala non sa piu` cosa fare e perde palloni ingenuamente.Il centrocampo non costruisce e in attacco non arrivano che scarpate ai palloni.
      Questa squadra vista ieri e` la realta della Roma di oggi. Non credo che gli obiettivi saranno raggiunti ,Coppa ,e campionato difficile che reggano ancora ,poi anche lo stadio a Pietralata diventa un problema ,credo che i Friedkin metteranno in vendita la Roma a cominciare dal prossimo anno.

    Seguici in diretta su Twitch!

  • Leggi anche...