Conti: “Quando Maradona mi voleva con lui al Napoli…”

Redazione RN
28/07/2015 - 15:59

NOTIZIE ROMA – Bruno Conti, ex giocatore e bandiera della Roma, si è raccontato a Gazzetta TV parlando della situazione della Roma e del suo passato: “Giocare nella Roma? Quello che io e Francesco Totti abbiamo passato sul campo, con tanti sacrifici e altro, ti rendi conto che quando scendi in campo per la Roma dai tutto. L’anno prima dello scudetto ancora dovevo parlare del rinnovo del contratto con Dino Viola. In questo noto ristorante di Roma, io portavo sempre i miei figli dietro e il presidente fece una battuta a mio figlio Daniele e gli disse “Dove va a giocare papà?” Daniele rispose “Va a Napoli con Maradona”. Maradona me lo disse spesso di andare a giocare con lui, ma la Roma è stata una scelta di cuore, avrei fatto un torto a mio padre. Mio padre ha cresciuto sette figli con tanti sacrifici, faceva il muratore, si svegliava alle 4 e tornava alle 7 di sera, penso che sia stata una vita di sacrifici ma non ci ha mai fatto mancare nulla. Da piccolo ho amato sempre il calcio e il baseball. Io facevo il lanciatore ed ero anche molto bravo ed ero mancino, il Santa Monica venne a fare questa tournée e proposero a mio padre di fare un provino, ma lui rifiutò. Il Mondiale? Quando si gioca una finale mondiale non c’è la fatica, poi alla fine segnò Altobelli ed esplose la gioia. Eravamo convinti di fare bene, abbiamo iniziato male, ma poi Brasile, Argentina, Germania, non ci poteva fermare nessuno, nemmeno Cabrini che sbagliò il rigore. Prima di partire per il Mondiale, io, Falcao, Dino Viola e Liedholm facemmo una foto e il presidente ci disse che voleva che uno di noi due diventasse campione. Con Falcao ci abbracciamo senza dire una parola dopo Italia-Brasile, poi ci siamo rincontrati a Brunico per la preparazione ma con Falcao non ho mai parlato di mondiale, solo i compagni qualche battuta. Barcellona? È una squadra fenomenale, ci sono dei giocatori che sono dei fenomeni. Nils Liedholm ci faceva allenare più o meno come loro, faceva le stesse cose che fa ora il Barcellona. Poi arrivò la chiamata della Roma quando stavo a Nettuno, volevo giocare a baseball, ma poi arrivò la Roma“.

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