Ciao Iturbe, ora l’ultimo treno è passato davvero
EDITORIALE – “Salve sono Juan Manuel Iturbe, ma potete chiamarmi l’uomo delle occasioni perse”. Si potrebbe sintetizzare così l’esperienza in giallorosso dell’esterno d’attacco che anche ieri ha gettato al vento la chance di stupire Spalletti, far ricredere in parte gli scettici e soprattutto regalare un sorriso ai tanti tifosi che non smettono di incoraggiarlo nonostante non dia segnali di ripresa da tempo, da quel derby che tutti ricordiamo per Yanga Mbiwa ma che poteva essere il trampolino di lancio nella sua esperienza nella capitale. Da quel giorno invece il nulla, solo tante aspettative puntualmente disattese: e non si parli di troppa pressione perché il tifo giallorosso l’ha sempre sostenuto, dopo ogni dribbling o passaggio sbagliato, rapito dal grande impegno che mette in campo e da un ricordo, ormai lontano, di giocate degne di nota ai tempi del Verona. E se prima c’era chi si chiedeva se un giocatore come quello visto in maglia gialloblu potesse aver avuto un’involuzione del genere, ora sono sicuramente più coloro che si interrogano su come Iturbe possa aver vissuto mesi così entusiasmanti prima di approdare nella Capitale. Questioni di punti di vista, certo, ma di oggettivo resta che la Roma non può più permettersi di aspettare ancora il numero 7 e con gennaio ormai alle porte, il treno con l’Astra Giurgiu era l’ultimo su cui poter salire per continuare la corsa con la divisa giallorossa. E allora forse dalla stazione di Bucarest sarebbe giusto passare direttamente all’aeroporto, possibilmente con biglietto di sola andata per andare via da una città che comunque lo ricorderà sempre con affetto, come un fiore che non è mai sbocciato.
Marco Miele
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sono stato uno dei pochissimi acide che il suo acquisto era un enorme errore per la cifra scandalosa e per soli 8 gol al verona. ora gli incompetenti, esaltati, ignoranti che parlavano di Scudetto hanno avuto ocio’ che meritavano.