C’era un modo peggiore per avvicinarsi a Europa League e derby?
La Roma crolla all'Olimpico per la prima volta in questo 2023. Il Sassuolo in fiducia le rifila 4 reti e la confina lontano dal 2° posto. La road map verso Real Sociedad e Lazio si complica, non resta che batterle entrambe.
Foto Tedeschi

La pañolada e gli striscioni per sostenere Mourinho alla fine si sono trasformati in un boomerang per la Roma sconfitta per 4-3 in casa dal Sassuolo. Un clima vibrante e teso e alcune decisioni arbitrali del 39enne geometra Fabbri al limite della provocazione hanno fiaccato la squadra giallorossa. Una domenica lugubre e caotica conclude così una settimana di alti e bassi, gli alti dei risultati arrivati con Juventus e Real Sociedad e i bassi dei gangli decisionali della Corte sportiva d’appello che hanno confermato la doppia squalifica per il tecnico di Setúbal.
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Gli errori della Roma con il Sassuolo
Già costretto alle assenze forzate di Cristante e Pellegrini, Josè opta per un mini turn over in vista del ritorno di Europa League lasciando in panchina Dybala e Mancini. Qualche facile oracolo da tastiera con il senno del poi dirà che risiede proprio in questa scelta il peccato originale della sconfitta con il Sassuolo. La sconfitta invece è stata caratterizzata da una serie di errori, a cominciare da quello in mezzo al campo di Bove che favorisce l’azione che porta al gol del vantaggio dei neroverdi. Da lì la gara si mette in salita per Abraham e compagni. Una rincorsa affannata e forse distratta dai due prossimi impegni, Coppa e derby, al cospetto di un Sassuolo in fiducia che in trasferta aveva già demolito il Milan e che, guardando solo alla classifica delle ultime 7 giornate, sarebbe 2° in Serie A alle spalle del Napoli (18).
Il fallo di reazione di Kumbulla, colpito alle parti basse da Berardi, scatena l’espulsione e il rigore agli ospiti, oltre che innescare una serie di interpretazioni del direttore di gara da matita rossa – a dire il vero già iniziate con un generoso giallo a Smalling – e di nervosismo tra gli uomini giallorossi in campo e in panchina che azzoppano via via le iniziative di remuntada. La Roma è apparsa provata e stordita: attesa al grande salto in classifica, crolla nella maniera più clamorosa, dopo appena 18 minuti di buio assoluto, bissando la sconfitta ancora più deludente contro la Cremonese di neanche 15 giorni fa.
Roma più sui nervi sul gioco come da “impostazione di fabbrica”
L’arcobaleno di Zalewski a superare Consigli, la magia stratosferica di Dybala e il primo gol in giallorosso di Wijnaldum sono le luci del match in cui la Roma non ha però perso la bussola. La compagine di Mou ha infatti il merito di non essere mai uscita dalla partita, incassando colpo su colpo e reagendo, inevitabilmente, più sui nervi che sul piano del gioco come da “impostazione di fabbrica”. La prima sconfitta all’Olimpico, dove prima di questa maledetta domenica la Roma aveva subito appena 5 gol, confina però i giallorossi lontani dal secondo posto in classifica e manda l’umore sotto i tacchi proprio alla vigilia di due sfide decisive per la stagione. Cala il sipario su un pomeriggio da incubo e dopo il silenzio stampa annunciato per protestare contro la mancata revoca della squalifica a Mourinho, arriva anche il silenzio in campo!
GSpin