15 Maggio 2020

Coronavirus, presidenti di Serie A in rivolta: “Con questo protocollo non si può giocare”

Foto Getty

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CORONAVIRUS SERIE A – L’emergenza Coronavirus ha bloccato il calcio italiano per diverse settimane. Ora si sta provando a ripartire, ma la strada per la ripresa del campionato sembra ancora molto lunga. Come riporta repubblica.it, infatti, i presidenti della Serie A sono contrari al nuovo protocollo sanitario varato dalla FIGC, dopo le modifiche chieste dal CTS. Il problema sarebbe soprattutto la quarantena di due settimane imposta alle squadre con giocatori risultati positivi al COVID-19. I rischi di non riuscire a finire il campionato in questo modo sarebbero altissimi, come spiegano molti presidenti: “Se non cambia il protocollo, e si riduce la quarantena ad una settimana, sarà impossibile giocare. Anche perché con 124 partite, spostamenti continui, in 40 giorni è quasi impossibile che non salti fuori un positivo. E in quel caso, addio campionato. La quarantena da giugno va ridotta ad una settimana”. 

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5 commenti

  1. massimo Piselli ha detto:

    Ancora una volta il mondo del calcio vuol fare come gli pare. E’ evidente che se il calcio non riparte o chiude strada facendo “salta”. I ricavi dei diritti televisivi vengono dilapidati per acquisti a cifre insensate e compensi a giocatori.

  2. ADAMAS ha detto:

    Questo calcio e’ totalmente marcio: vergogna tra tutte le federazioni del coni.

  3. Bruno Gaggi ha detto:

    Ma non giocassero, campionato chiuso ,annullato ,ne vinti ne vincitori ..Niente Champions ne europa ligue, una stagione dedicata da Settembre ai campionati nazionali,i soldi dei diritti _niente,almeno si ricomincia da zero con stipendi non spropositati , mettendo da parte i procuratori ,agenti sanguisughe varie che hanno portato il calcio a spropositi sceiccali,Ritorniamo sulla terra , tifo e passione non mancheranno ,forse gireranno meno soldi ,un ritorno ad un calcio piu\ umano.

  4. luigi52 ha detto:

    E non si gioca, ce ne faremo una ragione.

    • jerry ha detto:

      Molte delle società che non riprendessero a giocare subito falliranno entro il 30 giugno dell’anno prossimo.Roma compresa.Fatevi anche questa di ragione