Collina: «Io credo che si possa avere il diritto di sbagliare»

26/05/2008 - 0:00

 
Pierluigi Collina, designatore degli arbitri, ha fatto un bilancio del campionato appena conclusosi dal punto di vista dei direttori di gara, dalle frequenze di Radio Anch’io lo sport. La stagione «è stata tutto sommato positiva. È normale che ci siano episodi anche negativi, ma guardiamo al lato buono. Preferisco pensare agli arbitri che ho trovato per strada, ci sono state sorprese e conferme. Creare un gruppo di arbitri affidabili nel medio periodo è un obiettivo che siamo sulla strada di conseguire», le sue parole. Sulla moviola in campo. «La tv fornisce un prodotto sempre migliore e la possibilità di vedere l’evento da mille angolazioni. L’international board è andato sulla direzione dell’umano e non della tecnologia. È difficile per un arbitro competere con la tv, ed è invece sempre più facile essere smentiti dalla televisione». Quindi, l’ex arbitro parla degli aiutini all’Inter. «Sono una persona a cui piace lavorare più che parlare. Io credo che si possa avere il diritto di sbagliare, senza che questi errori vadano per forza interpretati in una certa maniera». Collina paragona l’errore di un arbitro a quello di Terry nella passata finale di Champions League. «Terry è un grande giocatore e dispiace quando un errore penalizza la squadra a un passo dalla conquista di un trofeo tanto importante. Ma dico pure che se può sbagliare uno come Terry, può sbagliare anche un arbitro». Per il futuro la scommessa è sulla classe arbitrale appena rinnovata. «Era importante dare serenità, gli arbitri devono avere la consapevolezza di essere preparati, la convinzione dei propri mezzi e delle qualità. E in questo è stato fondamentale il lavoro fatto a Coverciano con 21 raduni. Quello che mi è piaciuto di loro è stata la grande voglia di lavorare, di applicarsi con metodologie diverse dal passato. Quello che non vorrò rivedere lo dirò direttamente a loro. È un gruppo su cui contare per il futuro. Veniamo da un periodo difficile, sette anni di sorteggio che io definii miope e che ha influito su questa generazione di arbitri. Ci sono giovanissimi che hanno fatto bene, 17 dei 33 all’inizio avevano fatto meno di venti partite in A», la sua spiegazione. Quanto alla fiducia sul suo lavoro Collina sostiene che «il lavoro paga. Non ho mai avuto timore che venisse a mancare, visti gli apprezzamenti che go ricevuto dal presidente Abete, Matarrese e da Gussoni. Con quest’ultimo ho lavorato in sintonia come non mai». Delle minacce e della vita sotto scorta invece non vuole parlare: «È ancora così, ma preferisco evitare di parlarne perchè coinvolge l’aspetto mio personale». Infine un appunto su Stefano Farina, che a 45 anni ha raggiunto i limiti d’età, ma potrebbe avere la deroga per un anno. «Sarebbe al termine, ma ha fatto una buona stagione, è ancora integro. Vedremo, c’è ancora tempo».

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