CONFERENZA STAMPA RANIERI: ´Io faccio il massimo. Voglio vincere. Non sentiamo le mareggiate’

26/01/2011 - 22:10

CONFERENZA STAMPA -La conferenza stampa integrale (parola per parola) di Claudio Ranieri alla vigilia di Juventus-Roma di Coppa Italia:

Una gara per lei importante, l’abbiamo detto spesso, contro un’avversaria temibile, come si batte secondo lei la Juventus e se ha in mente, viste anche le condizioni di Borriello una Roma  due punte insomma…

“Ma adesso vediamo, lo sapete che per quanto riguarda le decisioni le prendo, appunto, tra stasera e domani mattina visto che giochiamo di sera per cui parlerò con Borriello e sento il suo responso finale, ci ho parlato oggi di questo programma che era stato già inserito tempo fa e poi prenderò le mie decisioni. La Juventus è una grossa squadra, ha speso tanti soldi vuole vincere il campionato èer ui è una pretendente come noi e al campionato e alla vittoria finale di Coppa Italia. Siamo le due squadre che ne hanno vinte di più, 9, per cui tutte e due cercheremo di andare avanti. Noi giochiamo fuori casa, dispiace che non ci siano i nostri tifosi, però faremo di tutto per tornare vincitori, noi sappiamo che è difficile, che è dura però siamo pronti ad affrontare la Juventus.”

Roma nelle zone alte della classifica, in corsa in Champions in corsa in Coppa Italia. E’ per lei anche un momento importante anche  di riscatto, di rivincita, la parola la usi Lei quella che meglio si adatta al suo stato d’animo. Lei è spesso al centro di critiche, di discussioni per come decide di far giocare la squadra. E? per Lei un momento anche importante?

“Io non vedo né il riscatto, né niente. Io cerco di fare il massimo con la squadra che ho. Alcune volte vengo criticato per il gioco. Evidentemente chi mi critica non vede le altre partite, io che le vedo tutte…noi siamo tra le migliori, e lo dico senza presunzione, perché quando vedo le cassette, i video delle altre squadre, non mi sembra che facciano cose dell’altro mondo. Il campionato italiano è difficile proprio per questo perché tutte cerchiamo di far giocare male la squadra avversaria, per cui ci sono delle componenti che e bisogna superare, che bisogna valutare, io son venuto qua con la voglia di fare il massimo. Altro nnon mi interessa, ormai mi conoscete è oltre un anno che lavoriamo insieme, io non derogo da quello che è il mio modo di essere. Tutto qua.”

Sono ore importanti per questa società. A New York si discute quello che sarà il futuro di questa Roma. Che momento sta vivendo Lei in queste ore e se le hanno detto qualcosa, che si aspetta.
“Ma io proprio, tempo fa noi abbiamo proprio diviso il settore: Trigoria, campo verde, risultati, tifosi, dobbiamo rimontare, le altre cose vengono gestite dalla famiglia Sensi, dalla Banca, non ci devono interessare, dobbiamo fare il nostro lavoro al meglio di quello che possiamo farlo. Senza cercare di sentire le ondate, le mareggiate perché non m’aspetto nulla, m’aspetto solo che domani c’è una partita importante e dobbiamo cercare di vincerla”

Per i ragazzi, per la squadra può essere un problema, sono settimane decisive…
“Beh ma tutto fa parte del calcio, poi i giocatori più bravi sanno che inizia la partita devono giocare devono lottare, devono vincere, lo abbiamo detto mille volte quanto sia sensibile l’equilibrio di uno spogliatoio, ma non deve essere una scusante a me non piacciono le scusanti non dobbiamo mettere le mani avanti, ci sta questo problema lo dobbiamo risolvere, punto e basta”

Ora affronta la Juventus. Si sente più forte rispetto a quando l’ha affrontata in campionato?
“Mah, come prima. Non è che mi sento più forte o meno forte, io so che dobbiamo affrontare una squadra in casa e dobbiamo fare una grossissima partita se vogliamo tornare vittoriosi”
Che calcoli sta facendo anche di formazione…
“Un allenatore fa sempre mille calcoli perché sa che deve gestire determinate problematiche poi prima della partita mette la formazione più forte per battere l’avversario”
Pizarro, inquadra una data un periodo in cui potrebbe ritornare in gruppo, insomma si capisce che c’è qualcosa di più?
“Ma con lui propiro abbiamo deciso che inizio febbraio se tutto prosegue per il verso giusto, si riaggregherà al gruppo”

Mister Le volevo chiedere un’altra cosa. SI parla insistentemente di questo possibile scambio Doni-Eduardo, Lei cosa ne pensa del portiere portoghese?
“Sapete che non ne parlo che io lascio fuori che lascio fare chi è preposto per queste situazioni.”

Volevo solo un giudizio sul portiere portoghese..
“Sono tutti bravi. I portieri di Serie A sono tutti bravi”

Mister probabilmente la prova più convincente è stata quella con il Cagliari, quella delle ultime 7 partite. Un attacco diverso un trequartista più abituato al pressing, parlo di Perrotta, e due attaccanti di ruolo. E’ un caso secondo lei?

“Ma non lo so se è un caso, ci sono giocatori che hanno determinate caratteristiche, parlando di Perrotta che sono propensi all’attacco e alla difesa e poi ci sono giocatori che sono più fantasisti per cui hanno nel loro dna quella percentuale in più per giocare in attacco, per cui dipende appunto poi dal grado di forma dell’ uno dell’altro, da quello che si deve ottenere, da quello che puoi ottenere perché l’allenatore sa quanto si stanno allenando tutti quanti e sa quanto possono rendere perché poi alla fine è questo, quanto può rendere un giocatore e uno rende per come si allena, per quanto si allena. Vucinic, Menez sono scattisti, bruciano tantissimo e hanno bisogno magari di recuperi più lunghi tutto qua”

Tra l’altro si è fermato sul finire dell’allenamento Perrotta?
“Si ma nulla di grave”

E’ preoccupato dal fatto che si stiano rinforzando le squadre di vertice, il Milan sta facendo cose importanti, la Juve l’Inter potrebbero farne. può cambiare la storia di questo campionato il mercato invernale?

“Ma sicuramente prendendo dei giocatori validi è logico che chi compera è convinto di migliorarsi, questo è poco ma è sicuro, io devo ringraziare la mia società perché proprio non mi aspettavo l’hanno scorso di poter contare su Adriano e su Borriello per cui sono stati colpi inaspettati e sono contento per questo”.

Tornando alla partita di domani, che cosa la preoccupa di più della Juventus? Il collettivo, i singoli, il tecnico?
“La squadra, la squadra. E’ una squadra forte, è una squadra costruita per vincere, per cui dobbiamo essere consapevoli che sarà una gara molto ma molto difficile, per cui il preoccupare no, ma il rispetto si”

Si è giocato di giovedì, la Roma spingeva per giocare un giorno prima. Il regolamento della Coppa prevede il Milan da un lato, tutte le altre grandi dall’altro.
“Non so che dire. La nostra era già programmata per giovedì, poi si era cercato di farla giocare di mercoledi e poi invece siamo tornati a giovedì. Ma va bene, quando c’è da giocare si gioca punto e basta”

A sensazione questo regolamento nuovo le piace per questo torneo?
“Ma io sono venuto dietro a voi quando mi è stato detto appunto di un regolamento nuovo, invece sono quattro anni che esiste questo tipo di tabellone, dove viene dato ad ogni squadra un numero e in base ai numeri gioca in casa chi ha il numero più basso. L’anno scorso abbiamo giocato in casa perché avevamo un numero talmente basso che quando sono capitati gli accoppiamenti giocavamo contro una squadra con un numero più alto”

E’ più affascinante senza teste di serie questo torneo?
“Ma io sono per quello che è stato il campionato precedente, per cui se tu hai una migliore classifica dovresti essere un attimino rispettato di più. Però una volta che c’è un regolamento, quello c’è e quello si accetta”

La partita di domani sarà a fine gennaio, in notturna e a Torino. Tra freddo e partita complicata non sarà facile…
“Ho visto, saranno 2 gradi. Meno male che non si andrà sotto lo zero. Ormai lo sappiamo il campionato è molto ridotto, ci stanno tremila partite e dobbiamo affrontarle noi, tutti e tutti gli altri. Questo è, si divertiranno appunto i tifosi che non si potranno annoiare vedendo calcio ogni tre giorni, perché poi dopo domenica abbiamo una partita, mercoledi ne abbiamo un’altra, sabato ce ne abbiamo un’altra ancora e poi ricomincia la Champions League. Per cui dobbiamo arrivare a buon punto nel momento cruciale.”

Vucinic e Menez, in campo si cercano molto e si divertono tra loro. Ricordano un po’ coppie come Totti-Cassano o Vialli-Mancini. Lei li vede come coppia d’attacco oltre che come singoli campioni?

“Allora, anche negli allenamenti li metto sempre insieme proprio per questo, perché vedo che c’è affinita. Ma questo deve essere sempre “pro” la squadra. Perché se poi dopo diventa un discorso troppo utilitaristico per loro e va a discapito della squadra, allora non ci siamo. Va bene questa simbiosi, ma sempre al servizio della squadra.”

Alla Roma si parla da due anni ormai del cambio di società, e da sei mesi è in vendita. Al Bologna la situazione è ancora più complicata. Però questo due squadre riescono a dare il meglio, a compattarsi. Non è che i problemi societari invece di destabilizzare il gruppo aiutano a tenerlo unito?

“Dipende, ci sono alcune problematiche che possono in alcuni ambienti essere un qualcosa in più, caricare, compattare, essere ancora più determinati in un momento di grossa difficoltà societaria. Parliamo di Roma e Bologna. Magari in altri spogliatoi questo problema viene amplificato e succede quanto detto prima. La sensibilità di uno spogliatoio si basa su alcune alchimie che non è facile prevedere e gestire. Tutti coloro stanno nel santa santo rum dello spogliatoio a far si che tutto vada per il verso giusto. E per tutti intendo anche i magazzinieri, massaggiatori, tutti quanti. Perché è importanti che tutti quanti spingano da una sola parte”

Se ti spogli per un attimo da allenatore della Roma e resti soltanto tifoso, per questa situazione societaria cosa ti augureresti per il futuro?
“Che venga un presidente che voglia fare il bene di questa società, che sappia proseguire il lavoro fatto dai Sensi e possibilmente migliorarlo.”

Prendendo un giornale di oggi, si leggono nomi di possibili nuovi allenatori dirigenti e anche allenatori delle giovanili. Questo conterà alla fine, porterà via qualche punto o si sente di garantire che non sarà così? E lei alla fine pensa che sarà giudicato solo per i risultati o anche in base a chi arriverà alla guida della società?
“Può contare e non contare tutto questo. Dipende dall’intelligenza dell’allenatore e dei giocatori. Quello che conta è quest’anno. Quello che verrà il prossimo anno è un divenire che noi non possiamo programmare o far pendere dalla nostra parte, se non attraverso il lavoro, la serietà del lavoro e i risultati. Io tempo fa ho detto: ‘Abbiamo due possibile. O mollare e fare un campionato da schifo oppure si reagisce, si lotta col coltello tra i denti in mezzo a tutte le difficoltà, perché alla fine siamo noi che entriamo in campo e ci mettiamo la faccia. Mi sembra che questo messaggio sia stato recepito dai ragazzi e questo per me è importante. Il calcio è una materia molto strana. Io verrò giudicato e poi (ride ndr)… continuerò a lavorare. Questo è poco ma sicuro”
Tornando alla sfida con la Juventus, esiste una gerarchia di portieri anche in Coppa Italia? Doni e Lobont hanno più possibilità in Coppa Italia piuttosto che in campionato?
“No, no”

Gioca Julio Sergio?

“Gioca Julio Sergio”

Gli altri che hanno visto il campo poco, come Castellini e Rosi, hanno possibilità di giocare? E la Roma ha trovato un suo modello a rombo o è possibile pensare contro la Juventus ad un centrocampo a specchio con i quattro in linea?
“Lo dico sul serio. Tutti hanno le stesse possibilità di giocare, tutti. Poi io penso a qual è la soluzione che mi può portare alla vittoria, questo sia per quanto riguarda gli uomini sia per quanto riguarda il sistema di gioco. Avete visto che non è che mi fossilizzo. Non ho detto, quando vincevamo con il Cagliari: ‘ok, stiamo vincendo, ci siamo un pochino appiattiti, difendiamo l’uno a zero’. Ho tolto un centrocampista e ho messo due giocatori prettamente offensivi. Non faccio calcoli a prescindere. Voglio vincere, questo è il mio pensiero e quello che cerco di stimolare alla squadra, per cui ogni giocatore che scende in campo, ogni sistema di gioco che pongo o cambio, è sempre per cercare di creare delle problematiche alla squadra avversaria.”

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