Cosa c’è di non scontato nel battere la Real dopo aver ‘matato’ la Juve
Nonostante il successo di domenica sera contro la Juventus, la comitiva guidata da Mourinho non si è montata la testa e si è giocata il primo round degli ottavi con il massimo della concentrazione e dell'attenzione.
Foto Tedeschi

Primo passo della Roma verso la qualificazione ai quarti di finale di Europa League ai danni della Real Sociedad. I baschi biancoazzurri lasciano l’Olimpico da sconfitti grazie alle reti di El Shaarawy, sempre più decisivo, e di Kumbulla, subentrato al debuttante Llorente, che mette un mattone importantissimo sul passaggio del turno con il suo gol di testa a 3 minuti dal termine. I giallorossi festeggiano così con un successo la gara numero 60 in Europa League. Risultato fondamentale anche per Mourinho che si aggiudica la 15esima vittoria delle sue 17 gare casalinghe in Europa League, 1 pari e 1 ko nelle altre arrivate proprio contro squadre spagnole.
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La Real Sociedad è vittima sacrificale in un Olimpico che è una bolgia quando la Roma riesce a passare in vantaggio con un gran gol di El Shaarawy su assist di Abraham. Un 1-0 pesante per il Faraone che ringrazia la punta inglese per il cross perfetto davanti alla porta. Pesante perché la sua zampata acrobatica alla Ibrahimovic aiuta la squadra a prendere fiducia al cospetto degli spagnoli turbati e frastornati dal gol subito. Certo non saranno forti come l’altro Real, quello che si declina al maschile, ma la Real Sociedad è formazione tignosa, tecnica e orgogliosa. E la Roma ci mette la testa, non solo per il meritato gol di Kumbulla.
Roma, sbornia da continuità non scontata contro la Real Sociedad
Perché nonostante il successo di domenica sera contro la Juventus, la comitiva guidata da Mourinho, protagonista non solo con i due marcatori, ma anche con i vari Matic, Dybala, Karsdorp, Abraham e Belotti non si è montata la testa e ha affrontato il primo round degli ottavi con il massimo della concentrazione. Ha lasciato giocare gli ospiti che amano il palleggio, e li ha colpiti nei momenti giusti con grande attenzione. Una Roma quasi perfetta, fredda davanti, compatta dietro. Ai baschi non si è concesso praticamente nulla.
Eppure quante volte ci ha abituato a prove e risultati di prestigio contro grandi squadre, seguite subito dopo da inciampi anche rovinosi? Una prova di maturità quella con i biancoazzurri che mette al riparo e fa bene sperare per il ritorno dove peserà molto l’esperienza di Mourinho che, appena qualche minuto dopo il fischio finale già spegneva i falò degli entusiasmi: “Un 2-0 che non conta nulla se poi perdi in Spagna. E guai a pensare al derby”.
GSpin