Contro l’Inter è solo little Roma. Mourinho nobile decaduto contro la sua “storia”

ROMA INTER MOURINHO – Dopo 39 giri di lancette, Roma-Inter era già finita. Il tempo di concedere l’onore del gol anche Denzel Dumfries che ha trovato all’Olimpico la sua prima rete in Serie A con il quinto tiro nello specchio nella competizione. Solo dopo aver concesso ovviamente l’attesissimo, basso-quotato anche dai bookmakers, gol dell’ex Dzeko, oltre all’1-0 da polli di Calhanoglu, direttamente da calcio d’angolo. La sedicesima giornata regala insomma solo amarezza ai giallorossi, nonostante dalla tribuna, a tifare, ci siano 51.000 anime innamorate e mai stanche di sostenerli, e il simbolo del romanismo, Francesco Totti, tornato all’Olimpico dopo due anni. Neppure il suo ascendente ha potuto far molto su quello che doveva essere il big match dai mille significati, tra punti pesanti in palio per la classifica e sfide tra grandi ex.
Little Roma nel big match dei grandi ex
Di big sotto l’ombra del Colosseo c’è stato bene poco. La little Roma è stata sparring partner degli interisti, che hanno affondato quando e come hanno voluto. Padroni assoluti del campo dinanzi a uno sgomento Jose’ Mourinho. Il silenzio del tecnico fatto precedere alla vigilia della sfida, è servito solo ad amplificare il malessere di una squadra che aveva vissuto l’illusione di essersi ritrovata dopo la sosta delle nazionali. Tre risultati utili non fanno però primavera nell’inverno gelido di Trigoria. Troppo timida la reazione della squadra giallorossa, orfana delle pesanti assenze per squalifica di Abraham e Karsdorp. Riesce a creare pochissimo in avanti malgrado il grande lavoro di Zaniolo. L’attacco spuntato affidato a Shomurodov e Mkhitaryan, di fatto non impensierisce mai il solido Handanovic.
Mourinho nobile decaduto di fronte alla sua “storia”
E così ai tifosi della Magica tocca digerire anche gli olè dei colleghi interisti che accompagnano i passaggi della loro squadra in completo dominio. Rispondono continuando a cantare “Alè Alè Roma Aleè”, mentre Mourinho abbassa il capo, rimugina sul match contro la sua “storia” che si è trasformato in un incubo. Prende, porta a casa, e ripone nel cassetto più distante dagli occhi, il secondo, pesante record negativo della sua carriera. Dopo i 6 gol presi dal Bodo in Conference League, incassa per la prima volta in assoluto con una sua squadra, tre reti nei primi 45 minuti. Mentre la Roma, che si fregiava di essere la compagine con la porta meno inviolata in gare casalinghe di Serie A in questo 2021 che volge al termine, deve aggiungere il numero 3 alle sole 10 segnature accumulate in 12 mesi.
GSpin