Coronavirus, Calcagno (AIC): “I calciatori sono stati responsabili, pochi positivi”

Teresa Tonazzi
26/08/2020 - 18:03

Coronavirus, Calcagno (AIC): “I calciatori sono stati responsabili, pochi positivi”

CORONAVIRUS AIC CALCAGNO – Il vicepresidente dell’Assocalciatori ha commentato la situazione Coronavirus legata all’ambito dei calciatori a ‘Tutti convocati’ su Radio24. Umberto Calcagno ha parlato dell’immediato futuro ed anche del pubblico negli stadi. Queste alcune delle sue parole:

Sui calciatori e il Covid

“Anche numericamente non stiamo parlando di situazioni allarmanti, e nemmeno di persone che hanno avuto comportamenti irresponsabili. Stiamo parlando di ragazzi che, come tanti di noi, dopo il lockdown e dopo un finale di campionato molto compresso, sono andati in vacanza e non mi sembra che per questo si possano ritenere irresponsabili. Va evidenziato invece che il protocollo ha funzionato molto bene durante la stagione, grazie al senso di responsabilità di tutti. Se il numero dei casi dovesse essere elevato, ma al momento la situazione mi pare sotto controllo, è chiaro che rivaluteremo la situazione. Il nostro sistema deve farsi trovare pronto su questo argomento, così come su eventuali cambi di format, qualora dovesse rendersi necessario”.

Sul prossimo campionato e gli stadi

“Il prossimo sarà un campionato molto compresso nella date e finora l’unica proposta arrivata sul tavolo del Consiglio Federale, che ci apprestiamo ad approvare, è il calendario che prevede una ripartenza il 19 settembre, con una pausa invernale più ristretta rispetto al passato. Abbiamo valutato fosse preferibile dare una settimana di stop in più adesso sacrificando qualche giorno a Natale. Se poi vogliamo ragionare su format differenti bisogna valutare le competizioni internazionali e cosa si intende fare a livello europeo. Le questioni sollevate toccano materie e competenze diverse. Il ritorno del pubblico negli stadi sarebbe sicuramente auspicabile, ma non è nostra competenza deciderlo. Quanto all’ipotesi di nuove competizioni europee sarà invece il caso di mettersi ad un tavolo e valutare attentamente la situazione”.

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